La Gazzetta dello Sport - Puglia

O Ney ancora a metà Va in panchina per mettere paura

Si è allenato però solo con i tiri in porta e un torello Per Gabriel Jesus e Telles già finito il Mondiale

- OSASCO (BRASILE) ALA DESTRA ⏻ TEMPO DI LETTURA di Sebastiano Vernazza ⏻ TEMPO DI LETTURA

NATO A

IL 9 GENNAIO 2001 RUOLO

ALTEZZA

PESO

● Cresciuto nel settore giovanile del Santos dove è arrivato a 11 anni. Il 4 novembre 2017 l’esordio nella serie A brasiliana, nel successo per 3-1 sull’Atletico Mineiro. il 15 marzo 2018 realizza la prima rete in carriera, nella vittoria in Coppa Libertador­es per 3-1 contro il Nacional: a 17 anni, due mesi e sei giorni, diventa il brasiliano più giovane a segnare nel torneo. Nel giugno del 2018 lo acquista il Real Madrid, ma il trasferime­nto diventa effettivo un anno dopo. il 15 novembre 2019 debutta in nazionale: subentrand­o al 71’ a Willian nell’amichevole persa per 1-0 contro l’Argentina.

analizzato la sconfitta?

«In maniera positiva: dobbiamo mantenere fiducia, sicurezza e concentraz­ione. Questa sconfitta ha anche una sua interpreta­zione positiva: ci mette in guardia, ci serve da lezione per il futuro e ci mostra ciò che non dobbiamo fare se vogliamo arrivare fino in fondo. La cosa migliore è che sia successo in una partita che contava relativame­nte, e che la sconfitta non abbia portato con sé conseguenz­e di sorta».

Avete diversi infortunat­i in difesa, ora anche Alex Telles dopo Danilo e Alex Sandro. Siete preoccupat­i?

«Sì, un po’. È ovvio. Perché è chiaro che speravamo che non si facesse male nessuno, però purtroppo nel calcio non si sa mai. Succede. Spero che tutti recuperino in fretta».

Il Camerun vi ha sorpreso? In attacco siete stati meno precisi del solito.

«Sorpreso no, sapevamo che avevano difensori forti e così è stato, ci hanno messo in difficoltà

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Con le tre gare disputate al Mondiale è salito a 10 partite con la maglia del Brasile. Una sola volta da titolare: nell’ultima partita, col Camerun

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Con la maglia della nazionale è andato a segno una sola volta: il 2 febbraio 2022, nel successo per 4-0 contro il Paraguay. fisicament­e, con la loro prestanza. Nel primo tempo abbiamo sbattuto contro un muro, nella seconda parte siamo riusciti a crearci un po’ più di spazio. Occasioni ne abbiamo avute, ci è mancato solo il gol».

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vostre difficoltà sono aumentate per la spigolosit­à del Camerun? Le entrate dei difensori sono state parecchio dure dall’inizio.

«Può essere, hanno iniziato in maniera molto forte facendo alcuni falli, ma è normale. È il Mondiale, il Camerun lottava per qualificar­si e non è l’unica squadra che ha giocato duro, la posta in palio è altissima e per questo dico che è normale, che l’aggressivi­tà fa parte del gioco. Si sono difesi con le loro armi, usando il fisico, ma non c’è nulla di cui lamentarsi».

Presenze in nazionale

Gol con il Brasile

Non importa quanto o dove giochi, io cerco sempre di fare la mia parte

Ora vi aspetta la Corea del Sud. Come vede la partita?

«Difficile, anzi molto difficile. A giugno li abbiamo affrontati in amichevole ed è finita con una goleada (5-1, ndr), ma la partita è stata più difficile di quanto dica il risultato, per quasi un’ora eravamo solo sul 2-1. Mi aspetto una sfida complicata, la vittoria col Portogallo e la qualificaz­ione all’ultimo secondo gli avrà dato grande morale, e non hanno nulla da perdere». ioca o non gioca? Continua l‘incertezza sull’impiego di Neymar domani nell’ottavo di finale contro la Corea del Sud, anche perché al Brasile conviene alimentarl­a e mantenere viva la presenza scenica di O Ney a Qatar 2022. Ieri, per la prima volta dall’infortunio alla caviglia destra, una distorsion­e con lesione legamentos­a, l’attaccante del Psg si è presentato al campo d’allenament­o, il Grand Hamad Stadium. Ha partecipat­o a un torello di riscaldame­nto e a una sessione di tiri. Poi ha lavorato assieme ad Alex Sandro in separata sede, per evitare urti pericolosi, segno che i due non sono ancora pronti per i contrasti e i pericoli di una partita vera. «Bisogna vedere come la caviglia reagisce agli stimoli», ha detto il medico del Brasile, Rodrigo Lasmar. Non si può escludere nulla, però è difficile immaginare che da qui a 24 ore Neymar possa essere titolare nella Seleçao. Più probabile che sieda in panchina, per mettere pressione ai coreani.

L’ecatombe Neymar e Danilo contro la Serbia. Alex Sandro contro la Svizzera. Alex Telles e Gabriel Jesus contro il Camerun. Pioggia di infortunat­i sul Brasile. La rosa dei 26 è ora corta. Di Neymar si è detto. Danilo, che ha subito lo stesso infortunio di Ney, ma in forma più lieve, potrebbe rientrare contro la Corea del Sud. Alex Sandro è a bagnomaria, il problema muscolare all’anca sembra risolto, però lo juventino non sembra recuperato al cento per cento. Alex Telles e Gabriel Jesus si sono fatti male alle ginocchia e sono fuori dal Mondiale. Lo ha ufficializ­zato la stessa Cbf, la federcalci­o brasiliana: le risonanze magnetiche hanno evidenziat­o lesioni serie. Telles, ex Inter oggi al Siviglia, ha subito la rottura parziale del legamento laterale del ginocchio destro. Gabriel Jesus dovrà fermarsi per almeno tre settimane. Oggi c’è chi accusa Tite di aver convocato troppi attaccanti (9). Dei quattro laterali di difesa, solo uno è sano, Dani Alves, il più vecchio di tutti con i suoi 39 anni. L’emergenza principale è qui, nel reparto terzini. Molteplici le soluzioni. Ad esempio, il rientrante Danilo potrebbe spostarsi a sinistra con Eder Militao a destra. Meno complicato sostituire Gabriel Jesus, il centravant­i dell’Arsenal non era un titolare, ma la riserva di Richarliso­n. Dietro Richarliso­n, avanza Pedro, ex Fiorentina.

Con il Real Madrid pure da falso nueve: in quel ruolo aiuto di più la manovra offensiva

I cattivi pensieri Nonostante il Brasile abbia davanti a sé una discesa verso la semifinale – la Corea negli ottavi e nell’eventuale quarto la vincitrice di CroaziaGia­ppone - si fanno largo cattivi pensieri, fomentati da un dato: nei cinque Mondiali vinti, il Brasile non aveva mai perso una partita. È già successo che i futuri campioni siano stati sconfitti nella fase a gruppi, capitò alla Germania Ovest nel ’74 contro la Germania Est o all’Argentina nel ’78 contro l’Italia, al Brasile mai. Lo stop con il Camerun e i tanti infortuni hanno seminato insicurezz­a. E nella prima fase il Brasile ha segnato tre gol, peggior risultato dal 1974. Anche allora ne aveva realizzati tre, tutti allo Zaire, e aveva chiuso al quarto posto. I brasiliani sono sensibili al vento della sorte, buona o cattiva che sia.

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Leader Neymar, 30 anni, dal 2017 al Psg, è la stella e l’uomo di riferiment­o del Brasile

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