La Gazzetta dello Sport - Lombardia

L’azzurrino ci ripensa E si presenta in pedana

- Di Paolo Marabini s TEMPO DI LETTURA

Sei mesi di indagini 4-5 agosto

A Chianciano una schermitri­ce 17enne denuncia una presunta violenza di gruppo da parte di tre giovani sciabolato­ri italiani

7 agosto

La Procura di Siena indaga i due maggiorenn­i del gruppo

27 febbraio La Procura richiede al gip l’incidente probatorio

6 marzo

I due tesserati comunicano che rinunceran­no alle gare di Lucca invece sì. Alla fine uno dei due schermitor­i indagati per presunta violenza sessuale di gruppo, ai danni di un’atleta minorenne uzbeka, in pedana si è presentato ugualmente. Tra lo stupore generale. O meglio sarebbe dire sgomento. A Lucca, per la seconda prova nazionale di qualificaz­ione agli Assoluti, era più o meno l’ora di pranzo quando Emanuele Nardella, 21 anni, foggiano di San Severo in forza al Centro Sportivo Esercito, ha indossato la sua maschera e, al “Pronti, a voi”, ha cominciato il suo assalto contro Lorenzo Simionato come se nulla fosse. Per la mera cronaca, il giovane pugliese - testa di serie numero 7 del tabellone - lo ha vinto 15-7, prima di arrendersi in quello successivo, nei sedicesimi, contro il lucchese Stefano Sbragia: 15-13 il verdetto finale.

ESette mesi fa Mercoledì sembrava che Nardella, già azzurro a livello giovanile, e l’altro sciabolato­re indagato, il diciannove­nne milanese Jacopo Lapo Pucci, fossero arrivati a più sensati consigli. Ovvero avevano fatto sapere, attraverso i rispettivi club, che avrebbero rinunciato a presentars­i all’evento. Decisione auspicata un po’ da tutto l’ambiente, non tanto per infilare sotto il tappeto come la polvere una vicenda decisament­e grave - che tocca comunque alla Procura della Repubblica di Siena chiarire in ogni suo dettaglio: fino a quel momento è fuori luogo ogni tipo di conclusion­e - quanto per risparmiar­e possibili conseguenz­e agli stessi indagati, soprattutt­o di natura psicologic­a, a pochi giorni dall’esplosione me

Una decisione fa discutere: indagato per violenza su una minorenne, Nardella avrebbe dovuto saltare la gara di Lucca, ma ha cambiato idea

della vicenda, che pure risale a sette mesi fa ma di cui si sono conosciuti i contorni solo la scorsa settimana. Gli abusi nei confronti della ragazza - che nel frattempo è tornata in Messico, il Paese di origine e dove risiede con la famiglia - risalirebb­ero alla notte tra il 4 e 5 agosto, nell’ambito di un camp di scherma a Chianciano Terme. Nonostante la gravità dei capi d’accusa, la Federscher­ma si è astenuta a sua volta dal decidere una sospension­e sportiva ai danni dei due ragazzi in attesa di provvedime­nti cautelari che ancora non sono stati pronunciat­i dalla Procura della Repubblica di Siena. Così si è confidato nel buon senso. Cioè nell’intervento delle famiglie, o quantomeno dei club di appartenen­za dei giovani sciabolato­ri. E, fino a mercoledì, sembrava appunto che si andasse verso questa direzione.

Tutto regolare Da qui lo stupore di ieri, quando Nardella si è presentato invece in pedana. Non ci sono state reazioni particolar­i dagli spalti, così come da parte degli avversari. Insomma, gli assalti si sono svolti regolardia­tica

Vicenda shock

La scherma è nella bufera per il presunto caso di violenza sessuale di gruppo su un’atleta minorenne uzbeka durante un campo estivo a Chianciano: indaga la Procura di Siena

mente. «La partecipaz­ione del ragazzo ha sorpreso anche noi ha detto il presidente federale Paolo Azzi da Parigi, dove si trova per gli Europei paralimpic­i -. Noi non abbiamo poteri investigat­ivi per sostituirc­i alla magistratu­ra e prendere provvedime­nti di sospension­e, pertanto auspicavam­o una rinuncia spontanea. Come sembrava in un primo tempo. Dato il momento particolar­e, sarebbe stato opportuno, anche a loro tutela. Pucci è rimasto a casa, Nardella no. Immagino che si sia consultato con i suoi legali, oltre che con la sua società. A quel punto ha deciso diversamen­te e ne prendiamo atto. Fare commenti non serve. In tutto questo, semmai, il mio pensiero va soprattutt­o allo stato d’animo della ragazza che sta vivendo una situazione pesantissi­ma».

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