La Gazzetta dello Sport - Lombardia
TODDE DAVANTI A TRUZZU: LA SARDEGNA È IN BILICO SI RILANCIA IL CAMPO LARGO E C’È IL CASO VOTO DISGIUNTO
Testa a testa, poi la candidata del centrosinistra verso la vittoria Le città premiano la grillina. Polemiche per il ritardo dei dati Conte e Schlein sull’isola, nel centrodestra processo alle scelte
non più di dodici ore, altrimenti le schede finiscono in tribunale, con un ulteriore allungamento dei tempi. Davanti a questo rischio – con un circolare ai Comuni – il direttore del Servizio elettorale in mattinata aveva precisato che il termine era «meramente indicativo». E così si è potuto andare avanti fino a notte fonda. E già ci sono le prime richieste di riconteggio.
Todde è stata spinta dalle grandi città.
La candidata del “campo largo” è risultata nettamente in testa nei principali comuni. A Sassari, seconda città della Sardegna, Todde ha raccolto circa 20 punti percentuali in più di Truzzu, così come a Nuoro, dov’è nata la candidata. Molto significativo il dato di Cagliari, dove i concittadini-elettori sembrano aver voltato le spalle a Truzzu. A tarda sera, il sindaco in carica raccoglieva circa il 35% dei consensi, la sua avversaria circa il 55%. Come spiegarlo? I cagliaritani potrebbero non essere soddisfatti del lavoro di Truzzu, e potrebbero non averlo ritenuto all’altezza del ruolo regionale. Oppure, aver visto la candidatura su vasta scala come un tradimento, come un’imposizione della premier. Anche il cambio in corsa di Solinas, al netto di errori e inchieste, potrebbe aver dato all’elettorato sardo di centrodestra l’impressione della debolezza della coalizione.
Per Meloni potrebbe essere la prima sconfitta da quando è a Palazzo Chigi.
È la prima delusione, dall’exploit di FdI a settembre 2022. Dopo la nascita del governo di centrodestra, nel 2023 la coalizione aveva anche confermato la guida della Regione Lombardia, strappato il Lazio al campo opposto e vinto in Friuli VeneziaGiulia e Molise. E conquistato buona parte delle città in cui si era votato per le Comunali. Adesso, è innegabile, Meloni dovrà riflettere sulla scelta di imporre Truzzu. E rimarrà il dubbio di un disimpegno leghista, con il sospetto del voto disgiunto (la coalizione di centrodestra prende il 49% circa, 4 punti in più di Truzzu). Il risultato di Todde, invece, rilancia le aspettative del centrosinistra nella formula del “campo largo”. Quello sardo è solo il primo test amministrativo in vista delle Europee dell’8-9 giugno. In mezzo, si voterà in Abruzzo (10 marzo) e Basilicata (21-22 apri
L’ingegnere e il sindaco
In alto, a sinistra, Alessandra Todde, 55 anni, ingegnere, esponente del M5S e candidata del centrosinistra. A destra, Paolo Truzzu, 51, sindaco di Cagliari dal 2019 ed esponente di FdI, scelto dalla coalizione di centrodestra per il dopo-Solinas
Alessandra Todde
Ex viceministra, era in corsa per Pd, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra le). In Piemonte il voto è accorpato alle Europee, nell’election day che prevede anche le Comunali in diversi capoluoghi.
Nel centrodestra inizia una prima resa dei conti. Dalla parte opposta, si prova a cementare il “campo largo”.
FdI si è impuntata per non ricandidare il governatore uscente Solinas, che la Lega avrebbe voluto in corsa per inseguire il secondo mandato. Alla fine, Matteo Salvini si è arreso alla scelta
Paolo Truzzu
Sindaco di Cagliari, si presentava per FdI, Lega, Forza Italia, Udc
di Meloni, anche alla luce dell’indagine a carico di Solinas, che – di fatto — ha chiuso i giochi. E così, FdI ha imposto il sindaco di Cagliari Truzzu (con il benestare di FI). Una scelta che ora sottopone FdI al processo della Lega. Dall’altra parte, invece, si è riuscito a ricreare il cosiddetto “campo largo”, che va dall’Alleanza Verdi-Sinistra di Bonelli e Fratoianni al M5S di Conte, passando per il Pd di Elly Schlein. Proprio il M5S ha scelto Todde, numero 2 del Movimento,
55 anni, già sottosegretaria nel governo Conte II e viceministro con l’esecutivo di Draghi. Una scelta che aveva generato qualche malumore, tanto da spingere allo “strappo” l’ex governatore del centrosinistra Renato Soru, che ha corso da terzo incomodo. E ieri sera, per primo, ha fatto gli auguri a Todde.
Conte e Schlein sono volati in Sardegna già ieri.
Erano partiti nel primo pomeriggio, in barba ad ogni scara
Antonio Tajani
Vicepremier e Ministro degli Esteri
manzia. Oppure perché i dati in loro possesso già garantivano una vittoria, seppur risicata. La delusione del centrodestra, già dall’ora di pranzo, si rifletteva invece nelle parole del senatore di FI Maurizio Gasparri. «Con le cautele del caso, la situazione non mi pare positiva. C’è un giudizio negativo sulla giunta uscente», quella guidata da Solinas. «C’era un presidente che abbiamo ritenuto di non ricandidare ma la sostituzione non ha ribaltato il giudizio non positivo sulla giunta. Truzzu, sindaco di Cagliari, nella classifica dei sindaci del Sole 24 Ore, non svettava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere», aveva detto Gasparri. E il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ieri ha pranzato con Meloni e Salvini, in un vertice convocato proprio per “disinnescare” le polemiche, si affretta a dire: «Per il governo e la maggioranza non cambia nulla», assicura il capo di FI. In ogni caso, il voto sardo peserà sulle prossime scelte. Di chi ha vinto e di chi ha perso.
Piantedosi: rifiutata la mediazione Sul caso delle manganellate agli studenti a Pisa, i pm indagano sulla catena di comando in servizio il 23 febbraio. Intanto il ministro degli Interni Piantedosi si dice «disposto ad una autocritica» ma accusa: «I partecipanti non hanno voluto fornire indicazioni su dove fossero diretti e si sono sottratti ai tentativi di mediazione». Per il Viminale, nel 2023 ci sono state 13 mila manifestazioni, con 150 agenti e 36 manifestanti feriti e, quindi, dice la premier Meloni, «non possiamo passare per repressivi». Infine, anche a Firenze si apre una inchiesta sugli scontri vicino al consolato Usa