La Gazzetta dello Sport - Lombardia

A Siena debutta il fuoriclass­e sloveno, 1° nel 2022. Attenzione a scalatori come Kuss e Carapaz C’è Mohoric, iridato gravel «Mi esalta correre qui L’arrivo è unico al mondo»

- Sco. di Luca Gialanella

zurro Daniele Bennati che a metà febbraio ha provato il tracciato rinnovato. Fu protagonis­ta pure da atleta: specie nel 2012, quando andò in fuga, fu ripreso, chiuse 11° nel giorno di uno dei 3 trionfi di Cancellara. «Dopo il tratto del Castagno, attenzione a una parte in asfalto che può fare la differenza. Pogacar sarà il faro. Gli azzurri? Un nome può essere quello di Formolo».

Il terzo posto all’Omloop di sabato significa che sta meglio del previsto?

«Sì, anche se ci attende una corsa completame­nte diversa. Proveremo a ‘farla’ noi, con la squadra forte che presentiam­o qui».

Cosa pensa del nuovo percorso?

«Influenzer­à parecchio l’andamento. Gli ultimi 50 chilometri, in questa versione, diventano molto duri e oltre allo sterrato ci sono salite non categorizz­ate che possono fare la differenza».

Una vittoria nel 2017, più altri tre podi: perché la Strade Bianche è così speciale per lei?

«Mi esalta. Mi appassiona. Bellissimo il mix tra asfalto e sterrato. Poi, l’arrivo in Piazza del Campo è iconico: tra i migliori che ci siano al mondo».ci.

il campione in carica Tom Pidcock che si è fatto la foto con i compagni di Ineos in Piazza del Campo. Le suggestion­i sono tante: da Kuss al 20enne Lenny Martinez fresco di successo al Laigueglia, dall’iridato gravel Mohoric all’attesa per un lampo di Bettiol. Oppure Ben Healy, Dani Martinez, Valter (capitano della Visma), Wellens, Carapaz...

Le migliori 1 Vollering (Ola)

3 Cecchini

6 Kopecky (Bel)

11 Moolman Pasio (Saf)

22 Del Sarto

31 Cagnazzo

41 Borello

51 Niewiadoma (Pol)

55 Paladin

81 Borghesi

82 Faulkner (Usa)

91 Brown (Aus)

101 Pieterse (Ola)

116 Zanardi

121 Rossato

132 Quagliotto

141 Longo Borghini

143 Deignan (Gb)

151 Garcia (Spa)

181 Barale

201 Vos (Ola)

221 Persico unico italiano in trionfo a Siena è Moreno Moser, ultimo corridore della dinastia più famosa al mondo: figlio di Diego e nipote di Francesco, nel 2013 in maglia Cannondale vince per distacco con la regia del suo amicone Peter Sagan. Moreno, che ora ha 34 anni, si è ritirato nel 2019 e vive a Milano nel cuore della movida di Porta Romana: commentato­re tecnico molto apprezzato su Eurosport, studia allo Ied, l’istituto per il design: «A luglio mi laureo. Il corso si chiama design della comunicazi­one, specializz­azione pubblicita­ria: studio per fare le campagne e decidere come far passare i messaggi, cioè l’idea che è alla base della comunicazi­one».

L’3 Si muove in bici a Milano?

«Usavo la bici a scatto fisso, alla quale avevo però messo i freni, ma me l’hanno rubata e adesso

Nuovo approccio La preparazio­ne è stata super buona...

Si andrà veloce e mi aspetto che la corsa si movimenti subito

Mi laureo a luglio in design della comunicazi­one. La bici? Rubata

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Elisa Longo Borghini
Tadej Pogacar capitano della Uae-Emirates Elisa Longo Borghini
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