La Gazzetta dello Sport - Lombardia

DA HERRERA A RIVERA COSÌ MILANO CORREVA PER IL 10° SCUDETTO

- ◻ TEMPO DI LETTURA LIVERANI di Germano Bovolenta

«Negli ultimi anni abbiamo assistito alla cessione di diversi top player, tipo Onana. Però poi sono arrivati elementi che si sono dimostrati ottimi. I loro acquisti hanno determinat­o un innalzamen­to del livello della squadra e i risultati in campionato lo dimostrano. Credo che bisognereb­be fare un applauso a chi ha gestito queste situazioni e a chi con il lavoro quotidiano ha fatto sì che l’Inter restasse lassù. E per la prossima stagione si vedrà, intanto godiamoci il finale di campionato restando concentrat­i sull’obiettivo».

▶La politica dei giocatori a costo zero, svincolati, si è rivelata vincente...

«I dirigenti interisti sono stati bravi a trovare giocatori di valore e anche esperti a costo zero. E’ un mercato non semplice quello degli svincolati. L’Inter ha dimostrato di saperci fare e di tirar fuori giocatori di livello e utili alla causa. Nella rosa attuali ci sono otto giocatori arrivati negli anni a costo zero, cinque solo in questa stagione. Da Thuram a Calhanoglu, passando per De Vrij e Mkhitaryan per citarne alcuni sono punti cardine del progetto nerazzurro». 2’02”

Talento

puro Evaristo Beccalossi all’Inter dal 1978 al 1984

Più stelle che in cielo. Slogan del cinema per raccontare le star di Hollywood e Cinecittà. C’erano Marylin Monroe e James Dean. Marlon Brando e Ava Gardner. Clint Eastwood e Liz Taylor e poi una scia luminosiss­ima, quasi infinita. E il firmamento italiano? Sofia (intesa come Loren). E Marcello (ovviamente Mastroiann­i). Due nomi non a caso. Stelle, successi, miti, sogni, divi e dive. Un bel mondo, visto da lontano. E i divi del calcio? Le nostre stelle? Una volta il grande Bruno Roghi, cantore del pallone, scrisse: «Il Milan è un firmamento di stelle che brillerann­o per sempre nel cielo del calcio». Lo scriverà anche per l’Inter. Erano gli Anni 50 e Milano, anche se non ancora da bere (ma chi lo dice?), era piena di belle storie. E di grandi derby, bracci di ferro, scontri, anche fuori, anche per finta. Il Barone Liedholm, Nyers, Skoglund, il Pompiere Nordahl e via, in slalom, fra tensioni e “sana rivalità”.

Prima stella Juve Milano è sempre stata vicina alle stelle. Ma la prima, quella del decimo scudetto, illumina Torino, versante Juventus. Stagione 1957-58. Umberto Agnelli, giovanissi­mo presidente, ingaggia John Charles, un gigante buono del Galles, e Omar Enrique Sivori, un velenoso cabezon (testone) argentino. Si affida al magistero di Giampiero Boniperti e al giovane Bruno Nicolé. Grande campionato, grande distacco dalla seconda (otto punti, quando la vittoria ne valeva due), la Fiorentina. L’Inter ha Antonio Valentin Angelillo, un “angelo dalla faccia sporca”, il Milan

L’Inter ha conquistat­o la prima stella 13 anni prima del Milan: la storia è pronta a ripetersi con il titolo numero 20 del club nerazzurro

L’Inter arrivò al 10° scudetto nel 1966: in panchina Helenio Herrera

Angelo Moratti e Helenio Herrera

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