La Gazzetta dello Sport - Romana
TASSE E RATEIZZAZIONI «NIENTE SANZIONI» «NO, IL 3 PER CENTO COME GLI ALTRI» Il Mondiale da spettatori, l'incubo tasse da protagonisti Non è un autunno da incorniciare per il calcio italiano Che va in cerca di soluzioni per reagire all'emergenza ma anche p
INCUBO Si avvicina la scadenza. L’emendamento «Lotito» non piace al Governo. Si discute pure sullo «scudo» penale. In ballo ci sono i 480 milioni di versamenti sospesi
indebitato. Il discorso era più o meno questo: chiedendoci tutto e tutto insieme, vanificate la boccata di ossigeno che proprio voi ci avevate permesso di avere prima.
Lotito Nelle ultime ore, il cosiddetto emendamento Lotito, che prevede appunto una rateizzazione a costo zero, ha provato a costruire una maggioranza bipartisan per rispondere all’emergenza. Un analogo testo era stato proposto da Daniele Manca del Pd. Ma il ministro dello sport Andrea Abodi, e il governo è con lui, non vuole sposare l’idea di quello che ritiene un privilegio per un settore. «Il calcio e lo sport non sono mondi a parte. Perché cercare pervicacemente e in modo asociale una soluzione che non è di sistema. Serve un patto con la società che non metta questi mondi al di sopra. E io ho il compito di proteggere il rapporto di fiducia fra le istituzioni sportive e la comunità». Morale: se si tira troppo la corda delle richieste ad hoc c’è anche la possibilità di un «rischio di disaffezione».
Il percorso Insomma, l’emendamento al decreto legge aiuti quater non dovrebbe fare molta strada almeno a quanto si ascolta negli ambienti governativi e parlamentari più informati. Il testo dovrà essere approvato entro il 18 di gennaio. Attualmente è alla commissione Bilancio (di cui Claudio Lotito è il vicepresidente) ed è qui che si giocherà la partita degli emendamenti. Prima bisognerà verificarne l’ammissibilità, poi si passerà alle eventuali votazioni e quindi il decreto sarà licenziato per i due passi parlamentari, prima al Senato e poi alla Camera (dove arriverà presumibilmente blindato e quindi senza possibilità di cambiamento per evitare la decadenza del decreto che deve essere convertito in legge entro 60 giorni). Un provvedimento che comunque correrà parallelamente alla discussione sulla legge di Bilancio che invece va approvata entro la fine di quest’anno.
Lo «scudo» C’è però un altro tema all’ordine del giorno. Percentuale e sanzioni a parte, c’è un altro rischio, una questione su cui i club vorrebbero almeno un’apertura di credito per evitare di incappare in una denuncia dell’Inps per il mancato pagamento. In pratica, dice la Lega, va semplificato il meccanismo autorizzativo della rateizzazione. Altrimenti, non pagando entro il 16 febbraio, si rischierebbero sanzioni penali e sportive. Per questo, fra le ipotesi si era anche ipotizzato una sorta di “scudo penale”. Su questo punto, deve essere in corso una discussione. In ogni caso, non ci sarà nessun salvagente specifico, l’eventuale “scudo” funzionerebbe per tutte le imprese. Ed ecco perché c’è su questo una certa prudenza. In questo caso, però, l’interlocutore chiave è il ministero della Giustizia, chiamato a trovare un equilibrio fra «pace fiscale» e «pace penale» per chi rispetta gli impegni assunti con l’Agenzia delle Entrate.
La richiesta La Lega di Serie A chiede di spalmare il debito senza multe
L’atmosfera Fra calcio e Governo, malgrado le distanze, non c’è un clima da imminente rottura
Contatti Fra calcio e Governo, comunque, nonostante le distanze, non c’è un clima da imminente rottura. Lo dice una serie di contatti, anche di natura tecnica, per giungere a una soluzione che possa comunque ridurre l’impatto della scadenza ormai alle porte. Anche perché la rateizzazione non è il solo fronte aperto nel rapporto con le istituzioni. Il famoso «patto» di cui parla il ministro Abodi è ancora tutto da costruire.
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