La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Viviani «Esserci è troppo importante in vista di Parigi»

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F. Ganna

Elia a caccia di un posto per la corsa rosa «Serve per arrivare alla forma olimpica»

dove si tiene il regime altissimo. Il tutto avendo anche poco recupero, ovviamente».

3E allora?

«Una volta che hai assimilato questa mole di lavoro, il tuo fisico arriva a un livello superiore. Di resistenza, di tutto. A quel punto puoi sopportare dei carichi di fatica, degli allenament­i più pesanti e il tuo corpo è pronto senza soffrirne. Capisco: magari uno dice, che c’entra il Giro di tre settimane a maggio con una gara di mezzora in pista ad agosto? Ma si tratta di portare il fisico a un altro livello, quel livello che ti conduce poi ad essere un corridore più forte. E c’è anche un aspetto mentale, affettivo».

3Quale?

«Che il Giro mi manca, perché negli ultimi due anni non l’ho corso. Desidero tornarci. Ha una valenza enorme per me anche a prescinder­e dai Giochi».

3 Diceva che i prossimi 30 giorni saranno decisivi?

«Sì. La squadra ha una lista allargata e io ci sono, da subito. Ma devo guadagnarm­i il posto negli otto e per questo le volate non basteranno».

Elia Viviani è nato a Isola della Scala (Verona) il 7 febbraio 1989. Su strada, è l’italiano in attività più vincente con 89 successi: spiccano 5 tappe al Giro, 3 alla Vuelta,

1 al Tour, il campionato europeo 2019, il Gp Plouay (2017) e tre edizioni di fila della Classica di Amburgo (2017-2018-2019). Su pista: nell’Omnium, 1 oro (Rio 2016) e 1 bronzo (Tokyo 2021) olimpico. Al Mondiale 2 ori nell’eliminazio­ne (2021-2022) più altre 5 medaglie (2 argenti e 3 bronzi)

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