La Gazzetta dello Sport - Puglia
Alvarez lucido e cattivo. Duke stavolta delude
Si potesse dare un voto al clima che porta con sé, sarebbe un dieci. Bella da vedere nei singoli, in crescita, ma quanti rischi alla fine…
Molina
Se contano le due fasi, quella difensiva è senza pensieri. Poco incisivo nell’altra, un filo meglio solo quando con i tre centrali può spingersi. (Montiel 6 Trema e festeggia)
Otamendi
Il tocco prezioso per il gol di Messi: non è il suo mestiere, ma gli riesce bene. Dosa bene il tempo dell’anticipo e quello dell’attesa: il più sicuro, della linea difensiva.
De Paul
Contribuisce al pressing che porta al raddoppio ed è il suo merito più grande. Palleggia e però passeggia, calcio camminato che fa venire il dubbio: quando si alzano i ritmi?
Mac Allister
Spesso preso in mezzo tra i centrocampisti avversari, è però meno intraprendente rispetto alla gara con la Polonia. (Palacios 6 Di qua e di là, si fa sentire)
Gomez
Parte a sinistra, poi cambia fascia: attivo, sempre, con il motore acceso, punta e si accentra come ai vecchi tempi. La sostituzione è sorprendente, anche nei tempi.
Tagliafico
Non un impatto positivo: è lui a perdersi Kuol sull’ultima occasione per l’Australia, paghi un caffè al suo portiere. Prima era andato al tiro col sinistro: assai rivedibile.
Se la gioca come sa fare: organizzazione difensiva e pochi spazi concessi. Tardivo nel cambio di passo della ripresa: si poteva osare un po’ prima, forse.
IL MIGLIORE
Non la sbaglia mai, la gara. Alzi lo sguardo e sei sicuro di trovarlo: tra i piedi di Messi o tra quelli di Fernandez. Guida carismatica, dev’essere bello allenarlo.
IL PEGGIORE
Il pasticcio del gol regalato ad Alvarez, a conti fatti, pesa sulla sconfitta come un macigno. Mezzo voto in più per l’intervento su Lautaro. Ma è notte da incubi, per lui. (Karacic 6
L’impresa non riesce, resta la bella figura ma pure un dubbio: avesse alzato prima il baricentro, forse sarebbe venuta fuori un’altra storia.
Rowles
Più in difficoltà del compagno di reparto, perché Alvarez e Messi gravitano di più dalle sue parti. Indeciso se uscire o restare, finisce per trovarsi spesso a metà e soffre.
Leckie
L’uomo della gloria con la Danimarca stavolta delude. Largo con licenza di accentrarsi, in realtà lo fa poco e male. Dovrebbe dare qualità, esce lui e i suoi crescono.
McGree
Qualità rimasta in hotel, non riesce a sprigionarla dai suoi piedi. Resta confinato in fascia ed è un peccato, perché non trova mai il tempo della giocata per i compagni.
Irvine
Piace poco, ma efficace lo è di sicuro. Tuttofare, un po’ seconda punta e un po’ centrocampista. Giocate artigianali, poco leggibili forse pure per questo. Ma utili.
Goodwin
Il coraggio del tiro, da quella posizione, è premiato della deviazione di Fernandez. Ha il merito di costruire un’ipotesi di rimonta: mica poco, la gara era già… finita.
6,5 MARCINIAK (Arbitro) Match ben condotto, senza neppure ricorrere troppo ai cartellini (solo due gli ammoniti). E infatti in campo i giocatori lo rispettano. 6 SOLOLNICKI (Assistente) 6 LISTKIEWICZ (Assistente)
Souttar
Altezza mezza bellezza, si dice così no? E pure mezza forza: idolo della sua gente, si capisce perché. Sbaglia poco, sempre puntuale, va pure vicino al gol nel primo tempo.
Behich
Ha il peccato di svegliare Messi prima del gol e del fallo (inutile) che porta al primo gol argentino. Ma quella serpentina del secondo tempo vale almeno un punto in più.
Baccus
Troppo timido, sarà che il confronto con chi gli sta vicino (Mooy) e davanti (Fernandez) è impietoso. La sostituzione è inevitabile, oltre che attesa: mai un fattore.
Duke
Gioca la parte più difficile della partita ma non può essere un alibi, perché non riesce mai a fare respirare la sua difesa. (Maclaren 6 Fa meglio di chi sostituisce, aggiunge peso vero)
Hrustic
Vivace, tenta un tiro a giro coraggioso nel finale. Ha qualità superiore ai compagni e si capisce subito. Magari avrebbe meritato di entrare prima, già a inizio ripresa.
Kuol
Ha sui piedi l’occasione della vita. Ma sono più i meriti di Martinez che i suoi demeriti, perché la girata è buona. Ha buon passo, talento da tenere d’occhio. E infatti la Premier l’aspetta.