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L’ISIS TORNA A RIVENDICARE LA STRAGE DEL TEATRO MA PUTIN ACCUSA KIEV «PUNIREMO I COLPEVOLI»
Il Cremlino: «Arrestati 4 attentatori, fuggivano verso l’Ucraina» Zelensky nega tutto. La Polonia: no al pretesto per un’escalation In Italia controlli nei luoghi sensibili, domani vertice al Viminale Reazioni e sospetti Il Cremlino conferma l’arresto di 11 uomini, tra cui 4 presunti terroristi, per la strage di venerdì sera al teatro di Mosca. Nonostante l’Isis-K rivendichi l’assalto, il presidente Putin (foto) allude al ruolo dell’Ucraina: «Gli aggressori stavano fuggendo lì». Kiev nega: «Putin cerca di incolpare qualcun altro, ha sempre gli stessi metodi». Spento il rogo nel teatro, ma il bilancio delle vittime si aggrava ancora: secondo le autorità russe sarebbero 143. E in Europa cresce l’allarme Dopo l’attentato di Mosca, rivendicato da una cellula dell’Isis e che ha provocato quasi 150 morti, il presidente Vladimir Putin promette «punizioni esemplari» e scarica le responsabilità sull’Ucraina, che nega ogni coinvolgimento.
Oggi sarà una giornata di lutto in tutta la Russia, ha annunciato Putin nel messaggio tv alla popolazione. Poco prima, il direttore dei servizi di sicurezza lo aveva informato dell’arresto di undici persone, tra cui i quattro - presunti - attentatori del Crocus City Hall di Mosca. Due di loro con passaporto del Tagikistan, secondo le autorità russe, anche se da quello Stato definiscono «false le notizie del coinvolgimento di nostri cittadini nell’attacco terroristico». Da Mosca confermano che «sono coinvolti tutti cittadini stranieri, e non russi», com’era stato riferito all’inizio. Putin ha aggiunto che, dalle prime indagini, i quattro terroristi «si stavano dirigendo verso l’Ucraina, dove era stata preparata per loro una “finestra” per poter passare il confine». E anche la Bielorussia avrebbe aiutato Mosca, bloccando i terroristi prima della fuga in Ucraina, a bordo di un’auto, successivamente fermati nella regione di Bryansk. E ora Putin promette di reagire con forza. «Identificheremo chiunque sia dietro a questo barbaro e sanguinoso attacco terroristico. Pagheranno per questo», ha detto senza mezzi termini. I responsabili della strage al Crocus City Hall «hanno ucciso indiscriminatamente, come dei nazisti». Il capo del Cremlino ha anche annunciato che «nella regione di Mosca e in tutto il Paese, sono state introdotte ulteriori misure antiterrorismo e antisabotaggio. Non si ripeterà», ha concluso Putin, glissando però sull’allarme Usa forse sottovalutato il 7 marzo. Le parole del presidente russo lasciano pensare ad un ulteriore inasprimento degli attacchi in Ucraina, o addirittura a raid contro la dirigenza del Paese, come ha suggerito il “falco” ed ex presidente Dmitry Medvedev. Ma da Kiev, Volodymyr Zelensky ribadisce: «Putin sta cercando di scaricare le colpe sull’Ucraina».
L’Isis rivendica ancora. Si parla anche di soldi per compiere l’azione di venerdì.
Dopo il primo messaggio, arrivato venerdì notte dai canali Telegram, ieri l’Isis ha offerto maggiori dettagli sull’attacco alla sala da concerto, di cui il gruppo si attribuisce la responsabilità. La rivendicazione è dell’Isis-K, conosciuto anche come Stato islamico del Khorasan. Ma da Mosca si allude apertamente ad un ruolo attivo dell’Ucraina. E secondo il sito indipendente Meduza, 3.
i media istituzionali avrebbero avuto l’ordine da Putin di “enfatizzare”, nelle loro ricostruzioni, l’ipotesi di un ruolo svolto da Kiev. Sempre su Telegram, l’Isis ha diffuso foto dei presunti terroristi e un’immagine molto chiara: dentro l’auto si vedono due uomini, uno al volante, l’altro accanto e con un cappellino. Emergono poi stralci degli interrogatori dei sospettati. «Ho sparato alle persone. Perché? Per soldi», confessa uno di loro. In un video, rilanciato da Russia Today, uno degli arrestati dichiara di avere 26 anni, di aver partecipato all’attacco dopo le lezioni di un predicatore, di essere stato reclutato per 500 mila rubli (circa 5.000 euro), la metà pagata in anticipo. Da capire quanto sia credibile.
Fuori dal teatro bruciato, in tanti portano dei fiori.
Il giorno dopo l’irruzione, gli spari con il mitra, il sangue e il terrore, prima delle fiamme, l’area è diventata meta di un silenzioso pellegrinaggio. Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio per le condizioni gravi di molti feriti, è salito a 143 (per altre fonti, 133) . I feriti sono 147, di cui 107 ricoverati in ospedale, tre di loro sono minorenni. E si continua a cercare i corpi di chi potrebbe essere rimasto sepolto dal crollo del tetto, dopo che le fiamme – generate dal lancio di granate e bottiglie incendiarie – so2. I vigili del