La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Incontro De Laurentiis-Calzona Pressing, il 4-3-3 e Zielinski

Osimhen e il rilancio del polacco sono fondamenta­li per risalire in classifica

- Di Salvatore Malfitano NAPOLI

Le prossime sfide

Il Napoli gioca domani alle 15 a Cagliari per il 26° turno di campionato

28 febbraio

recupero 21° Sassuolo-Napoli ore 18

3 marzo

ore 20.45 Napoli-Juventus

8 marzo

ore 20.45 Napoli-Torino

12 marzo

ritorno ottavi di Champions League ore 21 Barcellona-Napoli

Il presidente a Castel Volturno ha parlato a lungo con il nuovo tecnico

a alcuni mesi a questa parte, l’ordine del giorno di Aurelio De Laurentiis è sempre molto fitto. Il clima a Castel Volturno, però, sembra restituire lo stato d’animo generale. I raggi del sole si alternano alle nuvole, auspicio di un ritrovato ottimismo per l’avvento di Francesco

Calzona sulla panchina del Napoli. Il presidente ha scelto di andare al centro sportivo di buon mattino, prima dell’arrivo dei calciatori, e si è chiuso nel suo ufficio, soprattutt­o per analizzare le questioni relative al centro sportivo.

DSvolta La società l’anno prossimo dovrà abbandonar­e la sede sul Litorale Domizio, il quartier generale da quando De Laurentiis ha rilevato il club. È una questione di primaria importanza, specialmen­te per un imprendito­re accorto e consapevol­e del valore strategico delle strutture. Si valutano località e progetti che possano essere funzionali per un investimen­to a lungo termine. Una scelta delicata, che presto andrà presa per dare il via ai lavori necessari. Le idee al vaglio sono diverse e riguardano perlopiù la provincia, rispetto al caotico centro cittadino.

Parte tecnica Il presidente ha anche avuto modo di confrontar­si con Calzona. D’altronde, i tempi ristretti con cui è stato messo sotto contratto il nuovo tecnico hanno impedito di approfondi­re diverse questioni di campo. Lunedì sono state affrontate quelle più impellenti, le dichiarazi­oni programmat­iche hanno riguardato filosofia e concetti da adottare fino al termine della stagione, facendo passare per forza di cose in secondo piano le questioni più attuali del quotidiano. In linea generale, è stata ribadita la volontà di praticare quel 4-3-3 tanto caro a De Laurentiis, così come il modo di proporlo, fatto di riaggressi­one, costruzion­e studiata, baricentro alto. In pratica, lo spirito che ha animato le versioni del Napoli che ha contribuit­o a creare, delle gestioni di Sarri e Spalletti, picchi mai più ripetuti in termini di gioco e risultati. Si è discusso inoltre anche dell’utilizzo delle risorse a disposizio­ne. L’ultimo periodo ha evidenziat­o

essun giocatore del Toro ha voluto postare una sua reazione alla sconfitta con la Lazio: la botta c’è stata, sarebbe controprod­ucente fare finta di niente. E l’oggettiva constatazi­one di un Toro rivelatosi a lungo superiore ai suoi rivali ha acuito stizza e rammarico. Matteo Lovato ha fatto eccezione all’atteggiame­nto generale con questa frase: «Non è il risultato che ci aspettavam­o. Continuiam­o a lavorare duro e ora testa alla prossima partita. Forza Torinofc19­06 (taggando la pagina ufficiale del club)». Parole seguite da un emoji del Toro. I tifosi hanno accolto questa uscita del centrale granata con favore perché testimonia la volontà dello spogliatoi­o di rialzare subito la testa. Nessuno intende abbattersi, lo scoramento provato a caldo (inevitabil­e) viene immediatam­ente sostituito dall’orgoglio della truppa, alimentato da meccanismi di gioco in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. La Lazio ha vinto perché in avvio di ripresa ha azzeccato i tiri in porta. Ma ha rischiato a lungo di essere travolta, quindi non può esistere un complesso di inferiorit­à. Roma, Fiorentina e Napoli saranno affrontate con lo spirito giusto: un filotto difficile che però può rilanciare questo Toro ferito.

NDifensore

centrale Matteo Lovato, 24, è arrivato al Torino nel mercato di gennaio in prestito dalla Salernitan­a

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