La Gazzetta dello Sport - Romana

Inter macchina perfetta

BILANCIO E CAMPO: DA THURAM A CALHA I NERAZZURRI HANNO UN TESORO

- Di Davide Stoppini INVIATO A RIAD

Il club vende ma i nuovi oggi rendono di più: merito di Inzaghi e delle scelte azzeccate della coppia Marotta-Ausilio

Nel deserto di Al Kharrarah, a un’ora di auto da Riad, c’è un lago che viene curiosamen­te chiamato “il lago della luce liquida” per la sua particolar­e colorazion­e: quando si riempie di acqua piovana, gli abitanti locali corrono lì a fare il bagno. Il lago della luce liquida è un’immagine che veste bene questi anni nerazzurri. Nei fatti, il meccanismo perfetto che è diventata la società nerazzurra nel cambiare gli interpreti restando sempre all’altezza, se possibile persino migliorand­o. Luce liquida appunto, luce che scorre e non si spegne. E il merito va dato a Simone Inzaghi, certamente, che sa come far rendere al meglio i giocatori. Ma pure di chi i protagonis­ti sa sceglierli, di chi li tratta e di chi mette il timbro, ovvero l’area tecnica diretta dall’amministra­tore delegato Beppe Marotta e dal direttore sportivo Piero Ausilio.

Programmaz­ione Il gioco funziona che è una meraviglia, in termini inglesi è il player trading, in altre parole la necessità di vendere ogni volta almeno un interprete di livello, o di rinunciarv­i per cause di forza maggiore, unita alla capacità di rimpiazzar­li senza mai che il conto risulti troppo salato. Addirittur­a, in certi casi è addirittur­a dolce. è ormai lungo. Vuol dire che siamo fuori dall’occasione e siamo dentro il razionale. Vuol dire che il gioco è ben studiato e non è legato alla fortuna del singolo giocatore che esplode. Vuol dire programmaz­ione, in una parola semplice. Inzaghi ha fatto riferiment­o alle cessioni che la sua Inter ha dovuto fronteggia­re. Sicuri che i sostituti siano peggiori di quelli che hanno salutato? No, proprio no. Limitandos­i solo agli ultimi anni: è andato via Brozovic, oggi il regista lo fa Calhanoglu, che in quella posizione è stato inventato da Inzaghi ma il cui acquisto a parametro zero è un manifesto del capolavoro della società nerazzurra. Il

è una delle migliori espression­i europee del ruolo: no, l’Inter non è certo peggiorata. E ancora: l’estate scorsa è andato via a parametro zero Skriniar, una sconfitta come operazione in termini di bilancio. Ma è arrivato Pavard. E ora si sta vedendo, chi è Pavard: sicuri che nel cambio tecnico l’Inter ci abbia perso? Non c’è più Perisic, sulla fascia. Ma oggi di quella corsia il padrone assoluto è Dimarco, che oggi in giro per l’Europa viene paragonato ai migliori esterni mancini in circolazio­ne.

Ricambi Mica è finita, perché l’Inter ha cambiato tanto e ovunque, nelle ultime stagioni. Titolari e non. Ha abbassato l’età media. Ha rinunciato ad alcuni totem. Troppo facile parlare di

Thuram: con un giocatore di fatto Marotta e Ausilio ne hanno sostituiti due, ovvero Lukaku e Dzeko. E certo, è vero che il francese inizialmen­te era stato acquistato per essere un’aggiunta al numero del magazine, non la copertina dello stesso. Ma il valore della scelta resta. E ancora: l’addio di Onana, uno dei migliori portieri dell’intera Champions della scorsa stagione, era stato vissuto come un problema enorme. Non è tempo di bilanci definitivi, ma tra i guai del camerunese a Manchester e il rendimento di Sommer a Milano non si può proprio dire che l’Inter non abbia fatto un doppio affare, economico ma anche tecnico.

Zielinski-Taremi Programtur­co mazione vuol dire anche leggere prima le uscite, certo. Sugli addii di Brozovic e Onana, per dire, l’Inter ragionava dallo scorso inverno, non sono state sorprenden­ti. Come ora sta facendo con Dumfries: non c’è certezza, dipenderà dalle offerte. Ma intanto l’Inter ha già portato a casa il sostituto dell’olandese, perché Buchanan questo rappresent­a, ancor più che il cambio pratico in rosa di Cuadrado. Marotta e Ausilio devono fare i conti per bene. L’autofinanz­iamento, almeno in termini di mercato, è nei fatti. E allora andare sui parametri zero è un obbligo ancor più che una scelta. Ecco perché, nel meccanismo perfetto, nella luce liquiL’elenco da di cui sopra, è giusto già oggi citare Zielinski e Taremi. L’Inter li ha in pugno, due titolari aggiunti, altri due parametri zero bloccati, per i quali ormai mancano solo le firme. Un attaccante che sostituirà presumibil­mente Sanchez, destinato a lasciare. E un centrocamp­ista che in estate prenderà il posto di due giocatori ai margini del progetto: Sensi, peraltro a un passo da Leicester, e Klaassen. Ecco, dietro la grande bellezza di Riad c’è un orologio che scandisce tutto alla perfezione. s TEMPO DI LETTURA 3’32”

Negli ultimi anni si è cambiato tanto ed è stata abbassata anche l’età media Con Zielinski e Taremi in arrivo la programmaz­ione resta identica

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