La Gazzetta dello Sport - Lombardia
Niente più Svizzera C’è il Mortirolo di Bugno nella tappa di Livigno
Il 19 maggio si scalerà il versante di Monno, aperto nel 1990 dal monzese. Pantani salì da quello di Mazzo
Jonathan Milan
C.t. Daniele Bennati 3 giugno 1990
Sono contento di avere spinto così. Su queste distanze, a crono, ci sono. Ora le volate
Milan non mi ha sorpreso, alla vigilia pensavo che potesse entrare nei primi 5. Bravo
e dici Mortirolo, non serve aggiungere nient’altro. Da quando il Giro d’Italia lo ha scoperto – 1990 – è sempre stato sinonimo di fatica, spettacolo, epica. Basti pensare che sono state le sue rampe terribili, alla corsa rosa 1994, a togliere ogni dubbio su chi fosse Marco Pantani: all’indomani del primo successo di tappa a Merano, il Pirata si esaltò sulla salita lombarda (versante di Mazzo) che mette in comunicazione Valtellina e Val Camonica, mettendo alle corde Berzin e Indurain. Il Mortirolo non era previsto nel percorso del Giro d’Italia 2024, ma adesso... c’è.
SVersante È ciò che salta subito agli occhi dopo il cambiamento del percorso della 15a tappa, Manerba del Garda-Livigno (220 km, in calendario domenica 19 maggio), ufficializzato ieri da Rcs Sport. Era previsto uno sconfinamento in Svizzera, con la salita della Forcola di Livigno, ma – si legge nel comunicato –«il Dipartimento Infrastrutture, Energie e Mobilità dei Grigioni non ha accolto la proposta di passaggio della corsa». Dunque da Edolo non si salirà più verso l’Aprica ma si affronterà il Mortirolo dal versante di Monno: proprio quello del 1990, quando all’Aprica vinse il venezuelano Sierra e ci passò Bugno in rosa. Non è duro come quello di Mazzo che era caro a Pantani, ma comunque negli ultimi chilometri si arriva al 16%. Discesa su Grosio, risalita della Valtellina fino a Bormio, scalata delle Motte e poi il passo di Foscagno (15 km al 6,4%). Discesa dal Ponte di Rez, passo di Eira e a quel punto si ritrova il percorso originario, che risale la strada asfaltata lungo la pista del
RMANERBA DEL GARDA
138 m
Lodrino 737 m
Colle San Zeno 1418 m
Dopo il 1990, il Mortirolo è stato inserito al Giro nel 1991, 1994, 1996, 1997, 1999, 2004, 2006, 2008, 2010, 2012, 2015, 2017, 2019, 2022 e 2024
La prima nel 1990: in cima il venezuelano Sierra. Poi 2017 (lo spagnolo Leon Sanchez), 2022 (l’olandese Koen Bouwman) e ora 2024
LIVIGNO
2385 m
Foscagno 2291 m
Isolaccia Valdidentro 1345 m
Mottolino: nell’ultimo km ci sono pendenze al 19%. L’edizione 107, che scatterà sabato 4 maggio da Venaria Reale per concludersi domenica 26 a Roma, sarà tutta in territorio italiano.
Dislivello «In termini di dislivello, questa nuova opzione offre qualcosa in più (siamo sui 5400 metri, ndr) – spiega Mauro Vegni, direttore del Giro – e la frazione diventa ancora più impegnativa, sarà il vero tappone. Quanto al no della Svizzera, il Cantone dei Grigioni ci ha fatto capire che, facendo una valutazione di ciò che era stato richiesto, per tenere i passi controllati senza problemi di neve e altro... Non se la sentivano, trattandosi di un investimento importante. C’è un po’ di rammarico, ma non voglio entrare nel merito di chi ha preso la decisione, la rispetto. Pensavo che fosse un momento di opportunità, evidentemente non l’hanno vista allo stesso modo. La ritengo una opportunità più persa da loro che da noi».
Sono qui per fare classifica, era importante non perdere secondi fin dalla prima tappa