La Gazzetta dello Sport - Lombardia
UNA NOTTE DA
Gazzetta.it Tutte le notizie e i retroscena del calcio nazionale e internazionale potete trovarle sul nostro sito www.gazzetta.it
OBLAK 31 anni
13
WITSEL 35 anni
20
DE PAUL 29 anni
5
MORATA 31 anni
19 7 7 7 0 5 0 7 5
MOLINA 25 anni
16 7 0
M. HERMOSO 28 anni
KOKE 32 anni
22 6 7 1 6 0
GRIEZMANN 32 anni
10 7 5
SAVIC 33 anni
15 4 0
SAMUEL LINO 24 anni
12 5 2
M. LLORENTE 29 anni
14
SIMEONE 53 anni 5 0
ALLENATORE Stasera l’Inter gioca al Civitas Metropolitano anche per questo: per ottenere il riconoscimento di uno status, un balzo di nobiltà, l’accesso nel G8 per la seconda stagione consecutiva. Un approdo che il club di Zhang intende trasformare in abitudine. Non lo è mai stato.
Grande Inter Dopo il quadriennio magico della Grande Inter 1963-67 (2 Coppe Campioni, una finale, una semifinale), solo due volte il club nerazzurro ha allineato due quarti di finale: 2004-06 e 2009-11. Ma per il timbro, serve una notte da vera Inter. Il saio da penitente che indossa l’Atletico Madrid in campionato, staccato di 14 punti dal Real, sconfitto anche sabato dal non galattico Cadice, non deve ingannare. La Champions è un altro pianeta che i Materassai abitano con disinvoltura. Parlavamo di abitudine. Appunto. Dal 2011, cioè da quando è iniziata l’era aurea del Cholo, l’Atletico ha giocato per 8 volte gli ottavi di Champions (2 finali raggiunti); l’Inter solo tre (una finale). Vero che nella Liga, Simeone è già caduto 7 volte, ma è anche vero che la sconfitta dell’andata a San Siro, firmata Arnautovic, è stata la prima in Europa di questa stagione. In Champions, Simeone non ha mai perso una gara a eliminazione diretta in casa. L’Atletico Madrid, chiamato dal Cholo alla «partita della rivincita», o, più precisamente, a una notte di gloria che possa ridare senso alla stagione, è animato dalla forza dei disperati e ha due armi poderose: il Civitas Metropolitano e lo spirito cholista.
Piccolo Diavolo Delle ultime 32 partite giocate nel proprio stadio, i Colchoneros ne hanno vinte 29 e perse una. Qualcosa vorrà dire e, se c’è sulla terra un tecnico capace di incendiare le folle e trasformare un’arena in un inferno, questo è il Cholo Simeone che è anche un piromane d’anime e sicuramente saprà convincere i suoi che è in arrivo una notte storica, in cui dare tutto è il minimo. Cholismo puro, corretto con la qualità delle ultime stagioni. Griezmann, al rientro dopo l’infortunio di San Siro, è il più atteso. Il genio del Piccolo Diavolo può dare luce e imprevedibilità alla manovra. Morata conosce bene gli italiani, cui ha già fatto male anche in Nazionale. De Paul e Koke alimenteranno il pressing intimidatorio. Samuel Lino farà scorrere spinta di qualità sulla fascia, come a San Siro. Ma detto tutto questo, non significa che l’Inter debba entrare al Metropolitano tremando.
Timbra il Toro?All’andata, ha dimostrato di essere nettamente più forte. L’Atletico Madrid non riuscì a fare un solo tiro in porta e passò la ripresa con la testa sott’acqua, dominato atleticamente oltre che tecnicamente. La scelta di De Vrij e Dumfries potenzia ancora di più l’opposizione fisica dei nerazzurri che nelle 35 partite stagionali hanno tenuto la porta chiusa ben 22 volte. Simone ha tutto quello che serve per resistere alle fiamme dell’inferno e anche i forconi per mettere in fuga i diavoli. Già a San Siro, l’Atletico, pur in formato prudente, aveva sofferto le ripartenze nerazzurre. Spinto avanti dalla foga della rimonta, stasera potrebbe soffrire ancora di più, se Calhanoglu e Bastoni sapranno azionare la catapulta con tempismo e Dumfries, Dimarco, Barella e Thuram sbraneranno con la giusta fame spazi e profondità. Lautaro, che il Cholo desiderava tanto, ha l’orgoglio in regola per mettere il timbro sul certificato: Inter grande tra le grandi. 3’55”
Si riparte dal gol di Arnautovic a San Siro: l’Inter deve confermarsi con il sigillo dei quarti di finale