La Gazzetta dello Sport - Romana

Quattro gare chiave In 20 giorni si lancia la corsa alle Coppe

I granata attesi da Cagliari, Salernitan­a, Sassuolo e Lecce: Juric prepara la svolta

- Di Nicola Cecere INSIDEFOTO

l Cagliari venerdì sera e poi in fila Salernitan­a, Sassuolo e Lecce: quattro giornate per calare un poker che rovesci il banco. Già, il Toro è di fronte a un ciclo di partite che può determinar­e una svolta al suo campionato. L’occasione offerta dal calendario è davvero ghiotta perché tutti e quattro i prossimi avversari si trovano in classifica alle spalle dei granata. Ergo non possono essere considerat­i degli ostacoli proibitivi. Sì, è vero, lo stesso Ivan Juric ha parlato spesso di un torneo indecifrab­ile, dove i valori sono assai vicini e di conseguenz­a nessun match può essere definito facile. Ma in casa Toro si sta lavorando per risalire la classifica attraverso un girone di ritorno dal passo più spedito, un percorso nel quale recuperare quei punti lasciati per strada causa disattenzi­oni dei singoli e non per una palese mancanza di competitiv­ità ai più alti livelli. Anzi, la convinzion­e maturata dall’allenatore croato è quella opposta: questo Toro è attrezzato per fare meglio della passata stagione. Molto meglio.

IPunto di forza E siccome anche i giocatori ci credono, anzi, ne sono più che convinti, ecco che vanno incontro con una buona dose di ottimismo a questo filotto di impegni dal quale anche lo stesso Juric conta di trarre una importante spinta verso l’alto. E allora cerchiamo di capire come ci si sta preparando al Fila a questa corsa verso l’Europa esaminando anzitutto i punti di forza della squadra. Il più evidente è la tenuta difensiva, ovvero il rendimento di notevole spessore offerto da Buongiorno-Rodriguez, cioè i due capitani, con l’aiuto prima di Tameze, adattatosi in modo stupefacen­te al ruolo di terzino, e nelle ultime due partite del rientrante Djidji. Questi uomini, insieme col portiere Milinkovic che, parole di Juric «ci sta dando una grossa mano», promettono di durare su questo standard di rendimento che fa della difesa granata una delle migliori del torneo (ricordiamo­lo: 10 gare su 20 senza subire gol).

Ricchezza Un’altra arma che supporta i piani del comandante croato è la ricchezza di opzioni a centrocamp­o. Mentre sulle fasce il duo Bellanova-Lazaro ha preso il sopravvent­o sulle alternativ­e rappresent­ate da Soppy e Vojvoda, nel mezzo bisogna tener conto del rientro di Tameze, ex... terzino che ora col recupero di Djidji è di nuovo al servizio della mediana. Una presenza “forte” da utilizzare in certe partite o in certi momenti di una partita come alternativ­a o come partner dei vari Ricci, Ilic e Linetty che finora si sono assunti la responsabi­lità di reggere il peso più gravoso della manovra.

I gol Passiamo adesso ad analizzare la situazione dell’attacco. L’allenatore ha più volte detto che se la squadra riesce ad alzare la qualità delle rifiniture arriverà inevitabil­mente a una posizione di classifica significat­iva. E quindi sta sottoponen­do le punte a esercizi specifici relativi a movimenti e finalizzaz­ioni. Gli obbiettivi da centrare sono evidenti. Contro Cagliari e Sassuolo bisogna assolutame­nte invertire il trend fuori casa, fin qui avaro di soddisfazi­oni. Contro Salernitan­a e Lecce si gioca in casa, dove la squadra ha fatto finora molto bene. Ma gli attaccanti sono chiamati a migliorare la loro cifra di gol. s TEMPO DI LETTURA 2’34”

Insieme

La festa granata dopo il gol del

3-0 realizzato da Buongiorno contro il Napoli. Per il 24enne difensore è stato il terzo gol in questa Serie A

6,5 MARTINEZ Folgorato da Martegani. Poi sempre in guardia soprattutt­o sul colpo di testa di Maggiore.

6,5

Quantità preziosa.

6,5 Subentra e ricompatta la mediana.

7 Leader della difesa. Pronto anche nel rilancio.

6,5 Sbanda sul gol. Poi concentrat­o e reattivo.

6,5 FRENDRUP Riadattato da esterno e nel finale anche da difensore. Prezioso.

6,5 Lavoro pure oscuro per dare equilibrio. Con qualità che si fa notare.

7 Metronomo del gioco. Lancia Retegui al gol e si sgancia con lucidità.

7 Al rientro da titolare tanto senso tattico e personalit­à. Sempre un pilastro.

6,5 Al debutto in rossobù corsa e volontà senza risparmio. Subito pronto alla causa.

7 Torna al gol dopo 4 mesi e si sente rigenerato, Mostra un altro passo. Vorrebbe battere pure il rigore. 7 Ha anche il merito di non far pesare l’emergenza su chi va in campo. Cuore e coraggio.

Lotta e corre. 6,5 (Arbitro) È ancora il miglior arbitro per personalit­à e autorevole­zza: fischia senza esitazione il rigore per il “mani” ingenuo di Lovato; tutti corretti i cinque cartellini gialli ai genoani. 6 (Assistente)

6 (Assistente)

Il valore dei tre punti conquistat­i dal Genoa a Salerno va inquadrato non solo sul piano della classifica. Anche se Alberto Gilardino ha tutti i motivi per guardare con legittimo sollievo l’undicesimo posto appena agganciato. All’Arechi i liguri conquistan­o il sesto risultato utile di fila: dato in comune con le big del campionato. E il successo contro la Salernitan­a arriva in una gara affrontata in piena emergenza (la lista per la gara aveva appena 18 nomi). Ma il Genoa ha giocato con orgoglio e coraggio. Qualità che invece la Salernitan­a non è riuscita a scavare dentro di sé. È un macigno, quell’ultimo posto per la squadra di Pippo Inzaghi. L’obiettivo vittoria contro il Genoa era stato coltivato per scrollarsi un po’ di ansie e riavere fiducia. Il vantaggio col gol di Martegani in avvio di partita (dopo 1’ 27”, il più veloce in questo campionato) si è rivelato una beffarda illusione. Perché il Genoa ha poi rimontato con freddezza e lucidità.

Tensioni In 18 mila all’Arechi per spingere in granata. Ma l’aria è pesante tra veleni di troppo. Dall’esterno dello stadio un gruppo di tifosi campani ha tentato di raggiunger­e l’area esterna del settore ospiti ma è stato prontament­e respinto dalle forze dell’ordine. Un fumogeno ha danneggiat­o una vettura della Polizia. All’arrivo alla stazione ferroviari­a di Salerno e durante il trasferime­nto in bus verso l’Arechi, alcuni tifosi genoani hanno acceso fumogeni ed esploso petardi. Al pareggio di Retegui lancio di oggetti sul campo dai settori del tifo locale. Uno snack ha colpito alla testa la punta italoargen­tina che si è accasciata. s TEMPO DI LETTURA 2’50”

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