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PUTIN, LA PISTA DELL’ISIS CON ALTRE ACCUSE A KIEV DA MOSCA SULL’UCRAINA ANCHE MISSILI IPERSONICI

- Di Pierluigi Spagnolo ANSA

Il presidente russo: «È un blitz islamico, con interessi oltre confine» «No comment» sui volti tumefatti degli arrestati: ancora tre fermi L’allerta terrorismo in Italia: indagine in Puglia dopo le minacce Controlli sul web La strage di venerdì a Mosca fa innalzare i controlli in Italia, pure in Rete, in vista della Pasqua. Ieri vertice al Viminale con il ministro Piantedosi (foto): «Minaccia insidiosa ma siamo pronti». “Allarme bomba” da Trani a Venezia. Attenzione anche in Francia e in Germania. E Putin ammette la matrice jihadista del raid al teatro, ma accusa Kiev: «Chi beneficia dalle intimidazi­oni alla Russia?» Fanno discutere i volti tumefatti dei quattro arrestati per la strage del teatro di Mosca. Mentre il presidente russo Vladimir Putin ha ammesso che «l’attacco è stato compiuto da islamisti radicali», ma continua ad alludere ad un “aiuto” da parte di Kiev.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha glissato sugli evidenti segni di torture sui volti dei quattro tagiki arrestati per l’attacco di venerdì nella sala da concerti Crocus City Hall di Mosca, che ha provocato 139 vittime. «No comment» sui corpi tumefatti (in un caso, persino mutilato) dei fermati, che pongono dubbi sulla autenticit­à delle loro parole agli inquirenti. L’attentato, già poche ore dopo, è stato rivendicat­o dall’Isis-K, ma il presidente Vladimir Putin ha più volte fatto allusioni al ruolo di Kiev, evidenzian­do che i quattro attentator­i «stavano fuggendo in Ucraina, dov’era pronta una “finestra” per farli uscire dalla Russia». Ieri sera, Putin ha ammesso che «l’attacco a Mosca è stato compiuto da islamisti radicali», però è tornato sulla questione: «È un’intimidazi­one alla Russia. Ma a chi giova? Gli Usa, invece, stanno cercando di convincere tutti che non c’è un ruolo dell’Ucraina». Gli accusati per l’attacco, pochi giorni prima del blitz, sarebbero stati in Turchia per rinnovare i loro permessi di soggiorno russi, riferisce l’agenzia Reuters citando fonti della sicurezza di Mosca. Ed è presto per capire se passerà la linea durissima dell’ex presidente Dmitry Medvedev, che da giorni ripete che «è necessario uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti: chi ha pagato, chi ha simpatizza­to, chi ha agevolato il loro blitz».

Altre tre sospetti sono stati arrestati per l’eccidio.

I tre - due fratelli e il padre - sono tutti nati a Dushanbe, la capitale del Tagikistan, ma due di loro hanno anche la cittadinan­za russa. E salgono così a sette le persone in carcere per la strage. L’accusa, anche a loro carico, è di terrorismo. La scadenza della loro detenzione preventiva è fissata al 22 maggio, ma è suscettibi­le di prolungame­nto in attesa del processo, la cui data non è ancora fissata. E l’analisi dei fatti, le ricostruzi­oni? Dagli Stati Uniti si parla espressame­nte di «propaganda del Cremlino», ribadito anche ieri il portavoce del Consiglio per la Sicurezza John Kirby, sottolinea­ndo che l’attacco terroristi­co di Mosca «è stato condotto dall’Isis e non ha alcuna connession­e con Kiev». E anche dall’Italia, il vicepremie­r e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ripete che «non c’è alcuna prova che gli ucraini siano coinvolti nell’attentato di Mosca. E tutto lascia pensare che sia stato organizzat­o dall’Isis, anche per la modalità, per i messaggi e i video che poi sono stati diffusi dall’organizzaz­ione

A Venezia islamica». La Francia, dal canto suo, propone a Mosca di collaborar­e nelle indagini.

L’Italia innalza l’allerta anti-terrorismo.

La riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al ministero dell’Interno, ha stabilito ieri di «intensific­are le attività di vigilanza e di controllo delle forze di polizia, con la pianificaz­ione di specifici servizi operativi», soprattutt­o nei «luoghi di maggiore aggregazio­ne e transito». In viha sta della Pasqua, presidiati aeroporti, stazioni, luoghi di culto e sedi culturali. E ci saranno maggiori controlli anche sul web, per intercetta­re subito eventuali «minacce dei lupi solitari», ha assicurato il ministro Matteo Piantedosi. Livello di sicurezza a 4 su 5 in Spagna e innalzato anche in Francia. «La minaccia è seria e quella dell’estremismo islamico non si è affievolit­a», ha detto il premier Gabriel Attal. «Non c’è alcuna pausa nella lotta al terrorismo, ci prepariamo a tutti gli scenari», ha aggiunto il politico francese, specifican­do che, da inizio anno, «due piani di attacco dell’Isis sono stati sventati», uno a Strasburgo. In Germania, «dopo l’attentato di Mosca, la valutazion­e delle autorità di sicurezza sulla minaccia islamista non è cambiata. Tale valutazion­e era già elevata in precedenza», fanno sapere dal ministero dell’Interno tedesco. E in Belgio, dove la scorsa settimana si è celebrato l’ottavo anniversar­io degli attentati di Bruxelles, si è deciso di mantenere a 3 su 4 il livello dell’allerta.

In Puglia, aperta un’inchiesta per terrorismo, dopo alcuni messaggi sospetti: è la prima dopo i fatti di Mosca. E a

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Piazza San Marco durante i controlli per un allarme bomba

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