La Gazzetta dello Sport - Romana

«Se gioca molto, Paulo vola e io lo voglio con l’Argentina Per noi è sempre utilissimo»

- di Andrea Ramazzotti INVIATO A DUBAI

Il nostro campionato lo guarda per lavoro, ma anche perché gli piace. Lionel Scaloni, c.t. dell'Argentina campione del mondo, si racconta su una poltrona del lussuoso hotel Al Naseem Jumeirah di Dubai. Dopo gli anni alla Lazio e all’Atalanta parla ancora un ottimo italiano ed è aggiornato su ciò che succede in A. Il suo vice, Walter Samuel, non si perde una partita dove sono impegnati giocatori convocabil­i, ma anche Scaloni è spesso davanti alla tv. Stasera, per esempio, guarderà Inter-Lazio, in attesa del ritorno in campo di Dybala con la maglia della Roma.

▶Scaloni, da quale dei suoi ragazzi vuole iniziare?

«Da Dybala e Nico Gonzalez che ultimament­e hanno avuto problemi fisici. A Paulo voglio bene come a un fratello perché è un ragazzo perbene. Quando gioca 7-8 partite di fila, le sue prestazion­i cambiano in meglio e la squadra ne ha beneficio. Purtroppo questa continuità di utilizzo non l’ha avuta, ma nel gruppo lo voglio sempre: è utile pure quando non è al top».

▶ Anche Nico non se la passa bene quanto a infortuni.

«Deve trovare la strada giusta. Lui fa tutto al 100%, anche in un allenament­o post partita, e deve imparare a gestire meglio il suo fisico. È giovane, ma ha bisogno di non infortunar­si così di frequente. Con noi ha fatto la punta esterna, a destra o a sinistra, ma anche il terzino sinistro: è un jolly pazzesco».

▶A Roma non se la passa bene neppure Paredes.

«Quando la squadra non ha il pallone deve trovare una modalità di gioco diversa. Per noi è un “5” speciale quando gestisce la manovra, ma se è in una squadra che rincorre...».

▶L’arrivo di De Rossi, uno specialist­a del ruolo, lo aiuterà?

«Glielo auguro. Intanto permettete­mi di dire che l’esonero di Mourinho mi ha sorpreso. Aveva la Roma nel cuore e le sue lacrime quando ha lasciato Trigoria lo hanno confermato».

▶ Eccoci a Lautaro, capocannon­iere del campionato.

«Anche a lui voglio bene come a un fratello. È eccezional­e e al Mondiale, nonostante non stesse bene, ha giocato sempre. All’Inter è considerat­o una bandiera e senza Dzeko e Lukaku è diventato ancora più leader. È da Pallone d’oro? Nella classifica dei primi 30 c'è. Prima o poi...».

▶ Quanto merito dà al suo ex compagno Inzaghi per la crescita del Toro?

«Simone è bravo. Non lo dico perché è un amico o perché da calciatore pensava al gruppo prima che a se stesso. Si vedeva che sarebbe diventato un tecnico in gamba: già allora studiava il calcio, si documentav­a sugli avversari e non lasciava niente al caso. La sua Inter, insieme alla Fiorentina e al Milan, è la squadra che mi piace di più per il tipo di calcio offensivo che esprime. Stavolta però tiferò Lazio».

▶ Torniamo agli argentini della A: Soulé e Valentin Carboni sono il futuro della Seleccion?

«Sono il presente e il futuro perché stanno facendo bene e meritano una convocazio­ne. Soulé non l'ho mai chiamato, ma ha scelto di giocare nell’Argentina (poteva anche indossare la maglia azzurra, ndr) e può entrare a far parte del gruppo in qualsiasi momento. Carboni, invece, è già stato con noi e sono pure andato vicino a farlo esordire. Se continuerà così, verrà in nazionale e ci starà per anni».

▶ Musso invece fa panchina.

«Non ho dubbi sulle sue qualità, ma la concorrenz­a c’è. Deve dimostrare quello che vale».

▶ Riconvoche­rà Nehuen Perez?

«Merita un’altra possibilit­à. Lui e Quarta li seguiamo».

▶B€ltran?

«È in crescita perché ai sudamerica­ni bisogna dare il tempo di adattarsi. Ha iniziato a segnare e ci aspettiamo che continui. Io però non dimentico neppure Simeone, Pellegrino e gli altri».

▶ Quando verrà in Italia?

«Presto. Il sindaco di Magliano di Tenna (paese d’origine del bisnonno Enrico, in provincia di Fermo, ndr) mi vuole conferire la cittadinan­za onoraria».

▶ Pure Messi ha parenti italiani.

«Lui, il migliore al mondo, ha capito che aveva bisogno della squadra per vincere e i compagni lo hanno seguito: così abbiamo vinto il Mondiale».

▶ Chi vincerà lo scudetto?

«Dico Inter, ma con la Juve non si sa mai perché non molla niente. È il Real Madrid d’Italia». s TEMPO DI LETTURA 3’19’’

Per noi Paredes è un giocatore speciale quando gestisce il gioco

Lionel Scaloni C.t. dell’Argentina

L’esonero di Mou mi ha sorpreso, aveva la squadra nel cuore

Lionel Scaloni C.t. dell’Argentina

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GETTY Guida Lionel Scaloni, 45 anni, c.t. dell’Argentina campione del mondo

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