La Gazzetta dello Sport - Romana
L’armeno tuttofare: si appoggi a sinistra e si “alza” in attacco
Con la Fiorentina dopo la sbornia Supercoppa: dalla ThuLa a Dimarco, Simone punta sui fedelissimi E nella mediana in emergenza c’è l’armeno, decisivo l’ultima volta al Franchi
La guida nerazzurra Simone Inzaghi, 47 anni, alla terza stagione sulla panchina nerazzurra: ha vinto due Coppe Italia e tre Supercoppe
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Il trofeo trasportato dall’Arabia a Milano addolcisce l’umore, ma in fondo fa bene pure ai muscoli nerazzurri: è la terza stagione di fila che l’Inter solleva almeno una coppa, le braccia si fanno più toniche anno dopo anno. Smaltita la sbornia della terza Supercoppa di fila, però, Inzaghi e i suoi restano affamati di nuovi titoli, ma sono costretti a un bagno di realtà: si torna alle fatiche quotidiane, all’ossessione seconda stella, al campionato come principale mission del club. E il tutto con una novità sostanziale: prima di partire per Riad l’Inter si era abituata a guardare dall’alto l’intera compagnia, adesso alza il naso all’insù e vede la Juve in vetta. Tra l’altro, i nerazzurri potrebbero presentarsi Henrikh Mkhitaryan sa governare il pallone e i nervi, non sarà spaesato nel vedere due terzi di centrocampo cambiato attorno a sé: al posto di Barella e Calhanoglu, suoi compagni nella mediana titolare, domani a Firenze ci sono Asllani e Frattesi. Ma l’armeno tuttofare non cambierà le proprie consegne da mezzala sinistra: una delle chiavi del successo dell’Inter sta infatti in quella parte di campo, nella capacità di duetto tra Micki e Dimarco. In più, l’ex Roma sa “alzarsi” vicino alle due punte, sfruttando lo spazio creato dalla ThuLa.
davanti è la coppia incisa nella pietra, mentre Dimarco continuerà a inventare a sinistra. E pure Pavard è ormai stabile custode della difesa sul centro-destra. Sempre dietro, Bastoni partirà invece dalla panchina dopo l’infortunio, con conseguente slittamento di Acerbi sul centro-sinistra e conferma di De Vrij da perno in mezzo. Semmai, il dubbio stavolta trasloca sulla fascia destra: da quelle parti solo all’ultimo Simone sceglierà tra Dumfries e Darmian. Il tuttofare italiano ha giocato le ultime tre mentre, tra infortunio e calo di forma, l’olandese non parte dall’inizio dal 6 gennaio col Verona. In più, la storia d’amore di Denzel col nerazzurro inizia a vacillare, visto che il rinnovo del contratto con scadenza 2025 è fermo a un punto morto: ormai l’esterno arancione si guarda attorno per cambiare aria d’estate.
Nuovo assetto È, però, in mezzo che Simone deve ricalibrare l’assetto perché le due novità cambiano la colonna dell’Inter: l’albanese (0 gare da titolare in A) sarà regista, l’azzurro (l’unica dall’inizio con l’Empoli a settembre) scalpita da mezzala d’assalto, cosa che peraltro gli è riuscita sempre bene a partita in corso. Ma per “guidare” sia Frattesi che Asllani nelle nuove consegne, Inzaghi si affida all’unico sopravvissuto della mediana: Mkhitaryan è proprio il centrocampista a cui Inzaghi rinuncia con maggiore fatica. In più, il Franchi ispira l’armeno: ha giocato lì tre volte (due con la Roma) e ha sempre vinto. L’ultima, però, non si dimentica: nella scorsa stagione in un folle 4-3 ai viola mise il piedino un attimo prima della fine. Al 95esimo Venuti gli tirò addosso e Micki mandò in paradiso Inzaghi. Era il 22 ottobre 2022, le delusioni in A sarebbero arrivate dopo. Ma rispetto ad allora è tutta un’altra Inter: feroce e concentrata, abile a sfruttare ogni piccola concessione rivale. Stavolta, lo staff di Simone ha studiato nel dettaglio la creatura cangiante di Italiano, concentrandosi sugli isolamenti degli esterni d’attacco ai lati di Beltran. In più, l’Sos è scattato su un giocatore particolarmente stimato da Inzaghi. Bonaventura sa scomparire e riapparire tra le linee: se giocasse, sarebbe un problema in più per la mediana sperimentale dell’Inter . s TEMPO DI LETTURA 3’45£
La coppia d’assalto Henrikh Mkhitaryan, 35 anni, e Lautaro Martinez, 26, esultano dopo un gol interista