La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«Inzaghi, Allegri Mourinho e Pioli: quante telefonate Poi il no del Cholo» È

Il capitano della Spagna svela la corte delle nostre big: «Sono rimasto a Madrid, ora vediamo che idee ha il club»

- di Filippo Maria Rici INVIATO A LAS ROZAS (SPAGNA)

Simeone Adesso ci conosciamo meglio. Mai avevo fatto tante gare titolare con molti gol come ora ...

Inzaghi

Allenatore incredibil­e e persona spettacola­re Trasmette tanta energia positiva

Io all’Atletico sto benissimo, ma con me non c’è mai un’estate tranquilla

Alvaro Morata Punta dell’Atletico

Dybala

Volevo andare alla Roma per giocare con Paulo e in una citta piena di passione

«In Champions l’Inter era da finale, siamo passati e ora ce la giochiamo con tutti»

praticamen­te impossibil­e non voler bene ad Alvaro Morata. Bella persona, ottimo giocatore. E infatti la scorsa estate l’hanno chiamato tutti. In ordine sparso, Simone Inzaghi, José Mourinho, Max Allegri. E il Milan.

3Partiamo da lì.

«Ero in una situazione particolar­e, col contratto con l’Atletico Madrid in scadenza. L’ho rinnovato variando di parecchio le mie condizioni economiche per questioni di fairplay finanziari­o e massa salariale del club, e cambiando anche le condizioni per un’eventuale vendita. Si sono fatti vivi dal Milan, poi mi hanno chiamato gli allenatori, perché ho buoni rapporti con tutti. Allegri mi ha allenato. Lo stesso vale per Mourinho, che in più mi ha fatto debuttare nel Madrid. Mi piaceva l’idea di andare a Roma e alla Roma, per giocare con Paulo (Dybala, ndr) e in un club e in una città piene di passione dove si vive il calcio come in Sudamerica. Con Inzaghi ci conosciamo da anni, ci siamo trovati in vacanza: è un allenatore incredibil­e e una persona spettacola­re con la quale fa piacere passare del tempo, stare insieme, parlare. È uno che trasmette tanta energia positiva».

3Però è rimasto all’Atletico.

«Sì. Con i club italiani c’erano difficoltà contrattua­li, ma a cambiare tutto è stata una chiacchier­ata con Simeone. E qui ci tengo a dire una cosa: in tanti pensano e dicono che noi due non andavamo d’accordo. Non è vero, avevamo un’ottima relazione. Che la scorsa estate è migliorata, perché ci siamo conosciuti meglio a livello personale. Sul piano calcistico era già tutto chiaro, abbiamo fatto un passo avanti a livello di conoscenza reciproca, e la cosa ha aiutato entrambi: io non ho mai giocato tante partite da titolare con l’Atletico come quest’anno, e sono arrivati anche tanti gol».

3 Quindi è lecito attendersi un’estate tranquilla per lei.

«Beh, con me non si sa mai (ride, n.d.r), non c’è mai un’estate tranquilla! Io all’Atletico sto benissimo e lo stesso vale per la mia famiglia a Madrid. Però non ho più 23-24 anni e bisognerà vedere che idee ha il club sul sottoscrit­to. Diciamo che al momento non so nulla».

3Beh, abbiamo una certezza, e un’incognita, le Olimpiadi.

«Sì. Parto dalla seconda: per me è l’ultima opportunit­à di partecipar­e ai Giochi, e la cosa ovviamente mi farebbe grande piacere ma intanto va detto che la decisione finale spetta al club. E poi dipende da come va la stagione: se arriviamo alla finale di Champions, magari, poi c’è l’Europeo, e se ci mettiamo anche i Giochi si va molto lunghi e si rischia di pagarlo il prossimo anno».

3Ha citato la finale di Champions. Con l’Inter avete giocato la partita perfetta.

«Erano settimane che la preparavam­o. Simeone ci ha fatto vedere molti video con le tante cose buone che sa fare l’Inter, uno squadrone. Tutti la davano come candidata alla finale, e noi pure. L’anno scorso poteva vincere la Champions, quest’anno a meno che non succedano catastrofi vincerà la Serie A. All’andata ci hanno lasciati vivi, e al ritorno abbiamo fatto una grande partita. E anche così siamo passati ai rigori, che restano una lotteria. Potevano chiuderla loro, potevamo chiuderla noi…».

3E ora?

«Uno scontro difficilis­simo con il Borussia Dortmund. Con il ritorno in Germania, e fuori casa dobbiamo migliorare. Abbiamo perso a Cadice e a Siviglia che non vincevano da settembre… È difficile da spiegare, perché non è certo un problema di attitudine, noi diamo tutto. È un’annata strana, e a volte nelle stagioni anomale succedono cose meraviglio­se. Aver superato l’Inter è stata un’iniezione di adrenalina, se passiamo i quarti poi ce la possiamo giocare con chiunque».

3E l’Europeo?

«Io firmo perché Spagna e Italia vadano avanti, e aggiungo una cosa: chi si qualifica dal nostro girone poi andrà lontano. Ma sarà durissima. La

Croazia ha un gene competitiv­o immenso, secondo e terzo posto ai Mondiali, fuori con noi all’Europeo ma potevano passare, e l’anno scorso in Nations League li abbiamo battuti ai rigori. E l’Albania ha fatto un girone spettacola­re. Il problema è che non si può sbagliare: se perdi un colpo sei subito sotto pressione. Ma io da capitano dico che questa Spagna ha un grande gruppo, e penso all’Italia: voi l’Europeo del 2021 l’avete vinto grazie alla forza del gruppo, quello è l’esempio da seguire».

«All’Europeo firmo per noi e gli azzurri: chi si qualifica nel nostro girone va lontano»

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PRESSINPHO­TO Goleador Alvaro Morata, 31 anni, con la maglia della Spagna ha totalizzat­o 69 presenze con 34 gol. Nel 2014 l’esordio in nazionale
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