La Gazzetta dello Sport - Romana
«Chiesa deve giocare: Max passerà a tre punte Simone, fai turnover»
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di Yildiz con la maglia della Juve: uno in Serie A e due in Coppa Italia. Del Piero è, invece, arrivato a quota 290 in bianconero tra campionato e coppe ax ha dato finalmente alla Juventus quello che chiedevamo tutti». Cesare Prandelli osserva con attenzione il testa a testa scudetto, ma precisa: «L’Inter resta la favorita, è più forte. Solo che la Juve non cede niente».
«M▶ Cos’è successo alla Juve?
«Ha trovato equilibrio e continuità. Adesso c’è tanto movimento senza palla. Concede poco dietro, è migliorata nella pressione alta, la difesa sale di più. Ha senso compiuto. Con una chiave vincente».
▶ Quale sarebbe?
«Quei tre-quattro ragazzi inseriti con cura: hanno dato gamba, entusiasmo, condizione fisica. Le incursioni delle mezzali sono fondamentali. Anche Vlahovic ne ha tratto vantaggio: non viene più incontro, non gioca spalle alla porta, è più pericoloso in area».
▶ A inizio stagione credeva in una Juve da scudetto?
«Sì, se hai un grande gruppo che ti segue. La Juve ce l’ha. La bravura di Allegri è stata proporre un calcio diverso quando ha capito che i suoi avevano recepito alcuni concetti, tipo giocare 10-20 metri più avanti. Non s’improvvisa, devi lavorarci su».
▶ Poi è arrivato Yildiz.
«Sta dando tantissimo. Il suo primo controllo è sempre indirizzato in avanti, con il dribbling crea profondità e aiuta l’attaccante».
▶ Chiesa può restare fuori?
«Chiesa non può essere sacrificato. Quando starà bene, sono convinto che la Juve giocherà con quei tre davanti, sia che le ali siano larghe sia più accentrate».
▶ Però l’Inter è più forte.
«Decisamente. Ha una dimensione europea che le altre italiane non possiedono. Con la finale di Champions ha fatto il salto di qualità. È la più completa e matura, ha una convinzione straordinaria nei suoi mezzi. Ha continuità e idee originali, vedi Calhanoglu che fa il play basso e poi lo trovi in attacco da trequartista».
▶ Cosa deve temere l’Inter?
«In teoria, il pericolo sarebbero le tante partite che aspettano Inzaghi. Finita la Supercoppa c’è la Champions, però dipende da come la affronti e dai risultati. Se va
Cesare in bianconero bene, potresti anche non sentire la fatica, come l’anno scorso. Se trovi continuità di gioco e di pensiero, hai quello che serve per arrivare fino in fondo».
▶ E vincere lo scudetto?
«Certo. Il successo di carattere sul Napoli darà nuova carica. Anche per la Champions».
▶ Tornando alle paure...
«L’unica cosa che può temere è
Cesare Prandelli Sulla lotta scudetto
Prandelli da giocatore della Juventus con Dino Zoff, Roberto Bettega e Claudio Gentile. In bianconero rimase dal 1979 al 1985
questa Juve che vince dovunque va, non si arrende mai e sarà più riposata. Dovrà essere bravo Inzaghi a gestire uomini e carichi di lavoro, motivando chi gioca di meno ma dovrà necessariamente avere spazio da oggi a fine stagione. Il turnover sarà necessario».
▶ L’uomo decisivo per la Juve?
«Ho un debole per Dusan da sempre. Preziosissimo».
▶ E per l’Inter?
«La coppia d’attacco LautaroThuram. In Europa non ce n’è una così. Attaccano gli spazi in maniera diversa, segnano, s’intendono. E i centrocampisti li aiutano con le loro incursioni».
La Juve è cresciuta molto, ma l’Inter resta la favorita: è la più forte