La Gazzetta dello Sport - Romana
ROMELU CHIAMA IL PREPARATORE SUBITO AL TOP PER LA SUA INTER
Il belga alle Seychelles con l’amico Gerets, con cui lavora in nazionale E sabato si aggregherà alla squadra
Su un atollo alle Seychelles con il corpo, già dentro a San Siro con la mente. Romelu Lukaku si è sdoppiato da quando il Mondiale in Qatar è diventato solo un macigno sul cuore: era il sogno più alto, il momento in cui la dorata generazione belga doveva raccogliere il frutto di tanto talento, ma si è trasformato in un incubo collettivo. Per i Diavoli Rossi tutti, e per il centravanti-totem in particolare, visto che è diventato il collettore di tutte le critiche: i gol divorati contro la Croazia sono già storia, e non lo fanno dormire bene neanche in quel paradiso nell’Oceano Indiano, ma non hanno spento certo la voglia di rivalsa all’Inter. Tanto forte è la caduta, tanto grande è la voglia di reagire e smentire gli scettici: è il canovaccio dell’intera carriera di Big Rom, questo è solo l’ultimo giro sulle montagne russe. Del resto, c’è un altro Mondiale che giocherà il belga, con data di inizio il 4 gennaio: per avvicinarsi al 100% in vista di Inter-Napoli, lavora duro e non vuole minimamente disperdere i progressi fisici fatti col Belgio. Per questo con lui da oggi in vacanza c’è il connazionale Johan Gerets, preparatore della nazionale belga e uomo di fiducia nel trattare i muscoli di Rom. Lo ha accompagnato nei giorni più duri, quelli passati con il calendario in mano assieme all’ormai ex c.t. Martinez, nella speranza di recuperare in tempo per il Mondiale, e non lo lascerà certo adesso.
La ricarica L’idea, condivisa anche con lo staff interista, è quella di proseguire sulla strada tracciata, che ha permesso di superare l’infortunio alla coscia sinistra e di iniziare a mettere un po’ di carburante nel motore. Al di là dell’eliminazione, qualcosa di buono Lukaku ha portato via dal Qatar: non ha interrotto la graduale ripresa che aveva già innescato alla Pinetina, semmai ha aggiunto un lavoro riabilitativo maniacale con sedute doppie e risonanze costanti: l’infortunio è stato seguito come fosse un reality show dai medici nel suo ridursi fino a scomparire. E se poi in campo, con la sua sola presenza a mezzo servizio, ha spaventato i rivali e sono fioccate le occasioni qualcosa vorrà pure dire. Certo, nella sfida contro