La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Azzurro di felicità

«HO RITROVATO ENTUSIASMO AL VILLEURBAN­NE LO AVEVO PERSO»

- di Paolo Bartezzagh­i CEV.EU

Il clima della Nazionale ha restituito al c.t. Gianmarco Pozzecco l’innato entusiasmo gelato dalla brusca fine della storia a Villeurban­ne. Stasera a Pesaro contro la Turchia, l’Italia torna in campo per la prima partita di qualificaz­ione all’Europeo.

3Qual è la cosa più bella tornando ad allenare?

«Rivedere i giocatori dopo tanto tempo e venendo da una sofferenza. In Nazionale si è creata un’atmosfera irreale per la passione con cui tutti fanno tutto. Quando sono arrivato la prima volta da giocatore non era così».

3Com’era?

«Si mangiava in tavoli diversi: i giocatori da una parte, lo staff, i dirigenti dall’altra La prima sera a Pesaro siamo andati tutti in pizzeria. Io chiedevo: “Ma quando arrivano i giocatori? C’era il nostro driver Simone Poncini, l’addetto ai materiali Luigi Massimei. Sembrava una rimpatriat­a di amici. Ci vogliamo bene».

3Non c’è Carlo Recalcati: perché?

«Come mi disse il presidente Petrucci la prima volta, la Nazionale dà enorme gratificaz­ione ma ti mette di fronte a difficoltà diverse dai club. È l’anno olimpico e il numero di partecipan­ti alla spedizione a questa clamorosa ma

Oggi a Pesaro Italia-Turchia per l’Europeo 2025. Il c.t.: «La gioia più grande è stata rivedersi con i giocatori, ci vogliamo bene. In Francia è stata dura»

nifestazio­ne è limitato per decisione del Cio. La prima persona cui ho pensato è stato Charlie».

3Perché?

«È l’unico dello staff che l’Olimpiade l’ha già fatta. Recalcati è una persona straordina­ria, nella mia top 3 assoluta. Ha avuto una reazione che l’ha fatto soffrire, ma da uomo eccezional­e qual è. È stata una scelta dolorosa per tutto ciò che ha fatto per me. E tutti noi siamo dispiaciut­i. La parola giusta al momento giusto, la serenità e fiducia che mi ha dato: è la persona a cui mi ispiro di più».

3 Come va con il nuovo capo delegazion­e Datome?

«Non so cosa voglia fare, ma so che qualunque strada scelga farà bene. Gigi ha questo talento, com’è stato da giocatore, sarebbe da manager, da arbitro».

3Nicolò Melli è sempre il miglior giocatore del mondo?

«Certo. Nella riunione tecnica, stavamo studiando come difendere in una certa situazione. Eravamo davanti a due scelte contraddit­torie. Ho scelto la via più semplice: “Nic, pensaci tu”. Melli riunisce due tra i giocatori migliori per me».

3Quali?

«Rigaudeau e Smodis. Non saranno stati i più forti, ma quelli che sistemano una squadra, fanno quadrare il cerchio. Anche Basile era così. Non dico Andrea Meneghin, che era troppo forte per fare certe cose. Poi c’era Dino... Come in quel detto sulla

Germania e il calcio: il basket è quello sport che si gioca in cinque e alla fine vince sempre Meneghin».

3Poche novità per queste due partite: per il poco tempo?

«Sono partite di qualificaz­ione da affrontare con due allenament­i. Con un nucleo pronto è più facile, quindi ho scelto così a discapito di giocatori che se avessi chiamato avrei messo in difficoltà».

3Novità dal campionato?

«Rossato, Totè, mi spiace non chiamare anche Michele Vitali. Normale e giusto che io venga criticato al bar. Non accetto le critiche di alcuni addetti ai lavori senza educazione e conoscenza. Io parlo con i giocatori, gli staff. Alcune cose non le devo spiegare, sono scelte mie. Non sono condiziona­bile, conosco le sofferenze per le esclusioni che ho vissuto da giocatore».

3Un esempio?

«La scorsa estate non ho convocato Petrucelli. Era appena nata sua figlia e, lo dico da padre, non esiste competizio­ne al mondo che si possa paragonare. Non l’ho detto pubblicame­nte, ci sarebbe stato chi lo avrebbe criticato in modo becero. Una scelta mia e basta».

3 Belinelli, Gallinari, Hackett: ci saranno quest’estate?

«Non lo so. Deciderò dopo aver fatto tutte le consideraz­ioni con loro e i club. Una cosa è sicura: sono persone che vanno ammirate per la consideraz­ione che

hanno per la maglia azzurra. Vorrebbero venire sempre. A 35 anni io ho detto basta alla Nazionale. Ognuno vive il logorio fisico in modo diverso».

3Drew Eubanks di Phoenix è un possibile passaporta­to?

«La Nazionale è aperta a chi ha il passaporto, desidera e merita di giocarci. Non ci sono preclusion­i, ma non è giusto parlarne rispetto a chi c’è».

3Grant Basile?

«Lo stimo, con Salvatore Trainotti siamo andati a vederlo a New York ai tempi di Banchero. Se non avessimo dovuto giocare partite di qualificaz­ioni avrei fatto ragionamen­ti diversi. Petrucelli mi dà maggiori garanzie».

3Com’è andata al Villeurban­ne?

«Ho sofferto come giusto che sia. Nello sport facciamo una cosa bella che a volte gratifica, a volte no».

3Qual è stato il problema?

«Eticamente penso di essere equilibrat­o. Forse è l’unico equilibrio che ho. Se le cose non vanno come vorrei, mi sento responsabi­le. Non si può dare le colpe agli altri. Ora sono più sereno e sono ancora più convinto che le mie idee siano indispensa­bili per il mio modo di vivere lo sport. A compromess­i non scendo».

3Avete giocato uno contro uno con il presidente Tony Parker?

«Adesso non so se mi batterebbe, farebbe molta fatica».

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 ?? CIAMILLO ?? Il playmaker e il nuovo capitano Niccolò Mannion, 22 anni, e il capitano Nicolò Melli, 33 anni. Sotto: Danilo Gallinari, 35, e Simone Fontecchio, 28
CIAMILLO Il playmaker e il nuovo capitano Niccolò Mannion, 22 anni, e il capitano Nicolò Melli, 33 anni. Sotto: Danilo Gallinari, 35, e Simone Fontecchio, 28
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