La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«Quanto ho urlato per i rigori in coppa A Totti il mio Oscar Messi il migliore»

- di Elisabetta Esposito ROMA «Per me gli esoneri sono rischiosi, ma De Rossi mi fa cambiare idea»

Mourinho

L’esonero ha sorpreso anche me Con lui anche un bonsai vinto diventava una sequoia

Spalletti

Per me resta il migliore. Spero ripeta con l’Italia l’impresa compiuta a Napoli

Il compositor­e sulla sua passione gialloross­a «Da bambino facevo le scritte contro la Lazio Ora durante la partita mi posso imbelvire...»

Ve lo immaginate il Maestro Nicola Piovani, compositor­e premio Oscar per La vita è bella, solitament­e compassato e taciturno, urlare come un pazzo in una notte di febbraio all’interno della sua auto? Potere del calcio, che spesso prende la razionalit­à di ogni tifoso e la manda a farsi benedire. Piovani tifa Roma da sempre, ama la sua città e a breve la omaggerà con lo spettacolo Semo o nun semo, in programma dal 12 al 17 marzo al Teatro Olimpico: «È una serata di canzoni classiche romane che presenterò con una bella compagnia di cantanti, attori e orchestra. Ma non sono canzoni rivisitate, attualizza­te, reinterpre­tate, no. Sono canzoni presentate in una forma molto vicina a quella originale, a come erano quando sono nate nei teatri romani. Vedere Semo o nun semo è un modo per conoscere meglio questa città».

3 Dal Teatro Olimpico allo stadio Olimpico. Come ha vissuto Roma-Feyenoord?

«L’ho vista con mio fratello Nino e i miei due figli Duccio e Rocco, in un bel locale in Prati. Ma, per un impegno inderogabi­le, ai supplement­ari ho dovuto lasciarli. Ho seguito la fine della partita alla radio, in macchina. Non m’era mai successo. L’ansia ai rigori si è moltiplica­ta: al gol di Zalewski – di cui non mi fidavo molto – ho urlato nell’abitacolo della mia Yaris!».

3 Soddisfatt­o della scelta di De Rossi?

«È presto per entusiasma­rsi. Sono in genere contrario all’esonero in corsa di un allenatore: spesso non dà buoni frutti. De Rossi sta smentendo questa tradizione, come fece Spalletti. Il giorno dell’esonero di Mourinho ero sorpreso, come tutti, e perplesso, anche se sapevo che la situazione era ormai insostenib­ile. Gli allenatori a Roma di solito faticano a valicare la terza stagione e neanche il celebre Mou ha fatto eccezione. Ero allo stadio quando abbiamo salvato nel recupero Roma-Lecce, dopo una partita giocata male-male. Urlavamo tutti di gioia come se avessimo umiliato il Real al Bernabeu, solo per aver battuto il Lecce di misura in casa, anche un po’ fortunosam­ente. Era l’effetto Mou. Per il nostro tifo, nella nostra suggestion­e collettiva, con lui anche un bonsai in bacheca diventa una sequoia».

3 Che cosa si aspetta ora da questa squadra?

«Se continuass­imo così sarebbe quasi una magia. Io conto di far capire a molti che la Roma non è così scarsa come volevano farci credere. Per parafrasar­e Nino Manfredi, “non saremo il Colosso di Rodi, ma manco i nanetti de Biancaneve”. Forza Daniele!».

➤ E Lukaku e Dybala?

«Per il belga penso che i momenti di astinenza da gol capitino a tutti i grandi centravant­i. Basti pensare a Dzeko, anche lui passò momenti che irritavano i tifosi. In parte è successo pure al fenomenale Vlahovic. Ci vorrebbe pazienza, ma il tifo, si sa, è contrario alla pazienza. Dybala quando è in salute è uno dei giocatori più forti che io abbia visto. Ma non credo che la Roma attuale senza di lui sia da nono posto. È un fuoriclass­e che sta molto bene accanto a calibri come Lukaku, Pellegrini, Mancini, Cristante, Smalling... Se c’è!».

➤ La Roma ha o ha avuto un giocatore da Oscar?

«Almeno uno di sicuro: Francesco Totti. Ma gente come Falcao, Pjanic, Mkhitaryan, Conti e Cafu meritano almeno la nomination».

➤ Come nasce la passione per la Roma?

«Ho passato la mia infanzia nel quartiere Trionfale, a via Sebastiano Veniero, che faceva angolo con via Tunisi. Ero piccolissi­mo, sei-sett’anni, e sentivo dire: “Attenti ché a via Tunisi ci stanno i laziali!”, per me figure mitiche dell’impero del male. Non avevo mai visto una partita, al massimo giocavo con una palletta nel cortile di casa. Ma partecipav­o alle missioni pericolose dei più grandi: andavamo a scrivere sui muri di via Tunisi “Forza Roma abbasso la lazio” (minuscolo). Avevo il cuore in gola dalla paura. L’imprinting dell’infanzia ti resta addosso, indelebile. È la parte creaturale di te che conservi per sempre e è anche molto utile: ti aiuta a canalizzar­e e sfogare certi istinti atavici, aggressivi e faziosi, a viverli in campo ludico, giocoso. Durante la partita mi posso anche imbelvire. Ma poi torno al pensiero civile».

➤ A breve ci sarà l’Europeo.

«Spalletti, il “migliore”, avrà un bel filo da torcere. Spero ripeta il capolavoro Napoli, non sarà facile».

➤ C’è qualche sportivo che la affascina?

«Sono totalmente stregato dalla storia e dall’arte di Leo Messi. Ferma restando la mia amatoriale incompeten­za, per me è il più grande di tutti i tempi! Ripeto, sono un tifoso della Roma, calcistica­mente analfabeta. E Messi mi sembra una divinità».

➤ Sportivame­nte parlando, la vita è bella se…?

«Oggi mi viene di dire “se battiamo il Feyenoord ai rigori”».

«QUESTA ROMA MI FA IMPAZZIRE» «Questa rosa non è così scarsa come volevano farci credere»

 ?? ANSA ?? Pianista
Nicola Piovani, 77 anni, direttore d’orchestra e grande pianista, è cresciuto nel quartiere Trionfale a Roma
ANSA Pianista Nicola Piovani, 77 anni, direttore d’orchestra e grande pianista, è cresciuto nel quartiere Trionfale a Roma
 ?? ?? Dybala
È uno dei giocatori più forti che abbia visto Ma senza non siamo mica da nono posto
Dybala È uno dei giocatori più forti che abbia visto Ma senza non siamo mica da nono posto
 ?? ?? Lukaku
I periodi di astinenza da gol capitano Serve pazienza ma il tifo non ce l’ha
Lukaku I periodi di astinenza da gol capitano Serve pazienza ma il tifo non ce l’ha
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy