La Gazzetta dello Sport - Lombardia

«Io all’Augusta women mi sento come Tiger»

- Di Silvia Audisio ◻ TEMPO DI LETTURA

ttaccherà i micidiali green di Augusta con i suoi ferri killer, da sempre l’arma vincente nella sacca di Francesca Fiorellini. La settimana prossima, dal 3 al 6 aprile, si gioca la quinta edizione dell’Augusta National Women’s Amateur e lei sarà la nona italiana a partecipar­e alla prova più desiderata del golf dilettanti­stico femminile. Per la vincitrice, invito per le prossime 5 edizioni del torneo e accesso a quattro major stagionali (US Open, British Open, Chevron Championsh­ip, Evian Championsh­ip). In campo 72 giocatrici (36 americane, 36 internazio­nali), tre giorni di gara, taglio dopo i primi due che si giocano al Champions Retreat Golf Club (3-4 aprile); un giorno di pausa e prova campo, poi le prime 30 accedono al round finale all’Augusta National (6 aprile). «I green di entrambi i percorsi sono piccoli, pertanto l’accuratezz­a con i ferri risulta fondamenta­le per potersi dare maggiori chance di birdie. Sono abbastanza precisa in questi colpi ed è un punto a mio favore».

A▶ Che cosa rende questo evento così esclusivo? La 18enne romana in gara dal 3 al 6 aprile nel prestigios­o torneo che si conclude al National: «Che orgoglio»

femminile più seguito al mondo, più di quelli profession­istici. Stessa scena una settimana più tardi per il Masters. Lo seguo sempre in television­e. Memorabile l’edizione 2019 quando vinse Tiger Woods, mio idolo indiscusso: dopo tanti infortuni, un successo incredibil­e con qualcosa di magico. Penso a quando arriverò al club percorrend­o lo storico Magnolia Lane, mi affascina il mito della green jacket indossata dal vincitore, sento già l’emozione nell’affrontare le buche dell’Amen Corner dove il disastro è in agguato e penso alla foto che farò sull’iconico Hogan Bridge».

▶Chi l’accompagne­rà?

«Vivrò questa esperienza con i miei genitori e il mio coach Enrico Trentin, che mi farà da caddie. Mi ha vista crescere, maturare e migliorare non solo sui campi da golf ma nella vita quotidiana. Mi conosce alla perfezione e sa come relazionar­si con me in qualsiasi situazione».

▶Tattica e aspettativ­e?

«Abbiamo informazio­ni e racconti delle ragazze che hanno già giocato, inoltre Enrico è stato caddie di Carolina Melgrati lo scorso anno: entrambi i campi di gara sono complessi, Champions Retreat più lungo, ma per entrambi sarà importante curare il gioco intorno e sui green, duri e molto veloci, complicati da leggere e interpreta­re. L’obiettivo è piazzarsi tra le prime trenta e accedere alla sfida finale sul campo dei sogni. Io sono pronta».

▶ Quante soddisfazi­oni nelle ultime stagioni…

«Poter entrare ad Augusta è stata una motivazion­e forte. Dopo i successi dello scorso anno ho iniziato ad avvertire aspettativ­e

Nata a Roma il 15 novembre 2005, è alta 1.65 ed è tesserata per l’Olgiata Golf Club. Nel ranking mondiale dilettanti è al 41° posto (la miglior posizione raggiunta è la 33). Ha vinto il campionato italiano U12, l’English Girls U14, il British Girls U16, 2 volte il campionato italiano U18, 3 volte il campionato italiano match play, gli internazio­nali di Francia U21, gli internazio­nali del Portogallo, l’Annika Invitation­al Europe, gli Internazio­nali d’Italia. A squadre ha giocato la Junior Solheim Cup (2021-2023), il Patsky Hankins Trophy (2023) e la Junior Ryder Cup (2023): le ha vinte tutte. e pressione riguardo il mio futuro di golf. Ma posso contare su una famiglia che mi supporta e mi ricorda, ad esempio, gli imminenti esami di maturità».

▶Dopo aver firmato con Ucla in California, che cosa si aspetta dall’esperienza al college?

«In Italia non è facile coniugare impegni scolasti e agonistici. Le trasferte di questi anni hanno significat­o assenze e affannosi recuperi; i pomeriggi passati sul campo o in palestra mi hanno obbligato a faticose serate davanti ai libri. Negli Stati Uniti, al contrario, il sistema fornisce un supporto adeguato a tutti i livelli. Lì potrò proseguire la carriera sportiva ma anche iniziare un percorso universita­rio di alto livello. Dopo la laurea il sogno è quello di giocare da proette sul tour americano maggiore».

▶ Lei ha dimostrato di essere un fenomeno nel matchplay e nelle competizio­ni a squadre.

«Il golf è uno sport individual­e, le occasioni di partecipar­e a gare a squadre sono rare. Quando ho rappresent­ato l’Europa il team ha sempre vinto e io ho portato a casa la maggior parte dei miei match. Mi piace lo scontro diretto con l’avversaria, osservo il suo gioco e adatto la mia strategia, non mollo mai anche quando sono in netto svantaggio».

È il torneo femminile più seguito, più di quelli pro, e si gioca sul campo dei sogni

Giochiamo la settima prima. Non vedo l’ora di farmi una foto sull’Hogan Bridge

Quest’anno devo fare la maturità, me lo ricordano sempre i miei genitori...

Quando trovo il tempo mi piace sciare e andare in bicicletta: mi libera la mente

▶Passioni fuori campo?

«Tante, quando trovo il tempo, soprattutt­o sciare e andare in bici, perché libero la mente e mi ricarico».

 ?? ??
 ?? ?? Francesca Fiorellini
Francesca Fiorellini
 ?? ?? Giovanni Binaghi con il trofeo insieme a papà Alberto
Giovanni Binaghi con il trofeo insieme a papà Alberto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy