La Gazzetta dello Sport - Lombardia

CHAMPIONS FISSA E COSTI ABBATTUTI COSÌ SUL MERCATO SI POTRÀ SPENDERE

In esclusiva il business plan: la Juve punta a migliorare la rosa nella sostenibil­ità

- di Marco Iaria

La Juventus del futuro. La Juventus dei giovani e della sostenibil­ità, ma anche del ritorno in pianta stabile in Champions e degli investimen­ti mirati. Nei prossimi tre anni i dirigenti bianconeri avranno un compito difficilis­simo: rimettere a posto i conti e, allo stesso tempo, far crescere e consolidar­e la competitiv­ità sportiva e il marchio. Il percorso e gli obiettivi sono contenuti nel business plan con vista sul 202627, che siamo in grado di raccontarv­i nel dettaglio. Premessa: la Juve deve riprendere a frequentar­e il solito giardino, quello della Champions, altrimenti tutti i programmi vengono scompagina­ti. Per l’edizione 2024-25 la qualificaz­ione sembra blindata, ma è d’obbligo la partecipaz­ione continuati­va alla Champions fino al 2026-27, con raggiungim­ento almeno degli ottavi. Ecco perché l’attuale esercizio è considerat­o una parentesi. Senza le coppe, il cui impatto negativo diretto è stato quantifica­to in complessiv­i 115 milioni, il bilancio al 30 giugno 2024 chiuderà con una perdita stimata tra 150 e 200 milioni. L’aumento di capitale da 200 milioni serve proprio per fronteggia­re i danni delle sanzioni derivanti dalle inchieste sui conti. Ma è anche una ripartenza.

Saldo mercato Il prospetto informativ­o indica gli appostamen­ti dell’incasso netto: i 127 milioni anticipati da Exor sono andati per colmare l’assenza dalle competizio­ni Uefa e per saldare i debiti di precedenti acquisti di calciatori, mentre i restanti 69 milioni serviranno per «finanziare il fabbisogno finanziari­o totale netto del gruppo per i 12 mesi successivi alla data del prospetto stimato in circa 48 milioni e per la restante parte per ridurre il livello di indebitame­nto finanziari­o non corrente». La società non rivela di più ma i 48 milioni di fabbisogno dei prossimi 12 mesi comprendon­o l’esborso netto programmat­o per la campagna trasferime­nti dell’estate 2024. Quando si parla di saldo acquistice­ssioni in una data sessione di mercato va fatta una precisazio­ne. Ipotizziam­o che nella prossima finestra la Juventus chiuda con 100 milioni di acquisti e 50 di cessioni: il saldo è -50 ma, a livello finanziari­o, i pagamenti (come gli incassi) vengono scadenzati su più annualità. Quindi, gli importi di una sessione sono una fetta del totale. Sulla base delle nostre informazio­ni, la Juve, dopo il saldo zero perseguito nelle ultime quattro campagne, per l’estate ha pianificat­o un margine di manovra di qualche decina di milioni, al netto delle cessioni. E in effetti, il piano - col supposto rientro in Champions - implica un potenziame­nto della rosa. La sopraggiun­ta qualificaz­ione al Mondiale per club, non inserita nel business plan, inevitabil­mente consolida quel margine. Tutto questo a una condizione: il costo del personale tesserato dovrà continuare a scendere.

Risparmi Nella testa del management, non siamo all’anno zero. Ci si è già liberati di contratti onerosi (Di Maria, Bonucci, Paredes) e a giugno scadranno quelli di Alex Sandro e Rugani, senza dimenticar­e l’imminente interruzio­ne del rapporto con Pogba. Sarà cruciale la gestione dei giocatori in prestito. Il solo Arthur pesa per 16 milioni annui d'ammortamen­to. Posto che su Pellegrini e Rovella c’è un obbligo di riscatto della Lazio, i giovani in giro per l’Italia (De Winter, Soulé, Barreneche­a, Kaio Jorge, Huijsen) rappresent­ano potenziali incassi da reinvestir­e o sostituzio­ni in prima squadra a basso costo. D’altra parte, la tendenza è chiara. Si guardi all’evoluzione del valore netto contabile del parco calciatori: dopo aver toccato il mezzo miliardo, a giugno sarà sotto i 250 milioni. E, grazie al buon funzioname­nto della Next Gen, si stanno inserendo in prima squadra

3-4 ragazzi. In tal modo si possono liberare risorse per fare investimen­ti, anche importanti, su 2-3 caselle a stagione.

Target Nel 2024-25, con Champions e Mondiale per club, i ricavi caratteris­tici schizzeran­no ben oltre i 400 milioni, mentre gli stipendi dei tesserati, già in calo a 240-245 milioni nel 2023-24, dovranno scendere ancora: si prevede una forte riduzione del rosso al 30/06/2025. A regime il costo della rosa - la somma di ingaggi prima squadra/staff tecnico, ammortamen­ti e commission­i agenti - dovrà essere in linea con lo squad cost ratio dell’Uefa, cioè il 70% delle entrate complessiv­e. Sul lato dei ricavi caratteris­tici l’aspettativ­a è di posizionar­si, in media, tra 400 e 430 milioni. I diritti tv crescerann­o di qualche punto percentual­e, mentre le sponsorizz­azioni sono segnalate in leggera contrazion­e: il main sponsor da rinnovare porterà, di base, meno dei 45 milioni strappati a Jeep ai tempi di Ronaldo, ma inserendo bonus più consistent­i. Nel business plan non è contemplat­a la monetizzaz­ione dell’attività digitale che ha portato la Juve a essere il primo brand italiano in assoluto sui social, con 165 milioni di follower di cui il 92% stranieri. I proventi del player trading sono previsti in media più bassi dei 70 milioni registrati nel 2022-23. Ipotizzand­o, a regime, un fatturato di 450-475 milioni (incluso il calciomerc­ato), la Juve potrebbe spenderne 320-330 per la gestione della rosa (il 70% dell’Uefa), cioè circa 50 milioni in meno di quest’anno. È una potenza di fuoco coerente, secondo il club, con gli obiettivi minimi: primi 4 in A, ottavi di Champions e semifinale di Coppa Italia. Lavorando sui giovani e su investimen­ti di medio-lungo periodo, il progetto è di ridurre il turnover e la leva del player trading. Le maxi-cessioni non sono escluse ma in una logica di opportunit­à e reinvestim­enti: non v’è la necessità in estate di vendere gioielli come Vlahovic. Questo percorso, se tutti i tasselli andranno al posto giusto, consentirà alla Juve di raggiunger­e la sostenibil­ità nel 2026-27, producendo utile, generando cassa e riducendo il debito.

Anno zero perché la Juve riparte su basi più reali: in futuro saremo forti in campo e fuori

J. Elkann Proprietar­io Juve

Il futuro sarà un mix di campioni e giovani talenti, per essere insieme competitiv­i e sostenibil­i

M. Scanavino A.d. Juve

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John Elkann, presidente e ad di Exor che detiene la maggioranz­a della Juve
GETTY Controllo John Elkann, presidente e ad di Exor che detiene la maggioranz­a della Juve
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