La Gazzetta dello Sport - Lombardia
MILAN è vietato sbagliare
IL DIAVOLO IN CAMPO CON I BIG L’EUROPA VALE UNA STAGIONE
Ein tutto questo, si gioca. A Praga, nel ritorno degli ottavi di Europa League contro lo Slavia, c’è in ballo la stagione del Milan. Perché della qualificazione alla prossima Champions non c’è più certezza, tipo la Juventus un anno fa. Un’eventuale penalizzazione potrebbe privare il Milan dell’attuale secondo posto, con ampio margine sulla zona rossa della “non” Champions, e farlo scivolare indietro, al di sotto della quarta o quinta piazza che garantirà l’accesso all’Europa a cinque stelle. Vincere l’Europa League darebbe un senso tecnico all’annata, la renderebbe a suo modo storica: il Diavolo non ha mai primeggiato in questa competizione né nella Coppa Uefa sua antenata, al massimo due semifinali, tra l’una e l’altra. Il trofeo non potrebbe essere tolto, resterebbe in bacheca. Scenari ipotetici, è tutto da vedere che arrivino sanzioni, ma la testa batte lì, sulla tormenta giudiziaria. L’inchiesta, le fiamme gialle in sede, l’incertezza. Sarà una notte da dentro o fuori in senso lato.
L’anima forte La squadra deve isolarsi: facile a dirsi, più difficile a farsi. E Stefano Pioli, più che mai un uomo solo al comando, da solo non può bastare. L’allenatore ha bisogno che la squadra si compatti di suo, che i “titolarissimi”, quelli più esperti e quelli che giocano sempre, facciano blocco. Maignan, Calabria, Hernandez, Loftus Cheek, Pulisic, Leao e Giroud sono quelli che hanno giocato di più in stagione, tutti con oltre duemila minuti nelle gambe. Qualcuno, per esempio Hernandez e Maignan, con oltre tremila. Rappresentano l’anima forte della squadra e stasera dovranno metterci qualcosa in più, per resistere agli urti dello Slavia e per non farsi condizionare dagli influssi esterni. Dovrebbero esserci tutti e sette, assieme a Tomori, Gabbia e Adli, gli altri probabili titolari contro lo Slavia. Serviranno i 37 anni di Giroud e i 24 di Leao, allo stesso modo nelle loro diversità.
L’oro in testa A Giroud si chiederà l’esperienza, il tempismo di un colpo di testa. A Leao, nella sua discontinuità, si guarderà per la giocata improvvisa e sparigliante, e pazienza se il ragazzo si prenderà delle pause. Il colpo di testa come grimaldello: in tre partite di Europa League, le due contro il Rennes nel playoff e l’andata contro lo Slavia, il Milan ha segnato nove gol, cinque dei quali di testa, un record. Tre dei cinque li ha fatti
Le scelte Sette fedelissimi ancora titolari mentre Musah potrebbe far rifiatare Reijnders Qui Slavia Trpisovsky sicuro: «Sono fortemente convinto di potercela fare, ma niente rigori...»
Loftus-Cheek, uno Giroud e uno Jovic. Loftus più di Giroud, ma il francese resta la torre principale. Maignan dovrà replicare il miglior Maignan, dimenticarsi della versione sbiadita degli ultimi tempi. Calabria dovrà dividersi tra fascia e centro senza perdere l’equilibrio, Hernandez spingere a tutta sulla sinistra. A Pulisic si chiedono i colpi da americano scaltro e assaltatore. E poi Tomori, non più titolarissimo per via dell’infortunio che lo ha tenuto fuori per mesi. Il suo rientro assicurerà rapidità nei recuperi. Reijnders dovrebbe partire dalla panchina, ma è probabile che sia uno dei primi cambi. Servirà una prestazione corale, con tutti al servizio di tutti. Giroud è nei progetti di Thierry Henry, selezionatore della Francia che parteciperà al torneo di calcio dell’Olimpiade di Parigi. Pare che Henry voglia convocare Mbappé, Griezmann e Giroud come fuori quota.
Ho parlato con Ibra e Furlani, un incontro previsto da tempo: ho visto tutti sereni e concentrati
La furia ceca I giocatori dovranno essere bravi a tenere lontani i cattivi pensieri e a concentrarsi su una partita difficile di suo. Si parte dal 4-2 dell’andata, ma i cechi, forti del fatto di aver segnato due gol a San Siro, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Diouf, credono nel ribaltone. Jindrich Trpisovsky, l’allenatore dello Slavia, è stato esplicito: «Sono fortemente convinto che ce la possiamo fare. In 11 contro 11 spingeremo indietro il Milan. Puntiamo ai supplementari, non ai rigori, detesto i tiri dal dischetto, sono troppo crudeli». Giornali e siti cechi traboccano della vicenda giudiziaria rossonera, “skandal” è la parola boema più associata al Milan in queste ore. Tutto esaurito all’Eden Arena, quasi ventimila spettatori. Stadio piccolo, ad alto tasso di rimbombo, ma il Milan rimane il Milan e anche a Praga lo sanno. La missione è possibile. Il Milan ha un bisogno assoluto di entrare nelle top 8 di Europa League. L’eliminazione sarebbe un’altra mazzata, creerebbe un effetto valanga, con esiti imprevedibili.
I due gol di vantaggio sono un buon margine, ma dovremo restare sul pezzo
Stefano Pioli Allenatore Milan