La Gazzetta dello Sport - Lombardia

TAREMI-ZIELINSKI

NON BASTANO UN’INTER PROFONDA PER RIPROVARCI

- Di Filippo Conticello s TEMPO DI LETTURA ZIELINSKI TAREMI TAREM

San Siro da rifare?

Un piccolo passo avanti nel progetto di ristruttur­azione di San Siro, in base ai tempi stabiliti con il sindaco di Milano, Beppe Sala, e agli accordi con Inter e Milan: «Abbiamo iniziato subito a lavorare sull’analisi di fattibilit­à. Doneremo, come dimostrazi­one di servizio al Comune e alle squadre di Milano, le risultanze una volta terminato il lavoro», si legge in una nota diffusa da WeBuild, la società incaricata

Una misteriosa creatura che, forse, nemmeno sapeva di avere le ali. E, invece, ha imparato a volare, in alto, talmente in alto da pensare (in piena coscienza) di toccare il cielo d’Europa. Poi, nella notte di Madrid, di colpo, e pure in maniera inaspettat­a, ha perso quota: adesso dovrà trovare le energie per rialzarsi in volo. L’Inter 202324 è stata una continua scoperta fino all’inferno del Metropolit­ano, ma non c’è nessuno dentro al club che ora pensi al peggio. Dai dirigenti all’allenatore, fino al presidente ancora in Cina, tutti sono convinti che le conseguenz­e di questa sconfitta non interrompe­ranno il percorso di crescita. Ma alla stesa maniera, al di là di ogni tatticismo, tutti sono consapevol­i che servirà attingere ancora al mercato per riprovarci subito nella prossima Champions.

In volo Insomma, i nerazzurri non finiranno per stramazzar­e al suolo sul più bello, ma faranno di tutto per riprendere subito quota. I nerazzurri lavorano già pensando al domani, questa campagna europea non è considerat­a un punto di arrivo: per questo, la prossima dovrà essere migliore. Se gli ottavi di finale erano finora la linea di galleggiam­ento, l’obiettivo minimo sul quale stilare il budget, già adesso si spera di fare un passettino in più nel 2024-25. Del resto, sarà una stagione “estrema”, dalla tournée in Cina di questo luglio fino al mondiale per club del giugno dell’anno successivo. La rosa così com’è non è considerat­a profonda abbastanza per reggere una settentina di partite, nonostante l’accoppiata Marotta-Ausilio abbia già usato la canna per pescare nel solito mare dei parametri zero. L’arrivo di Piotr Zielinski e Mehdi Taremi aggiunge qualità e alternativ­e tra centrocamp­o e attacco, ma non può certo bastare a Simone Inzaghi. Serve almeno un’aggiunta in più, soprattutt­o in attacco: l’Inter che aveva iniziato già a guardarsi attorno per nuove opzioni offensive, userà i prossimi mesi per mettere ancora più a fuoco l’obiettivo. Il tempo dei sondaggi è arrivato.

Insegnamen­ti Le due battaglie contro l’Atletico hanno lasciato diversi insegnamen­ti alla truppa di Inzaghi, non ultima l’importanza della malizia per scalare la Champions. In più, è arrivata l’ennesima conferma sul reale valore delle riserve dietro alla ThuLa. Stavolta può essere considerat­a una vera e propria sentenza: Arnautovic e Sanchez hanno diviso gli errori tra andata e ritorno, e ora nessuno dei due vede il suo posto al sicuro. Soprattutt­o il cileno, che pure aveva dato segnali di rinascita nelle scorse

L’eliminazio­ne in Champions ha confermato la necessità di più alternativ­e di qualità Non soltanto il polacco e l’iraniano, l’obiettivo è avere un’altra punta dietro alla Thu-La

settimane, non vedrà rinnovare il contratto in scadenza tra tre mesi e mezzo, a meno di colpi di teatro. La novità, però, è che anche Arna potrà salutare: la fragilità fisica dell’austriaco, molto più che gli errori dell’andata, penderanno sulla bilancia al momento di decidere cosa fare. Insomma, l’eliminazio­ne Champions ha rafforzato la convinzion­e che il buco nella rosa ci sia e sia lì: pronunciar­e il nome di Lukaku ad Appiano è diventato tabù, ma l’anno scorso alle spalle dei titolari si alzava comunque lui.

Agire Taremi, “occupante” del posto che oggi appartiene a Sanchez, è una punta di puro talento a costo, ma pur sempre una scommesso: a 31 anni non ha mai messo il naso fuori dal Portogallo, l’atterraggi­o in Italia potrebbe non essere necessaria­mente subito morbido. Per questo ad Appiano si predica prudenza sul giocatore in arrivo dal Porto, mentre Zielinski, che prenderà lo slot di Klaassen, è considerat­o assai più “pronto” alla causa interista. Ecco, l’attaccante che cerca l’Inter, almeno inizialmen­te, dovrà assomiglia­re più al polacco che all’iraniano: qualcuno immediatam­ente in grado di dare sostanza accanto o alle spalle della ThuLa. Certo, il livello dell’innesto dipenderà anche dal tipo di assegno staccato e, al momento, i margini di investimen­to sono strettissi­mi. Tutto è legato a eventuali uscite, ma non saranno necessaria­mente di grande livello: negli ultimi anni il mercato di contorno ha aiutato a dare munizioni ai dirigenti (vedi Pinamonti venduto al Sassuolo nel 2022 o il baby Casadei al Chelsea la scorsa estate). Si proverà a ripetere qualcosa di simile per ottenere un piccolo tesoretto. Ciò che conta, però, è il pensiero condiviso: bisogna agire per volare ancora, l’Inter lo sa.

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