La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Il bimbo Lamine fa il fenomeno e salva Xavi Il Real è a 5 punti

- Di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID s TEMPO DI LETTURA AP

abitudine a vincere aiuta a rifarlo. Cinque titoli di Premier negli ultimi 6 anni, il Treble (la tripletta) con la Champions della scorsa stagione, che come dice Haaland fa gola: «Ne ho avuto un assaggio e ora voglio rivincere, riprovare quelle emozioni». Se Guardiola butta acqua sul fuoco delle attese, i suoi interpreti non vedono l’ora di ripetersi.

L’Pro

Nelle ultime 20 gare in tutte le competizio­ni il City ha ottenuto 18 vittorie e 2 pari, non perde dal 6 dicembre con l’Aston Villa in Premier; 6 rimonte in totale in questo lasso di tempo e un solo match davvero sofferto, quello pareggiato in casa contro il Chelsea il 17 febbraio all’83’ da Rodri. C’è poi la gran forma dei suoi uomini migliori: dall’esplosione di Foden (18 gol in stagione, il suo top di sempre, e 10 assist) al ritorno di De Bruyne (già 12 passaggi decisivi) e ovviamente Haaland (29 centri in 32 match, 10 gol negli ultimi 8 incontri), insieme alla regia avveduta di Rodri.

Contro

In autunno gli scontri diretti hanno dato come esito un ko con l’Arsenal (Martinelli all’86’), rompendo una striscia di 9 scontri diretti senza successi per i Gunners, e il pari in casa a Etihad contro il Liverpool, gol di Alexander-Arnold. Il calendario: c’è anche l’altro big match di fine marzo con l’Arsenal; vero, è in casa, ma è uno stress in più, rispetto ai rivali del Liverpool che ne hanno solo uno. Infortuni: dubbi domani per Grealish e Doku.

Jurgen Klopp

Il tedesco, 56 anni, è al comando del Liverpool dall’ottobre del 2015: 8 titoli qui

Pep Guardiola

Catalano, 53 anni, al City dal 2016: 5 Premier vinte, 8 coppe inglesi, Mondiale e 1 Champions

Mikel Arteta spagnolo, 41 anni, a Londra dal dicembre del 2019, ha vinto una FA Cup, 2 Community Shield

Partita difficile contro il Maiorca Gundogan sbaglia un rigore. Ci pensa Lamine, anche una traversa

l Barça attuale è nelle mani di due ragazzi, il 16enne Lamine Yamal e il 17enne Pau Cubarsí. Un attaccante e un centrale difensivo che ieri contro il Maiorca hanno sostenuto una squadra fragile, pallida, con sprazzi di gioco sparsi su lunghe pause di possessome­lassa. Cubarsí, schierato con Iñigo Martinez per la squalifica di Araujo, ha lottato con forza e senza paura contro due pirati come Muriqi e Larin, Yamal ha deciso la gara con un gol spettacola­re. Il Barcellona ha vinto 1-0 infilando il terzo clean sheet consecutiv­o (non ci riusciva dall’aprile scorso) e dormendo al secondo posto, +2 sul Girona scavalcato e -5 dal Madrid, con le rivali in campo tra oggi e domani. Da quando Xavi ha annunciato le dimissioni a giugno in Liga sono 17 punti su 21.

ILa curiosità Xavi era squalifica­to e ha visto la partita in un box nel quale ha fatto mettere un televisore che non mostrava immagini di Barcellona-Maiorca ma di Napoli-Torino. In panchina è andato suo fratello Oscar. I due Hernandez dovevano disegnare un nuovo centrocamp­o, provare qualcosa in vista della sfida col Napoli di martedì per sopperire agli infortuni di Gavi, Pedri e De Jong. Il Barça ha iniziato con Gundogan e Christense­n (centrale ormai riconverti­to a pivote con buona pace di Oriol Romeu) dietro a Lamine Yamal, Raphinha e Joao Felix (di nuovo in ombra). In attacco prima da titolare per un altro canterano di 18 anni, Marc (PRIMO TEMPO)R0-0

MARCATORI Lamine Yamal al 28’ s.t.

BARCELLONA (4-2-3-1)

Ter Stegen; Kounde, Iñigo Martínez, Cubarsí, Cancelo; Christense­n, Gündogan (dal 42’ s.t. Oriol Romeu); Lamine Yamal, Raphinha (dal 37’ p.t. Fermín López), Joao Félix (dal 17’ s.t. Vitor Roque); Marc Guiu (dal 16’ s.t. Lewandowsk­i).

PANCHINA Iñaki Peña, Kochen, Unai Hernández, Héctor Fort, Sergi Roberto, Faye, Marc Casadó ALLENATORE Oscar Hernandez in panchina (Xavi squalifica­to) AMMONITI Iñigo Martínez per gioco scorretto

MAIORCA (5-3-2)

Rajkovic; Gio Gonzalez, Nastasic, Raíllo, Copete (dal 37’ s.t. Radonjic), Toni Lato (dal 25’ s.t. Jaume Costa); Samu Costa, Morlanes (dal 16’ s.t. Dani Rodríguez), Darder (dal 25’ s.t. Antonio Sánchez); Larín (dal 37’ s.t. Abdón Prats), Muriqi. PANCHINA Greif, Cuellar, Nacho Vidal, Van der Heyden, Llabrés, Yuzún Ley.

ALLENATORE Aguirre AMMONITI Samu Costa per gioco scorretto

ARBITRO Iglesias Villanueva NOTE 38.225 spettatori

Tiri in porta 7-2, tiri fuori 4-4, angoli 41, fuorigioco 1-5 Recuperi 3’ p.t., 5’ s.t.

Guiu, preferito a Vitor Roque con Lewandowsk­i a riposo.

Due tiri spettacola­ri Il sistema non ha funzionato granché bene, e Xavi ha perso anche Raphinha, uscito al 37’ per un problema alla caviglia toccata da Copete al 20’: un’azione che ha portato l’arbitro al monitor e al rigore, tirato da Gundogan e parato dall’ottimo Rajkovic. Xavi ha fatto entrare Fermin Lopez e il ragazzo ha dato vitalità ai suoi, ma il Barça ha continuato a faticare anche con Vitor Roque e Lewandowsk­i, entrati nella ripresa. Ad evitare il secondo 0-0 consecutiv­o dopo quello di Bilbao ci ha pensato Lamine Yamal, che con due tiri molto simili prima ha colpito la traversa (decisivo tocco di Rajkovic) e poi ha segnato il suo quarto gol in questa Liga, il primo non al Granada. «Ho visto che c’era spazio e ho tirato – dice l’adolescent­e con la stessa naturalezz­a con la quale gioca e prova cose sensaziona­li –. È stata una partita complicata, se posso aiutare, lo faccio volentieri». Il Napoli dovrà fare attenzione a questo Barcellona scosso e un po’ confuso, ma con un liceale sfacciato e scatenato.

Bambino

prodigio Lamine Yamal, 16 anni, festeggia il suo gol al Maiorca, il quarto in questa Liga, il sesto in stagione

Vincere aiuta a volerlo rifare Big in forma

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