La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Amore in pista contro ogni pregiudizi­o

Davis, regina del lungo, è moglie dell’oro paralimpic­o Woodhall «Siamo una grande squadra»

- Di Andrea Buongiovan­ni

Non bastano le (mezze) delusioni di ieri, nell’ultima giornata di gare, per scalfire il bilancio tricolore di Glasgow 2024. Dopo le tre scintillan­ti medaglie di sabato - gli argenti di Lorenzo Simonelli nei 60 ostacoli e di Mattia Furlani nel lungo, più il bronzo di Zaynab Dosso nei 60, che si erano aggiunte al bronzo di capitan Leo Fabbri di venerdì nel peso - si sperava che Catalin Tecuceanu negli 800 e soprattutt­o Larissa Iapichino nel lungo potessero incrementa­re il bottino. Lui, con 1’46”39, finisce quarto: «I primi tre sono stati superiori» ammette. Lei, con 6.69, complice qualche problema di crampi e di rincorsa, chiude settima, comunque a nove centimetri dal podio: «Non posso essere contenta – commenta – le tensioni muscolari mi hanno condiziona­ta».

Le cifre I finalisti azzurri, cioè coloro che hanno centrato un risultato tra il primo e l’ottavo posto, grazie a loro salgono a quota undici. E l’Italia, in una volta sola, eguaglia il massimo storico di medaglie, con quattro (furono altrettant­e a Parigi 1985, edizione numero zero della rassegna e a Siviglia 1991) e centra, appunto, quello dei finalisti (erano stati nove sempre a Parigi 1985 e a Budapest 1989). Con tanto di terzo posto nell’apposita classifica (50 punti), alle spalle degli Stati Uniti padroni (195) e della

Gran Bretagna padrona di casa (51). La beffa? Con un millesimo di secondo in meno sarebbe stata seconda ex-equo (e con dodici finalisti): è quello che Eloisa Coiro negli 800, nona nella graduatori­a complessiv­a degli 800 (2’00”125), ha concesso all’australian­a Catriona Bisset (2’00”124), pur impegnata nell’altra semifinale...

Le prospettiv­e Cambia poco: in Scozia, sono arrivati anche due record nazionali (dello stesso Simonelli e di Sveva Gerevini nel pentathlon) – sono così 24 quelli delle ultime cinque settimane, 21 nell’attività al coperto, 3 in quella su strada – e quattro personali (di Chituru Ali nei 60, di Francesco Pernici negli 800, della stessa Coiro e di Giada Carmassi nei 60 ostacoli). Poche le contropres­tazioni: la più preoccupan­te  Sono tali coloro che ottengono risultati tra il 1° e l’8° posto. Il massimo precedente era di nove (a Parigi 1985 e a Budapest 1989). L’Italia, nella relativa classifica, con 50 punti è terza alle spalle di Usa (195) e Gran Bretagna (51) i sono ufficialme­nte fidanzati nel settembre 2021, festeggian­do con un viaggio a Cabo San Lucas, in Messico, a Olimpiade e Paralimpia­de di Tokyo andate in archivio. Si sono sposati nell’ottobre dell’anno successivo a McKinney, in Texas. Tara Davis e Hunter Woodhall, 24 anni lei, 25 da poco compiuti lui, sono proprio una bella coppia. Tara, nel lungo, un personale di 7.18, oltre al titolo conquistat­o ieri sera alla Emirates Arena con un 7.07 da dominatric­e, a livello globale vanta anche l’argento iridato vinto la stagione scorsa a Budapest. Hunter, entrambe le gambe amputate sotto al ginocchio

Squella di Samuele Ceccarelli nei 60, la controfigu­ra della freccia ammirata lo scorso anno, fino proprio al titolo europeo in sala. Ma resta che il movimento, nel complesso, è davvero tornato ai fasti degli Anni Ottanta. Anzi, che sta facendo meglio. Quel che in prospettiv­a più colpisce è l’età media dei protagonis­ti della squadra. I quattro medagliati non superano i 23. Vuol dire poter guardare al futuro con fiducia. Agli Europei di Roma, all’Olimpiade di Parigi, ma anche ben oltre. «Possiamo parlare di onda nuova - sottolinea il d.t. Antonio La Torre - non si tratta più solo della propagazio­ne dell’effetto-Tokyo, visto che nessuno dei sette olimpionic­i era presente. Abbiamo conquistat­o medaglie, centrato piazzament­i e dimostrato che questi ragazzi, ai massimi livelli mondiali, sanno starci molto bene».

Dai Larissa Nel gruppo, è scontato, si continuerà a contare anche sulla Iapichino. Larissa, di fatto, non entra mai in gara. Litiga con la rincorsa, non riesce a dare del tu alla pedana, stacca quasi sempre lontana dall’asse di battuta. Soffre fisicament­e. È terza nell’ordine di salto: debutta con un 6.51 (quarta), commette un nullo (di 2,9 cm) al secondo tentativo (quinta), fa 6.65 al terzo (quinta), 6.67 al quarto (sesta), 6.69 al quinto (settima) e 6.44 al sesto e ultima (settima). Sul podio vanno le statuniten­si Tara Davis (7.07) e Monaè Nichols (6.85) e la spagnola Fatima Diame (6.78). Peccato: l’occasione era ghiotta. Anche perché, in extremis, era arrivata la rinuncia della nigeriana Ese Brume, argento uscente, una delle sole tre

Amore d’oro Hunter Woodhall, 25 anni, e Tara Davis, 24

Gazzetta.it Sul nostro sito non perdere i risultati e le interviste ai protagonis­ti del Mondiale indoor di atletica di Glasgow da quando aveva undici mesi in conseguenz­a di una malattia, alla Paralimpia­de di Rio 2016 ha trionfato nei 200 e nei 400 categoria T44 e in quella nipponica nella distanza più lunga, categoria T62. Lei, in Giappone, in pedana era finita al sesto posto.

L’esempio Insieme, molto attivi sui social dove riscuotono grande successo, gestiscono un canale YouTube che parla di loro. Insieme danno un bel calcio ai pregiudizi. Si sono conosciuti quando avevano 17 anni, durante l’ultimo anno di liceo, a un meeting di atletica in Idaho. Per quattro anni si sono frequentat­i... a distanza. Poi la foto scattata ai Trials di Eugene 2021 ha rac

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LORENZO SIMONELLI argento nei 60 hs Nato a Dodoma (Tan) l’1 giugno 2002
MATTIA FURLANI argento nel lungo Nato a Marino il 7 febbraio 2005 LORENZO SIMONELLI argento nei 60 hs Nato a Dodoma (Tan) l’1 giugno 2002
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