La Gazzetta dello Sport - Romana

«Chiesa deve giocare: Max passerà a tre punte Simone, fai turnover»

- Di Fabio Licari ANSA

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di Yildiz con la maglia della Juve: uno in Serie A e due in Coppa Italia. Del Piero è, invece, arrivato a quota 290 in bianconero tra campionato e coppe ax ha dato finalmente alla Juventus quello che chiedevamo tutti». Cesare Prandelli osserva con attenzione il testa a testa scudetto, ma precisa: «L’Inter resta la favorita, è più forte. Solo che la Juve non cede niente».

«M▶ Cos’è successo alla Juve?

«Ha trovato equilibrio e continuità. Adesso c’è tanto movimento senza palla. Concede poco dietro, è migliorata nella pressione alta, la difesa sale di più. Ha senso compiuto. Con una chiave vincente».

▶ Quale sarebbe?

«Quei tre-quattro ragazzi inseriti con cura: hanno dato gamba, entusiasmo, condizione fisica. Le incursioni delle mezzali sono fondamenta­li. Anche Vlahovic ne ha tratto vantaggio: non viene più incontro, non gioca spalle alla porta, è più pericoloso in area».

▶ A inizio stagione credeva in una Juve da scudetto?

«Sì, se hai un grande gruppo che ti segue. La Juve ce l’ha. La bravura di Allegri è stata proporre un calcio diverso quando ha capito che i suoi avevano recepito alcuni concetti, tipo giocare 10-20 metri più avanti. Non s’improvvisa, devi lavorarci su».

▶ Poi è arrivato Yildiz.

«Sta dando tantissimo. Il suo primo controllo è sempre indirizzat­o in avanti, con il dribbling crea profondità e aiuta l’attaccante».

▶ Chiesa può restare fuori?

«Chiesa non può essere sacrificat­o. Quando starà bene, sono convinto che la Juve giocherà con quei tre davanti, sia che le ali siano larghe sia più accentrate».

▶ Però l’Inter è più forte.

«Decisament­e. Ha una dimensione europea che le altre italiane non possiedono. Con la finale di Champions ha fatto il salto di qualità. È la più completa e matura, ha una convinzion­e straordina­ria nei suoi mezzi. Ha continuità e idee originali, vedi Calhanoglu che fa il play basso e poi lo trovi in attacco da trequartis­ta».

▶ Cosa deve temere l’Inter?

«In teoria, il pericolo sarebbero le tante partite che aspettano Inzaghi. Finita la Supercoppa c’è la Champions, però dipende da come la affronti e dai risultati. Se va

Cesare in bianconero bene, potresti anche non sentire la fatica, come l’anno scorso. Se trovi continuità di gioco e di pensiero, hai quello che serve per arrivare fino in fondo».

▶ E vincere lo scudetto?

«Certo. Il successo di carattere sul Napoli darà nuova carica. Anche per la Champions».

▶ Tornando alle paure...

«L’unica cosa che può temere è

Cesare Prandelli Sulla lotta scudetto

Prandelli da giocatore della Juventus con Dino Zoff, Roberto Bettega e Claudio Gentile. In bianconero rimase dal 1979 al 1985

questa Juve che vince dovunque va, non si arrende mai e sarà più riposata. Dovrà essere bravo Inzaghi a gestire uomini e carichi di lavoro, motivando chi gioca di meno ma dovrà necessaria­mente avere spazio da oggi a fine stagione. Il turnover sarà necessario».

▶ L’uomo decisivo per la Juve?

«Ho un debole per Dusan da sempre. Preziosiss­imo».

▶ E per l’Inter?

«La coppia d’attacco LautaroThu­ram. In Europa non ce n’è una così. Attaccano gli spazi in maniera diversa, segnano, s’intendono. E i centrocamp­isti li aiutano con le loro incursioni».

La Juve è cresciuta molto, ma l’Inter resta la favorita: è la più forte

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