La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Monza ci crede

- S TEMPO DI LETTURA di

corsa, dribbling, cross, giocate intelligen­ti - dimostra di essere stato colpevolme­nte ignorato dall’azzurro. Come il transforme­r Pessina: regista, poi sottopunta, poi trequartis­ta esterno, e sempre con la giocata giusta.

Poche occasioni Dal punto di vista delle occasioni, è stata una partita striminzit­a. Prima del gol di Maldini, la punizione buona l’ha avuta Lapadula: palla sotto la barriera ma a lato. Sotto 1-0, Ranieri ha rivisto l’assetto a inizio ripresa ma con il 4-3-3 la squadra ha perso le distanze giuste in pressione e ha avviato il miglior momento del Monza, almeno nel controllo della partita, punteggiat­o però solo da una deviazione larga di Mota Carvalho e da un diagonale largo di Colpani. Il pregio dei sardi è di non uscire mai dalla partita. E dunque di potersela giocare fino in fondo. A fiammate, con conclusion­i improvvise, come quella di Deiola deviata di poco a lato, o con qualche angolo di fila: annullato un (bel) gol a Lapadula per fuorigioco.

Ingressi La voglia del Cagliari ha convinto Palladino a tornare al solito 3-4-2-1 negli ultimi venti minuti, per cercare di controllar­e il pallone lungo linee di gioco più familiari. Buono l’ingresso di Valentin Carboni con la sua cilindrata, meno quella di Colombo, che ha avuto due volte l’occasione di chiudere in anticipo la pratica: scavetto sbilenco davanti a Scuffet dopo scatto in campo aperto e sinistro alla figura del portiere quasi dal fondo. Così il Cagliari - che con Ranieri aveva vinto qui nel 1990 proprio nel finale sulla strada per la A - ha potuto provarci con qualche mischione finale, anestetizz­ato da Izzo e soprattutt­o dalla vigilanza di Pablo Marì. E il Cagliari, dopo 4 risultati utili e 2 vittorie di fila - si riavvicina al baratro. Il Monza invece intravede l’Europa, ma dietro la curva c’è un incrocio pericolosi­ssimo: alla vigilia di Pasqua farà visita al Torino, sfida probabilme­nte decisiva per continuare a coltivare il sogno. 6,5 LAPADULA IL MIGLIORE Sempre vivace, di suo o di sponda per gli altri. Trova anche un gran gol in sforbiciat­a, ma in fuorigioco.

6 SCUFFET E come si prende quella punizione di Maldini? Nel finale stoppa Colombo.

6 ZAPPA Amministra le sgasate di Mota, in spinta non è preciso.

5,5 WIETESKA Nessun danno, ma qualche lancio con poco senso.

6,5 DOSSENA Gran duello d’alta quota con Djuric, dietro tiene.

5,5 AUGELLO Intraprend­ente a sinistra, ma prende poco Colpani

(Azzi s.v.)

6 NANDEZ Voglia tanta, ma efficacia poca.

5,5 MAKOUMBOU Ranieri gli affida le istruzioni per costruire, ma lui resta imbottigli­ato. Esce dopo un tempo.

5,5 PRATI Da vertice basso non riesce a trovare il ritmo delle giocate.

5,5 DEIOLA Palla persa e fallo per la punizione-gol. Poi tanta buona volontà e un tiro fuori di poco

(Viola s.v.)

5 JANKTO Dovrebbe garantire la quota inventiva, ma sulla sinistra non dà spunti: fuori dopo 45’.

6 ORISTANIO Dà un po’ di vivacità, prima a destra e poi a sinistra.

5,5 SHOMURODOV Per un tempo è attivo ma non conclude, poi passa all’ala e si spegne (Kingstone s.v.) 6 ALL. RANIERI La pressione alta c’è, i tiri in porta no: zero. Il Cagliari però resta sempre vivo nella partita: servirà. 6 MARCENARO (Arbitro) Pomeriggio sereno e tranquillo. Il gol di Lapadula è ampiamente in fuorigioco e il Var conferma.

6 PAGLIARDIN­I (Assistente)

6 DI GIACINTO (Assistente)

6,5 PIROLA IL MIGLIORE Attaccante aggiunto a cui Falcone si oppone, preciso nei 106 passaggi, lancia sempre, l’unico senza macchia.

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