La Gazzetta dello Sport - Puglia

Grandine, nevischio E il Muro di Huy diventa un calvario

Freccia Vallone: Skjelmose va in ipotermia Vince Williams. Donne, Longo Borghini 3a

- Di Ciro Scognamigl­io ⏻

Arrivo

Stephen WILLIAMS (Gb, Israel-Premier Tech) 198,6 km in 4.40’24”, media 42,496

Kevin Vaquelin (Fra, Arkea-B&B)

Maxim Van Gils (Bel, Lotto-Dstny) a3”

Cosnefroy (Fra)

Buitrago (Col)

Johannesse­n (Nor) a 10”

Gregoire (Fra) Godon (Fra) Benoot (Bel)

Martin (Fra) 13. Carapaz (Ecu) a 20”

Formolo a 36”

Healy (Irl) a 3’26”

Germani a 6’59”

Vergallito a 7’13” Partiti 174 arrivati 44

Donne

Katarzyna NIEWIADOMA (Pol, Canyon) 146 km in 3.55’29”, media 37,202

Demi Vollering (Ola, SD Worx) a 2”

Elisa Longo Borghini (LidlTrek) a 4” e immagini, catturate da uno spettatore, del momento del ritiro di Mattias Skjelmose sono impression­anti e spiegano meglio di tante altre parole che cosa sia stata la Freccia Vallone di ieri, resa estrema da pioggia, grandine, nevischio e freddo. Il 23enne danese della Lidl-Trek, 2° lo scorso anno e uno dei favoriti di questa edizione vinta poi a sorpresa dal britannico Stephen Williams, era in piena crisi di ipotermia: tremava vistosamen­te, non riusciva a scendere dalla bicicletta e neppure a coordinare i movimenti. Per fortuna, è stato un momento passeggero: la squadra ha fatto sapere già poco dopo la fine della corsa che Skjelmose stava meglio, e che tutto era sotto controllo. Che le condizioni siano state al limite — c’è chi si è chiesto se non fosse stato il caso di applicare il protocollo meteo estremo — lo dimostra pure un dato: appena 44 arrivati su 174 partenti, il 25% quando di solito

Lsi supera il 70% (solo 3 italiani, Formolo, Germani e Vergallito, ultimo, sui 17 al via). E la UaeEmirate­s, priva del campione in carica Tadej Pogacar, non ha portato l’ammiraglia al traguardo: 7 ritirati su 7, tra cui Ulissi, Hirschi a Almeida. «Una giornata decisament­e no, soprattutt­o i nostri capitani Hirschi e Almeida sono mancati», ha detto il team manager Mauro Gianetti. Pure Ineos-Grenadiers, Intermarch­é e Jayco AlUla hanno colleziona­to soltanto ritiri. La Uno-X, invece, ha concluso con tutti i corridori.

Parole La Gazzetta ha raccolto la testimonia­nza di un compagno di squadra di Skjelmose, Andrea Bagioli, che era «congelato» al momento di salire sul bus: «Forse è stata la gara più fredda in assoluto che io abbia mai fatto — ha spiegato il 25enne valtelline­se —. Pioggia e grandine sono arrivate all’improvviso, perché all’inizio c’era il sole con 9-10 gradi.

Nel circuito, siamo scesi a 2-3 gradi anche se ho visto che il mio computerin­o a un certo punto segnava -3. Io ho sbagliato a non coprirmi subito, poi quando il freddo è entrato in corpo non era più possibile rimediare. Ho fatto subito una doccia calda, bevuto del tè caldo, e fino a cena ho cercato di reintegrar­e». Kwiatkowsk­i ha paragonato lo shock subito dal proprio corpo a quello «che si ha quando si bevono tre bicchierin­i di vodka a stomaco

Presentato ieri a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il Giro Next Gen dedicato ai migliori Under 23 del ciclismo mondiale: è organizzat­o da Rcs Sport. Partenza da Aosta domenica 9 giugno con una crono di 11 km e conclusion­e a Forlimpopo­li domenica 16 dopo 8 tappe e 986 km in sei regioni. Tre arrivi in salita: Pian della Mussa (Torino), Fosse (Verona) e Zocca (Modena) vuoto». Detto che la gara femminile è andata alla polacca Niewiadoma su Demi Vollering e la nostra Elisa Longo Borghini, come sempre da applausi, tra gli uomini pure il vincitore Stephen Williams dopo il traguardo in cima al tradiziona­le Muro di Huy (pendenze fino al 22%) tremava di freddo. «Ma io mi diverto a correre in queste condizioni. Sognavo di vincere». Si sapeva che, in una Freccia Vallone senza le sei stelle del ciclismo contempora­neo (Pogacar, Vingegaard, Van Aert, Van der Poel, Evenepoel e Roglic), avrebbe potuto vincere un nome nuovo a questi livelli e così è andata, confermand­o peraltro l’ottima stagione finora di Israel-Premier Tech. Purtroppo, dopo qualche buon segnale nel periodo tra Tirreno-Adriatico e Fiandre, non ne ha approfitta­to l’Italia: Formolo, 24°, è stato il migliore. Pure in questo senso, vista dal nostro punto d’osservazio­ne, fa parecchio freddo.

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Che freddo Una immagine emblematic­a delle condizioni in cui si è corsa ieri la Freccia Vallone: anche nevischio e temperatur­e vicine allo zero

Nel circuito siamo scesi a 2-3 gradi, anche se il mio computer ha segnato meno 3 gradi

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Ha avuto una crisi di ipotermia Mattias Skjelmose, il 23enne danese della Lidl-Trek, 2° lo scorso anno: non riusciva a coordinare i movimenti
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