La Gazzetta dello Sport - Romana
Una Juve da sorpasso
Bianconero Primavera e poi Next Gen fino all’approdo in prima squadra: debutto da titolare con gol a Frosinone. operazione sorpasso ha preso il via ufficialmente martedì sera al fischio finale di Juventus-Sassuolo. Con il 3-0 agli emiliani, i bianconeri sono riusciti a riportarsi a due punti dall’Inter capolista e, approfittando del viaggio in Arabia Saudita dei nerazzurri per la Supercoppa, domenica sera battendo il Lecce metterebbero per la prima volta il “musetto” avanti, come direbbe l’intenditore di ippica Massimiliano Allegri. L’Inter, infatti, recupererà solo il 28 febbraio la gara con l’Atalanta, calendarizzata alla 21a giornata. E vincendo anche la settimana successiva allo Stadium con l’Empoli, la Juve avrebbe così la certezza di presentarsi da prima della classe allo scontro diretto di San Siro, il 4 febbraio, indipendentemente dal risultato della squadra di Simone Inzaghi contro la Fiorentina il 28 gennaio. Insomma, Allegri chiederà ai suoi uno scatto in avanti, che può avere anche un peso psicologico sulla corsa scudetto.
L’C’è ancora il Bologna Una
CORSA SCUDETTO situazione simile, infatti, l’Inter di Inzaghi l’ha vissuta due anni fa, quando a gennaio la trasferta di Bologna fu rinviata a causa di un focolaio Covid nello spogliatoio rossoblù. Allora i nerazzurri erano in testa alla classifica, davanti al Milan. E quando ad aprile la gara del Dall’Ara fu recuperata, vincendo avrebbero riconquistato la vetta, persa solo momentaneamente le settimane prima. Nei bar di Milano, i tifosi interisti rispondevano con il sorrisetto ai cugini: «Abbiamo sempre il recupero con il Bologna per tornare lassù». Invece, tra errori grossolani (chi si è dimenticato della topica di Radu…) e sorprese, l’Inter cadde per 2-1 a Bologna, dando il via libera allo scudetto rossonero. Sull’episodio, la curva Sud del Milan ci fece pure un coro che si concludeva con un eloquente «c’è ancora il Bologna». Ecco, la partita con l’Atalanta non andrà così in là, ma l’asterisco in classifica evocherà brutti ricordi dalle parti di Appiano Gentile, specialmente se la Juve dovesse nel frattempo passare al comando. Max Allegri non è poi tipo abituato a farsi disarcionare dalla vetta facilmente: gli è capitato solamente nel 2011-12 al Milan di essere in testa durante il campionato e poi non festeggiare a maggio.
L’uomo in più La Juve dello straordinario girone d’andata chiuso a 46 punti ha scoperto poi una nuova arma nel proprio arsenale. Quel Kenan Yildiz che vale più di qualsiasi acquisto di gennaio. Il ragazzino terribile si è preso il posto da titolare a Frosinone prima di Natale, sfruttando l’assenza di Federico Chiesa e Moise Kean, ma poi se lo è tenuto stretto a suon di gol e magie. Yildiz è proprio quello che mancava alla Juve, il tocco di fantasia e imprevedibilità da aggiungere a una squadra dura come una corazza, sia fisicamente che mentalmente. La sensazione è, dunque, quella di una rosa che migliora giorno dopo giorno, sia individualmente che come collettivo. Persino nella qualità del gioco, lì dove i critici di Allegri hanno sempre lanciato i loro anatemi contro il tecnico livornese. E chissà che con il primo posto non ci sia un’ulteriore crescita. Vincere aiuta a vincere, d’altronde.
Yildiz ha il gol nelle gambe. Tra un po’ arriverà un momento down, è normale a 18 anni
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