La Gazzetta dello Sport - Lombardia

Jorginho-Barella-Pellegrini Prova generale per l’Euro

Addio al doppio play. Il mediano dell’Arsenal rimane il fulcro, con l’interista e il gialloross­o nel ruolo di mezzali

- AMICHEVOLE EUROPEO GDS di Fabio Licari INVIATO A NEW YORK GETTY ◻ TEMPO DI LETTURA

AE30 maggio

Inizio ritiro pre-Europeo

4 giugno

Ore 21 a Bologna ITALIA-TURCHIA

9 giugno

Ore 20.45 a Empoli ITALIA-BOSNIA

15 giugno

Ore 21 a Dortmund ITALIA-ALBANIA

20 giugno

Ore 21 a Gelsenkirc­hen ITALIA-SPAGNA

24 giugno

Ore 21 a Lipsia ITALIA-CROAZIA

Spalletti su Bellanova

Spalletti su ChiesaZani­olo ltre il discorso sul sistema tattico, a tre o a quattro, il centrocamp­o di stasera potrebbe davvero essere quello dell’Europeo: Barella, Jorginho e Pellegrini assieme. L’arma del successo di Mancini del 2021, non c’è dubbio, è stata la mediana che dominava il gioco con il famoso “possesso palleggiat­o”, spostando avanti il baricentro e nascondend­o la palla ai rivali, Un centrocamp­o a tre, con Jorginho in mezzo, Verratti sul centrosini­stra a raddoppiar­e in regia, il famoso “doppio play”, e Barella a destra nella veste di incursore e marcatore. In fase offensiva, questa mediana disegnava quasi un quadrilate­ro di centrocamp­o: Jorginho e Verratti si affiancava­no in costruzion­e, mentre Insigne, accentrand­osi, si allineava a Barella più alto. Quasi un 3-2-2-3, una volta si chiamava “sistema”.

ONuovo Pellegrini Non c’è più Verratti, ma il ritorno di Pellegrini su standard molto alti nella Roma diventa importante anche per la Nazionale. Oggi il progetto Spalletti oscilla tra una mediana a tre (4-3-3) e

Testa

e qualità

Da sinistra: Lorenzo Pellegrini (27), Jorginho (32) e Nicolò Barella (27) il nuovo quadrilate­ro (nel 3-42-1). Nel 4-3-3 classico Jorginho sarebbe il perno, con Barella fisso accanto e uno tra Pellegrini, Locatelli, Frattesi, Bonaventur­a all’altra mezzala. Nel nuovo 3-4-2-1 la situazione cambia un po’: Barella affianca Jorginho nella cerniera a due della mediana. Un nuovo Barella, più maturo, più leader, non disperde energie in corse e proteste, ma è dovunque, spesso regista col dinamismo di un medianacci­o. Indispensa­bile. Davanti a loro i due trequartis­ti, uno più offensivo (Zaniolo oggi, Chiesa l’altro giorno) e uno di ruolo (Frattesi con il Venezuela, Pellegrini stasera con l’Ecuador, più ragionator­e e meno incursore). Nella dinamica della manovra è probabile, se non normale, che il trequartis­ta-attaccante – Zaniolo o Chiesa – si allarghi per affondare e crossare, mentre l’altro, Pellegrini, si aggiunga a Jorginho e Barella in impostazio­ne muovendosi anche in orizzontal­e.

Gol su azione E per fortuna che Jorginho sembra tornato quello dei bei tempi. Tra la squalifica di Tonali e Fagioli, e l’adattament­o di Cristante, saremmo senza un vero centrale. C’è da “ripulire” il gioco di Frattesi, sempre verticale, e da recuperare Locatelli magari affiancand­olo a Jorginho, il suo ruolo ideale perso nella Juve. Anche nella bella Under 21 di Nunziata ci sono più mezzali e incursori (Casadei, Miretti, Fabbian, Ndour) che play. «La Premier è molto allenante. La pressione in campo obbliga a ritmi diversi», dice il mediano dell’Arsenal che ha ritrovato lì condizione, maglia e Nazionale. S’è visto anche nell’incursione con assist del 2-0 a Retegui. Un dato interessan­te: tredici gol su quindici sono arrivati su azione, soltanto due con la Macedonia del Nord su calcio piazzato. L’Italia di Spalletti velocizza il gioco più di quella di Mancini, è meno attenta al possesso, ma costruisce tanto. Aggiunge Jorginho: «Siamo sulla strada buona, c’è un bel gruppo e io sono davvero orgoglioso di essere tornato. L’Italia mi ha accolto e mi ha dato tanto, voglio ricambiare, mi fa ancora male l’eliminazio­ne dal Mondiale».

Spazio per Bellanova e Folorunsho, mi piace come si comportano, ci sono cose oltre la partita

Posso giocare con l’attaccante largo, ma quando l’esterno affonda lui si deve accentrare

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