La Gazzetta dello Sport - Puglia
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Operazione Betis: Belotti è in corsa per essere titolare
(«sogno di vincere la Champions»), per il resto vede una Roma in cammino. Per questo il Betis non fa paura. «Il traguardo è tornare in Champions – afferma -. Siamo una squadra forte. Abbiamo un mister che sa vincere e il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo fare le cose con calma, continuando a crescere nel percorso». Nonostante la vittoria di San Siro contro l’Inter, per il momento sul fronte scudetto non vede i giallorossi in corsa. «Credo che la favorita sia il Milan. Ha continuità e ha già vinto. Penso che abbiano le migliori chance». A pensarci bene, però, è quello che si diceva anche dell’Inter a inizio stagione. Poi, in un pomeriggio di inizio autunno la Roma di Cristante ha certificato come fra previsione e realtà spesso ci sia una forbice difficile da chiudere. Vale lo stesso per l’Europa League. Sarà vero che non sono i giallorossi i favoriti per la vittoria finale, ma quando ci si sente in missione qualsiasi impresa resta possibile. che legheranno ancora Cristante alla Roma. La trattativa di rinnovo del centrocampista con il club è in dirittura d’arrivo. Bryan firmerà fino al 2027
● Mentre Pellegrini ancora fa lavoro differenziato per il suo problema muscolare e quindi non giocherà domani contro il Betis Siviglia, per il match di Europa League crescono le chance di vedere Belotti titolare. Potrebbe giocare sia in coppia con Abraham che invece fare staffetta con il centravanti inglese, che in questo momento non sta attraversando un buon momento. Bisognerà vedere anche la gestione che sarà fatta di Dybala. In difesa c’è anche Kumbulla che chiede spazio, così come in attacco scalpita El Shaarawy.
Su Lampard
● avrebbe mai allenato una squadra come il Malaga. Una frase che divenne virale, come si dice oggi. Io ero orgoglioso di essere andato a Malaga perché vivo di sfide e quello era un progetto nuovo, e arrivammo ai quarti di Champions. Credo che a Mourinho sia successa un po’ la stessa cosa: era nell’élite del calcio e ora anche lui vive di sfide, come portare la Roma in Champions, o vincere la Conference League. Ha preso dei giocatori che l’hanno fatto crescere: non è entrato in decadenza, ma ha avuto uscite conflittuali in tutti gli ultimi grandi club dove è stato. Per questo la scelta della Roma mi è parsa un passo di grande maturità, passo che io avevo fatto 10 anni prima andando a Malaga. E ora la Roma ha un grande allenatore con il quale può fare il salto di qualità definitivo, mi sembra un obiettivo chiaro perché stanno comprando grandi giocatori come Dybala».
▶▶oma e Betis sono realtà simili?
«Per la passione che generano, sì. Loro hanno vinto la Conference, noi la Copa del Rey. Abbiamo stadi grandi sempre pieni, e per quanto riguarda il Betis questo entusiasmo a mio avviso deve trovare una risposta economica da parte del club. Nel mio mandato inizialmente abbiamo preso solo svincolati e quest’anno abbiamo avuto problemi a tesserare i nuovi per il controllo economico della Liga, ma siamo sulla buona strada».
▶Lei è stato in Premier League, lì i soldi non mancano davvero. Come si combatte lo strapotere economico?
«Con qualità, calcio e tecnica. La Premier League è il miglior campionato del mondo, senza dubbio. Per ambiente, strutture, calciatori, tecnici, economia. Ma poi la Champions e l’Europa League la vincono quasi sempre le squadre spagnole, perché la Liga è il posto dove di gran lunga si gioca meglio a calcio».
Il doppio confronto con la Roma?
«Complicato e decisivo, sono 6 punti chiave. La Roma ha le caratteristiche del suo allenatore: difende bene, è aggressiva e cerca di sorprendere il rivale in contropiede. E il Ludogorets ha dimostrato di essere una squadra competitiva».
Mentre allenavo in Cina la Roma mi chiamò Ma non volevo lasciarli a piedi
Manuel Pellegrini
Allenatore Betis Siviglia