La Gazzetta dello Sport - Romana
Inchiesta Prisma Quattro i capi d’imputazione
di favore nell’affare Locatelli. Il d.s. bianconero, in un’altra intercettazione, spiega anche i dettagli contabili dell’operazione, che si concretizza in un prestito biennale con obbligo di riscatto in caso la Juve faccia un punto in campionato nel febbraio o marzo 2023. Condizione fittizia, per la Procura.
La Dea Più fitto e complicato l’intreccio con l’Atalanta, che nelle carte dell’accusa parte dall’affare Kulusevski, per il quale, a margine, la Procura ha rinvenuto una scrittura privata in cui l’a.d. Luca Percassi s’impegna ad acquisire un giovane della Juve su
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I rinvii a giudizio richiesti dalla Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta Prisma: riguardano 12 indagati oltre alla Juventus FC, per reati societari, tributari abusi di mercato e manipolazioni
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suggerimento della stessa per 3 milioni di euro. In realtà, l’Atalanta comprerà Muratore per più del doppio, vantando in seguito un credito che sarà decisivo nel passaggio di Romero prima e Demiral poi alla società nerazzurra a prezzo di favore (su Romero, Cherubini ammetterà di aver fatto una minusvalenza a causa degli accordi presi da Paratici). Percassi più volte invita a ricordarsi di questi “debiti”, che negli interrogatori Cherubini dirà non essere stati messi a bilancio. Sugli affari Romero e Demiral ballano poi delle incongruenze: il primo passato in prestito biennale alla Dea con un obbligo “non federadizioni L’inchiesta Prisma della Procura di Torino si è chiusa con la richiesta del rinvio a giudizio per 13 indagati: 12 persone fisiche, tra cui gli allora presidente Andrea Agnelli, vice Pavel Nedved e a.d. Maurizio Arrivabene, più la Juventus come soggetto giuridico. Quattro i capi d’imputazione, anche se non per tutti gli accusati: manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, emissione di false fatturazione e ostacolo all’esercizio delle funzioni dell’Autorità vigilante.