La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Il rigore nell’inverno Pragmatica e libera: è il gioco degli opposti

- Di Serena Gentile MILANO PRADA CALCATERRA

«È donna anche col cappotto da uomo». Emporio Armani e una moda portabile. Il bon ton di N° 21, i volumi di Calcaterra

N° 21

Sovrapposi­zioni

Finisce con una nevicata che sa di eleganza, strass e poesia la sfilata di Emporio Armani, per la collezione Donna autunno/inverno 2024/25: é una delle (poche) «concession­i allo spettacolo» che si/ci concede lo stilista, perché per il resto la donna è pragmatica, libera ed essenziale. «Coerente con quello in cui credo, fedele a me stesso: tutto quello che avete visto in passerella è molto portabile e a qualunque età», spiega il signor Armani alla fine di uno show che sa di rigore e delicatezz­a allo stesso tempo. Dove la silouette è avvolgente e le spalle sono in evidenza. La palette, fredda e vibrante: domina il nero che gioca con le texture (ciré lucidi, lane lavate, jacquard materici) e si fonde con le sfumature del malva, dell’ultraviole­tto, del verde giada che illuminano la notte.

Buongiorno, notte! La sfilata di Emporio, nella seconda giornata della Milano Fashion Week, è un omaggio al cielo stellato, quello che fa sognare, irraggiung­ibile e misterioso, cornice perfetta «come in certi quadri dei pittori del passato», a una moda che invece è concreta, facile da indossare, comoda (anche negli accessori: le borse sono grandi, capienti), seppur sempre e comunque preziosa. Così la donna gioca con le fantasie, maxi fiori e trasparenz­e. Indossa abiti elegantiss­imi e con la stessa leggerezza, pantaloni sciolti che si chiudono al fondo sotto giacche corte e gilet. La tuta e il chiodo. «E pur amando i cappottoni da uomo, è donna. Come mi piace che sia», chiude Armani.

Grandi classici Gli opposti si completano. Maschile e femminile convivono nel guardaroba di Alberta Ferretti, come il pizzo e la flanella, la sottoveste e il tailoring. Il ricorso alla sartoriali­tà maschile resiste ovunque, nelle linee e nei tessuti, ma la femminilit­à torna protagonis­ta. Seppure, in molti casi, rigorosa nelle forme. Gabrielle Colette (e la sua prosa passionale) che ispira Max Mara si vestiva spesso da uomo: il suo alter ego, Chèri, indossa grandi classici, impeccabil­i cappotti da ufficiale, caban e le immancabil­i giacche Max Mara. Ma è sempre libera e bellissima: «Per chi? per me stessa ovviamente», diceva la scrittrice francese. E come lei, le donne di oggi e del prossimo inverno: forti, impegnate, libere. Moderne e sobrie.

Nude look Quelle di Alessandro Dall’Acqua distruggon­o l’idea di bon ton e i vecchi cliché, per riscrivere le regole con uno spirito anarchico che sovrappone la gonna di tulle con le paillettes al maglione in lana lavorato con la tecnica norvegese (quello da montagna, per intenderci) in un contrasto solo apparente. In un’atmosfera da Haute Couture Anni 80, N°21 veste una donna che non ha paura di niente, neanche di mostrarsi nei suoi abiti in chiffon nude o nelle gonne a pieghe che si muovono come kilt aperti sui lati. Che cedono il passo

Bagliori

Cielo stellato sopra la moda autunno/inverno 24-25. Palette fredda e vibrante, capi da indossare in libertà: praticità ed essenziali­tà di giorno, sino all’eleganza (in nero) della notte

Dettagli Le borse sospese, legate al braccio da un cinturino

Impalpabil­e

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 ?? ?? Il tulle della gonna è prezioso, esattament­e come quello del pullover. Lo sciarpone di marabù completa il look. Sofisticat­o ma essenziale.
Il tulle della gonna è prezioso, esattament­e come quello del pullover. Lo sciarpone di marabù completa il look. Sofisticat­o ma essenziale.
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Il cappotto protagonis­ta dell’inverno, con i classici volumi over e le strutture impalpabil­i
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