La Gazzetta dello Sport - Romana
Casa da Champions Un stadio per amico L’Atalanta ci conta e prepara lo scatto
A Bergamo tanti punti (22) e solo 7 gol subiti: c’è l’Udinese per l’assalto al quarto posto
mart working. Da casa sua, anzi a casa sua, l’Atalanta sta senza dubbio lavorando più agilmente. E al molto che ha già prodotto potrà ancora aggiungere un ricavato importante. Forse addirittura decisivo, in chiave europea. Il meglio che deve ancora, e potrà, venire promette di essere una spinta formidabile. Parola di Gian Piero Gasperini. Che mai nella sua era aveva visto l’Atalanta subire così pochi gol nelle prime venti gare di campionato. Pochissimi in casa, dove non aveva mai fatto così tanti punti. E il Gewiss, da stadio dei tormenti, sta diventando la casa dove alzare la voce. E il dato dei punti in classifica.
SChe calendario Un tabù che svapora e la gara di oggi è un tassello fondamentale del puzzle che Gasperini ha idealmente visualizzato sulla base di una scansione anomala: da allungo importante. Dopo aver asfaltato il Frosinone, ora l’Atalanta affronterà a Bergamo l’Udinese, la Lazio e il Sassuolo: unico intermezzo, la trasferta di Genova. Dall’inizio di gennaio quattro partite su cinque nel suo stadio (più quella in Coppa
OGGI ore 15 STADIO Gewiss
ARBITRO Piccinini di Forlì ASSISTENTI Perrotti-Trinchieri 4° UOMO Pezzuto VAR Di Paolo AVAR Marini TV Dazn PREZZI 14-279 euro WEB www.gazzetta.it
PANCHINA 1 Musso, 31 Rossi, 2 Toloi, 6 Palomino, 77 Zappacosta, 20 Bakker, 33 Hateboer, 25 Adopo, 9 Muriel, 59 Miranchuk, 10 Touré. ALL. Gasperini BALLOTTAGGI Scamacca-Miranchuk SQUAL. nessuno DIFFIDATI
INDISPONIBILI
PANCHINA 93 Padelli, 1 Silvestri, 27 Kabasele, 16 Tikvic, 3 Masina, 30
Giannetti, 19 Ehizibue, 6 Zarraga, 32 Payero, 33 Zemura, 21 Camara, 34 Pereyra, 7 Success, 22 Brenner. ALL. Cioffi BALLOTTAGGI Samardzic-Payero 60-40%, Kristensen-Giannetti 70-30%, Ebosele-Ehizibue 60-40% SQUAL. nessuno DIFFIDATI Pereyra, Perez, Thauvin INDISP. Davis (5 giorni), Bijol (40), Ebosse (90), Deulofeu (da definire),
Italia con il Sassuolo): roba da tesoretto di punti, oltre che di incassi visto che il sold out è praticamente abitudine. Che si potrà gestire quando poi, tornando Europa League e Coppa Italia, arriverà il ciclo di ferro: da qui a fine marzo in rapida successione Milan, Inter, Bologna, Juventus, Fiorentina e Napoli, più i due ottavi di Europa League. Poi a metà maggio la Roma: ovvero - a parte il Napoli – tutte le squadre che oggi sono in teoria le rivali della Dea nella corsa Champions.
I “recuperatori” «Sfruttare la spinta del Gewiss - ha detto il Gasp - ci farebbe fare un salto di qualità». Concause dell’impulso già verificato? «La crescita di qualcuno, l’inserimento di Kolasinac, in generale una fisicità diversa, un filtro più importante da parte della difesa e del centrocampo». E se oggi, come sempre, l’Udinese chiederà a Walace (il rubapalloni numero uno del campionato, a quota 168: 13 nell’ultima gara con il Milan) il compito di affiggere il manifesto dell’aggressività bianconera, Gasperini non avrà da spendere gente meno intensa nel pressing alto. Nella top 20 dei “recuperatori” secondo i dati della Lega ci sono cinque dei suoi: De Roon, Dijmsiti, Ederson, Kolasinac e Scalvini.
L’inerzia Fattore determinante in particolare per non sbagliare l’impatto sulla partita, «perché la gara di andata, ma anche quella che ha giocato contro il Milan, sono lo specchio di valori dell’Udinese che la sua classifica non fotografa bene». Ma anche per ricollegare subito certi fili: prima di questa “sosta”forzata la Dea vola
Gewiss dolce casa Un’esultanza dei nerazzurri al Gewiss Stadium, dove finora l’Atalanta ha vinto sette gare di campionato su 10, più due in Europa League e una in Coppa Italia va, «ma non può essere una partita saltata a cambiare una situazione: spero che l’inerzia non cambi, dobbiamo tenere quella scia». L’unica novità che Gasp si augura è vedere Scamacca che «aumenti il suo dinamismo e suo il raggio di azione». E magari poter regalare uno spezzone a Touré, che deve recuperare le sue qualità «un po’ appannate da dieci mesi senza partite». Perché avere tanti marcatori (17 stagionali) è bello, «ma una cooperativa ti tiene su, però poi il salto di qualità si fa solo quando ci sono uno o più attaccanti che alzano la soglia personale di gol».
E’ il minimo dell’era Gasperini (dal 2016-17 ad oggi): nelle precedenti sette stagioni le reti al passivo erano state
24, 26, 27, 28, 26, 26 e 23