La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Sassuolo in crisi Bigica psicologo oltre che allenatore
Il nuovo tecnico ha parlato a lungo con i giocatori chiedendo di ritrovare fiducia ed entusiasmo
Natan
Il difensore brasiliano potrebbe prendere il posto di Juan Jesus al centro della difesa
Mario Rui
Il terzino portoghese non è mai stato schierato da Calzona: oggi può far riposare Olivera
Politano
Rimasto fuori dai titolari a Cagliari a sorpresa, oggi dovrebbe rientrare: per lui partita da ex arole, più che pallone. Psicologo, più che allenatore. Il primo compito di Emiliano Bigica come tecnico di Serie A è stato entrare nella testa dei suoi giocatori. Il Sassuolo vive un momento difficile e d’altronde, se non fosse così, non ci sarebbe stato il cambio in panchina con il doloroso esonero di Alessio Dionisi. Bigica, ovviamente, ha lavorato sul campo, ma in un paio di allenamenti non si può fare nulla di significativo. E allora l’allenatore ha cercato di tranquillizzare la squadra e allo stesso tempo di svegliarla, di caricarla, di infondere fiducia. Bisogna ripartire subito e trovare un passo regolare che conduca il Sassuolo alla salvezza. La storia di questo campionato ha insegnato ai neroverdi che non c’è nulla di scritto fino a quando la partita non finisce. E così anche la sfida con il Napoli, che vive un momento complicato, può dare l’occasione per voltare pagina. Il regalo per Bigica arriva dall’infermeria, che si è improvvisamente svuotata: Toljan sta bene e anche Berardi dovrebbe andare in panchina. Il numero 10 non verrà forzato, anche perché domenica è in programma lo scontro diretto con il Verona. Però vederlo allenarsi con gli altri trasmette buone sensazioni a tutto il gruppo.
PSvolta caratteriale Bigica, che a Napoli ha giocato in due diversi momenti tra il 1999 e il 2002, ha trasmesso ottimismo: «Se lavoriamo di gruppo sono convinto che la qualità verrà fuori. Il Napoli è una squadra forte con tanti campioni, ha giocato delle partite ravvicinate e contro di noi cercherà di fare risultato pieno. Il Sassuolo, però, vuole tornare a far punti perché la classifica lo richiede. Ci sono tante squadre in pochi punti, servono continuità e furore agonistico». Bigica sa che anche lui è sotto osservazione, ma adesso tutta la sua attenzione è rivolta al campo. Oggi vedremo se ci sarà qualche piccolo accorgimento, ma le prime richieste del nuovo tecnico riguardano l’aspetto caratteriale. I giocatori devono compattarsi non solo dal punto di vista tattico approcciando le partite in modo diverso. Servono coraggio, intraprendenza, entusiasmo per scrollarsi di dosso una paura latente, non del tutto esplosa e quindi ancor più pericolosa. Bigica si aspetta che il gruppo reagisca nel modo giusto alla sconfitta con l’Empoli, ossia rendendosi conto della situazione, non facendosi condizionare dalla classifica, ma prendendosi anche la responsabilità di cercare la giocata, di fare la corsa in più. Della sconfitta di sabato restano negli occhi gli errori difensivi sulle palle inattive, ma l’aspetto forse peggiore sono le tante conclusioni di Laurientè che non ha mai centrato lo specchio della porta pur calciando da posizioni che lui predilige. Adesso il tempo degli sbagli e delle disattenzioni è finito e Bigica l’ha detto chiaramente alla squadra.
Emiliano Bigica
è nato a Bari il 4 settembre 1973. Ha indossato le maglia di Bari, Fiorentina (vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa), Napoli, Salernitana, Nocerina, Mantova, Potenza e Novara. Con l’Under 21 ha vinto l’Europeo 1994. Da allenatore ha guidato gli Allievi di Novara ed Empoli, l’Italia Under 17, la Fiorentina Primavera (vincendo la Coppa Italia nel 2018-19) e il Sassuolo Primavera
attorno al genietto le big di mezza Europa si sono riavvicinate con grande interesse.
In estate Del resto, i segnali emersi col nuovo anno lasciano intravedere un progetto condiviso. D’accordo col club, per dire, l’argentino aveva deciso ad inizio 2024 di non sfruttare la clausola (scaduta il 15 gennaio) del suo contratto, in forza della quale avrebbe potuto lasciare Roma. Destinazione Arabia Saudita, da dove erano arrivate due offerte da 12 milioni di euro, cifra indicata dall’accordo per obbligare la società a liberarlo in caso di proposte dall’estero. Una “dichiarazione d’amore”, quella della Joya, peraltro manifestata durante giorni di sconfitte e malumori, durante i quali sarebbe stato facile pensarsi altrove. Certo, le sirene di mercato torneranno a risuonare d’estate. E s’incastreranno nella nuova finestra di mercato estero che si riaprirà a luglio, mese in cui si riattiverà la clausola contrattuale e
Dybala, a quel punto, potrebbe valutare eventuali “assalti”. Ma soprattutto ora che è diventato di nuovo “re di Roma”, incoronato pure da Francesco Totti, è molto probabile che le parti si ritroveranno in sintonia per un rinnovo (con possibile adeguamento), in coincidenza con l’arrivo del nuovo d.s. Dalla Spagna alla Premier, fino all’Arabia Saudita, in tanti continuano a monitorarlo. Ma i Friedkin sanno quanto la Roma ne abbia bisogno e, di sicuro, sapranno rispondere alle “domande” dei tifosi del dopo-Torino… Sale la febbre da Europa League a Roma. In vista del match contro il Brighton (andata degli ottavi di finale), sono stati già venduti 30 mila biglietti solo nella fase dedicata ai tifosi in possesso di un abbonamento alle partite all’Olimpico per la Serie A. La prelazione per i titolari dell’Abbonamento Coppe, invece, è già partita e durerà fino alle ore 15 di domani.