La Gazzetta dello Sport - Lombardia

INZAGHI GIÀ ALLA CHAMPIONS «L’Atletico grande squadra Concentrat­i pure nel sonno»

Con la Salernitan­a è la ventesima vittoria nelle 24 partite giocate in A L’allenatore è stato a lungo osannato dalla Curva Nord durante la partita

- Di Andrea Ramazzotti MILANO LIVERANI IPP GETTY S TEMPO DI LETTURA

imone Inzaghi sorride. A quattro giorni dalla ripresa della Champions League e dalla sfida d’andata contro l’Atletico Madrid, la sua Inter è pronta. Salernitan­a spazzata via con un netto 4-0, ottava vittoria di fila in questo inizio di 2024 da record e +10 in classifica (a parità di partite giocate) rispetto alla Juventus seconda. Per il tecnico di Piacenza, acclamato più volte dalla Curva Nord, è stata una notte perfetta e anche... una piccola vendetta nei confronti

Sdel club campano che gli ha negato il derby con fratello Pippo, esonerato pochi giorni fa. «I tre punti sono importanti solo per l’Inter – ha detto l’ex allenatore della Lazio – perché mio fratello ha già risposto da solo (su Instagram, ndr). I ragazzi sono stati bravissimi, hanno offerto una prestazion­e seria e hanno approcciat­o bene il match contro un avversario che aveva lottato fino all’ultimo con la Juventus e il Napoli. Ero sereno perché avevamo recuperato bene dopo il successo di Roma: ho fatto tre cambi dall’inizio e avrei potuto farne di più, ma in settimana avevo visto il gruppo che stava

«Simeone è un ottimo tecnico e un amico. Lo scudetto? Milan e Juve non molleranno fino alla fine»

bene e i valori degli allenament­i (intende quelli dei gps che sono sempre usati alla Pinetina, ndr) erano ottimi. La squadra ha acquisito grande maturità, occupa bene il campo e rimane in equilibrio: siamo contenti di come abbiamo interpreta­to l’incontro e questo inizio d’anno. Stiamo giocando molto bene, ma non so se questa è la mia Inter più bella da quando sono arrivato. I riassunti e i consuntivi facciamoli a fine anno... Per ora abbiamo vinto un trofeo e conquistat­o l’accesso al Mondiale per club del 2025, ma in futuro ci saranno delle insidie e dovremo essere pronti ad affrontarl­e».

Sopra

Filippo Inzaghi

50 anni, si congratula con la sua Inter In alto a sinistra

Lautaro Martinez, 26 anni, realizza il 2 a 0

Marko Arnautovic, 34 anni, segna il 4 a 0

1. 2.

Percorso lungo Per l’Inter quella di ieri sera è stata la ventesima affermazio­ne nelle prime 24 giornate di campionato, una vittoria conquistat­a mantenendo per la quindicesi­ma volta in Serie A la porta di Sommer imbattuta (il totale sale a 20 contando le coppe). Un dato importante in vista del faccia a faccia con Simeone, quando sarà vietato concedere spazio agli spagnoli, ma anche un messaggio per la Juventus e il Milan, che ora dovranno rispondere per non perdere ancora terreno. Lo scudetto è sempre più vicino, ma Inzaghi non la pensa così: «La sicurezza nel calcio non esi

Nel 2024 siamo stati perfetti, ma non ci sentiamo appagati, non abbiamo fatto niente

Da giocatore con la Lazio ho vinto uno scudetto che sembrava perso

che non molleranno fino alla fine. Ci sarà bisogno di una concentraz­ione altissima in vista di questo finale di febbraio e inizio di marzo nel quale giocheremo ogni tre giorni. Frattesi? E’ recuperato ed è tornato in gruppo da giovedì».

Champions Impossibil­e non parlare dell’Atletico dell’ex compagno Simeone e della Champions. «Affrontere­mo una grandissim­a squadra, guidata da un allenatore che è un amico. Non subivano una sconfitta in casa da tanto e nelle ultime due partite perse hanno comunque calciato tantissimo in porta. L’Atletico è un avversario difficile, che ha qualità, quantità ed esperienza: avremo quattro giorni di tempo per preparare questa sfida e avremo la spinta dei nostri eccezional­i tifosi. In questo 2024 siamo stati perfetti, ma non ci dobbiamo sentire appagati perché non abbiamo fatto niente. Bisogna rimanere sul pezzo, come in questi primi 50 giorni del nuovo anno. Ci aspettano tante gare ravvicinat­e, in Italia e in Europa. Non bisogna mollare. Un cambio di preparazio­ne rispetto alle scorse stagioni? Ogni anno è diverso dall’altro: lo scorso c’era stato il Mondiale a novembre, mentre in questa stagione non ci siamo fermati neppure a Natale. La squadra sta bene e lavora alla grande, con i carichi giusti e con lo spirito ideale».

Finora il nostro percorso è stato ottimo, ma la sicurezza nel calcio non esiste

Simone Inzaghi

L’Atletico è un avversario difficile che ha qualità, quantità ed esperienza

frustata di Bellanova. Il suo primo al Torino: non sa costruire soltanto assist. Quello che chiude le discussion­i è di Zapata, al sesto centro nelle ultime 11 gare. Prende applausi e ringrazia.

Lecce a terra Il Lecce da inizio anno ha vinto soltanto una volta e in trasferta in tutto il campionasu­ccesso to non gli è mai successo (ottavo k.o.). D’Aversa arrivava dalla peggior esibizione stagionale, con il 4-0 di Bologna. Dopo una prima parte discreta, emergono ancora i difetti dei gialloross­i. A lungo restano concentrat­i, evitando strafalcio­ni, ma quando lasciano una ripartenza dopo l’intervallo, perdendo palla sull’anticipo di Djidji davanti all’area granata, vengono messi al tappeto. Sempre per la serie “i nostri sbagli”, l’assist involontar­io per l’autore dell’1-0 è di Gendrey. Poi anche Pongracic entra nel libro dei colpevoli. È già ammonito quando commette un fallo evitabile, vicino alle panchine, su Ricci: giusta l’espulsione e al 25’ della ripresa muoiono le

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