La Gazzetta dello Sport - Lombardia
CENERENTOLA A CHI? SPESI 600 MILIONI DAL 2017 TRA ROSA E INFRASTRUTTURE
Gli incassi delle ricche cessioni sono stati reinvestiti: ora il club fa colpi da 30 milioni
La svolta Nell’estate 2017 l’Atalanta acquista De Roon per 15,1 milioni. Non a caso, in quell’esercizio vengono registrati proventi da trading per 64,5 milioni. Si comincia a monetizzare la nidiata di promesse, da Caldara a Conti, da Bastoni a Gagliardini. Nel 2019, nell’esercizio in cui si finalizza la cessione di Kessie, viene acquistato Muriel per 20,1 milioni: 39,5 milioni di investimenti complessivi. L’anno dopo, quello della ricca plusvalenza di Kulusevski (34,3), i bergamaschi piazzano quattro colpi sopra i 10 milioni (Miranchuk 15, Pasalic 14, Zapata 12, Maehle 11,4) per acquisizioni
Che trio
Il presidente Antonio Percassi, 70 anni, Gian Piero Gasperini, 66 e l’a.d. Luca Percassi, 43 estate investimenti da 74,1 milioni, di cui 30,3 per Touré e 25 per Scamacca, grazie a proventi da player trading per 70 (la cessione di Hojlund da 73,9 genera una plusvalenza di 52,2). Siamo arrivati a colpi da 30 milioni.
Continuità In questo arco di tempo, dalla svolta del 2017, l’Atalanta ha mobilitato 478 milioni in acquisizioni di calciatori. Non ha solo venduto ma ha anche speso, e parecchio, in una logica di reinvestimento costante. Sempre dentro i confini dell’autarchia, anche con l’avvento della cordata Usa guidata da Pagliuca che ha rilevato il 55% della controllante La Dea in un’operazione che ha dato all’Atalanta una valutazione complessiva di 450 milioni. Antonio e Luca Percassi sono stati confermati presidente e a.d. Ed è stata confermata la linea d’azione: il club deve camminare sulle sue gambe. L’asticella si è man mano alzata grazie alle risorse autoprodotte. I proventi del player trading, ma anche i premi della Champions e i ricavi strutturali incrementali: in 5 anni l’area commerciale è quasi triplicata, fino a 27 milioni, mentre lo stadio è salito a quota 12 (da 5), in attesa di entrare pienamente a regime. Il Gewiss Stadium è il fiore all’occhiello delle infrastrutture di cui si è dotata l’Atalanta: investiti, con il supporto degli istituti di credito, 100 milioni per lo stadio e 20 per il centro sportivo. Da questa stagione, inoltre, i nerazzurri hanno iscritto la seconda squadra in Lega Pro: un onere attorno ai 5 milioni. In tutto, tra parco calciatori, infrastrutture e squadra B, l’Atalanta ha movimentato investimenti per circa 600 milioni, a partire dall’upgrade del 2017. Impegni finanziari resi possibili dai sette bilanci consecutivi (più una semestrale) in utile, da un patrimonio netto di 185 milioni e da debiti bancari (25 milioni) legati solo ai beni immobiliari. Un modello unico nel suo genere, in Italia.
I conti
L’Atalanta chiude in utile i bilanci dal 2016. Sette esercizi di fila, più una semestrale, per un risultato aggregato positivo per 181 milioni. L’ultimo esercizio, 202223, si è chiuso in attivo di 5,6 milioni, con ricavi - al netto del player trading - per 111,8, stipendi per 87,1 e ammortamenti dei “cartellini” per 57,1. Patrimonio netto di 185 milioni al 30 giugno 2023
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