La Gazzetta dello Sport - Puglia
RITROVA IL SUO TOP PLAYER SERVE LA SVOLTA CON IL MACCABI
LA JUVE La stella finora non ha brillato ma in Champions ha il triplo delle presenze della rosa israeliana
Ci sono storie che partono da lontano e poi s’incrociano con altre più recenti. La prima volta di Angel Di Maria in Champions fu nel settembre 2007. Tutto iniziò da San Siro, lo stadio in cui il Fideo sabato prossimo sarà solo spettatore per la gomitata a Izzo contro il Monza, che gli è costata due turni di squalifica. Il ragazzino argentino non ancora ventenne fu titolare nella sfida tra il suo Benfica e il Milan campione d’Europa di Kakà, Inzaghi e Pirlo e con Carlo Ancelotti in panchina. Sei stagioni dopo, Massimiliano Allegri, che ereditò parte di quella squadra, veniva esonerato dai rossoneri mentre Di Maria e Ancelotti insieme a Madrid vincevano la Champions con il Real. Angel fu l’hombre del partido e conta di esserlo anche stasera, quando Max lo rimetterà al centro del villaggio dopo una partenza agrodolce in bianconero, condizionata da infortuni e da colpi di testa, più che di genio, in mezzo al campo. Di Maria ha toccato quota 100 in Coppa in una serata triste, entrando a poco più di mezz’ora dalla fine col Benfica, a partita già compromessa, e stasera, di nuovo allo Stadium, avrà l’occasione del riscatto.
Il gigante e gli gnomi Di Maria contro il Maccabi ricorda un po’ Gulliver contro i lillipuziani: da solo il Fideo ha più del triplo delle presenze di tutta la rosa israeliana. Un gigante contro un popolo di gnomi in orbita europea. Eppure il Maccabi, come ricorda Allegri, «ha fatto bene con Psg e Benfica e non va sottovalutato, perché la partita non sarà facile». Giusto, ma fa comunque un certo effetto guardare alle statistiche, dove il miglior marcatore degli israeliani in Champions è Chery, una rete realizzata finora nella sconfitta per 3-1 col Psg contro le 22 del Fideo.
Cercarsi continuità Di Maria in carriera ha sempre volteggiato tra le stelle: da Cristiano Ronaldo e Messi fino a Mbappé e Neymar. È sempre stato un gregario di lusso, abituato più a far brillare gli altri che a illuminare se stesso. Alla Juventus è arrivato per fare il solista, col compito di accompagnare una squadra ancora acerba verso una nuova primavera. Il bilancio finora è stato al di sotto delle attese: un gol (alla ALLENATORE
Allegri
PANCHINA 36 Perin,
23 Pinsoglio, 15 Gatti, 19 Bonucci, 12 Alex Sandro, 8 McKennie, 5 Locatelli, 20 Miretti, 44 Fagioli, 14 Milik, 18 Kean.
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Danilo, Miretti
INDISPONIBILI Chiesa, Pogba, Aké, Kaio Jorge prima di campionato con il Sassuolo), 3 partite giocate dall’inizio, 4 saltate per infortunio (tra Serie A e Coppa) e solo 219’ giocati. Sprazzi di buon calcio buttati qua e là, ma di poca utilità senza la continuità. «Di Maria sta molto meglio — ha detto Allegri — ha avuto la possibilità di allenarsi di più e sta ritrovando la buona condizione atletica che aveva nel pre campionato. Gli ho fatto fare uno spezzone con lo Spezia e poi un tempo da titolare con la Fiorentina, poi aveva bisogno di lavorare. Ora la gamba sta molto meglio e sono sicuro che col Maccabi farà una buona partita. Con lui potremmo anche giocare in modo diverso».
Staffetta Tornerà Di Maria e Arek Milik s’accomoderà in panchina, non solo per questione di equilibri (Vlahovic e il polacco col Fideo è una soluzione che al momento il tecnico non contempla) ma anche di condizione fisica: «Milik ha un leggero affaticamento — ha chiarito Max — ma sarà a disposizione, sperando di non doverlo far entrare». L’ex Marsiglia ha un fastidio all’adduttore, gli esami hanno escluso guai più seri ma, visti i tempi (e le assenze), è meglio non rischiare, perché Arek dovrà esserci sabato a San Siro, quando Di Maria non potrà giocare e la Juventus sarà attesa da un’altra sfida cruciale, stavolta in chiave scudetto.
Atteso ritorno Allegri lo lancia: «Si è allenato bene e ora ha più gamba: farà una grande partita»
2’59”
1
Paredes ha dato un assist in Juve-Benfica. Ne aveva fornito solo uno in 21 presenze col Psg in Champions League