La Gazzetta dello Sport - Romana

Marco Tardelli

«Sarà una bella sfida? Se giocherann­o senza paura, altrimenti rischia di essere brutta. E spero non ci siano assenti»

- Di Andrea Elefante

«Ne riparliamo a fine febbraio».

▶No, Marco Tardelli: ne parliamo adesso e le rifacciamo la domanda. Può un'Inter-Juve essere decisiva per lo scudetto a 16/17 partite dalla fine?

«Mi spiego meglio: se l’Inter va a +4 dà una bella botta, ma la Juve ha ancora chance. Se l’Inter è ancora a + 4 a fine febbraio e batte l’Atalanta, il campionato è praticamen­te chiuso».

▶L€pri, cacciatori, guardie, ladri: il peso di queste schermagli­e?

«Balle: Allegri è fatto così, si diverte, anzi da livornese ne fa anche poche, di battute. Per lui quelle non sono offese, sono giochi».

▶ Dunque è vero che gli interisti sono permalosi?

«Non ho detto questo. A parte che anche Allegri, come tutti i toscani, è permaloso, ci sono interisti che lo sono e altri che non lo sono».

▶ Intanto Inter e Juve giocano a scaricabar­ile, e il barile è il ruolo di favorita per lo scudetto.

«Hanno tutti ragione. L’Inter ha una rosa superiore, il vantaggio di un Inzaghi che è cresciuto molto e anche quando non stramerita, come con la Fiorentina, porta a casa la partita. Come faceva sempre la Juve, una volta. Però la Juve non gioca in Europa: potrà pesare non fisicament­e, perché l’Inter ha una rosa profonda, ma per lo stress mentale».

▶ Se le diciamo Marotta League?

«Solo in Italia crediamo a queste cose. Se guardassim­o un po’ di più all’Inghilterr­a, dove non sanno neanche il nome di chi arbitra...».

▶ Dal gioco alla comunicazi­one, si insiste sulle differenze Inzaghi-Allegri. Un punto in comune?

«Che vincono, e per i tifosi è quello che conta. Allegri vinceva sempre ed era il più bravo, poi non lo era più, oggi agli juventini sta bene anche se la Juve non dà spettacolo. Ma scusate: quando Mourinho vinceva tutto ed era stra-amato, giocava bene?»

▶ A proposito di bellezza: più facile che domenica sia una bella o una brutta partita?

«Il rischio che sia brutta va in parallelo con quello che ci sia paura da entrambe le parti. Mi auguro che giochino come fanno sempre - l’Inter bene, la Juve ora meglio - ma soprattutt­o che in campo ci siano tutti, senza assenti importanti».

▶ Quindi lei vede la Juve giocare meglio.

«Eh sì: ha preso fiducia, ha trovato giovani interessan­ti, Vlahovic fa gol. Però la partita con l'Empoli doveva

NATO A CAREGGINE (LUCCA) IL 24 SETTEMBRE 1954 RUOLO CENTROCAMP­ISTA

arco Tardelli comincia a giocare tra i profession­isti con Pisa e Como. Nel 1975 viene acquistato dalla Juventus e con i bianconeri, dove è protagonis­ta per 10 stagioni, vince tutto in Italia (5 scudetti) e anche in Europa, compresa la Coppa dei Campioni. Sul tetto del mondo, invece, sale con l’Italia Mundial nel 1982. Dopo l’addio alla Juventus, gioca due anni nell’Inter

MGiocano per lui, come lui giocava per Lukaku. Sei leader se il tuo gruppo ti crede un leader

prima di chiudere la carriera da giocatore a San Gallo, in Svizzera. Da allenatore, dopo aver guidato gli azzurrini al trionfo all’Europeo Under 21, vive una breve parentesi anche con i nerazzurri. Terminata l’avventura in panchina (2013) come vice di Trapattoni nell’Irlanda, inizia quella di commentato­re.

Doppio ex

1 Marco Tardelli, 69 anni, con le maglie di Juventus e Inter. In bianconero ha giocato dal 1975 al 1985, per un totale di 373 presenze e 52 gol segnati. In nerazzurro ha giocato le due stagioni successive, dal 1985 al 1987, per un totale di 71 presenze e 8 gol 2 Tardelli oggi: è commentato­re, in particolar­e per la Rai

vincerla».

▶ Lautaro può continuare a segnare un gol a partita?

«Se continuano a mettergli la palla sui piedi o sulla testa, sì. E lui ha gente che gioca per lui, come lui giocava per Lukaku. Ora ha fiducia totale in sé stesso, e la riceva dalla squadra: sei leader se il tuo gruppo ti crede un leader».

▶A gennaio Vlahovic ha segnato anche più di lui, sa?

«Più palle gol, o palloni in area. E quelli è facile che Vlahovic li butti dentro. Però se quei due continuano a fare un gol a partita, siamo rovinati: vuol dire che non abbiamo difensori, e povera Nazionale...».

▶ Quanto manca Chiesa alla Juve? E Rabiot?

«Chiesa un bel po’. Stava facendo molto bene anche in fase difensiva, e un tempo non era così. Ma pure Rabiot prima non era così leader».

▶ Senza Chiesa, meglio Yildiz o Milik?

«Yildiz mi piace perché ha una bella personalit­à: è arrivato, ha fatto. E non ha paura di puntare e saltare l’uomo: non è da tutti».

▶ Stupito da Thuram? Potrebbe segnare di più?

«Stupito no: ha un bel maestro in casa. Però non pensavo facesse così bene. E se una punta fa assist, è come se segnasse. Di due attaccanti, ce n’è sempre uno che segna di più».

▶All’Int€r possono bastare fino alla fine due punte contro le quattro che ha la Juve?

«A me Arnautovic piace e una squadra così in fiducia potrà aiutarlo: ora calcia fuori, ma se è sempre lì dove può fare gol, prima o poi lo farà».

▶ Ai tempi lei diceva che alla Juve mancava qualcosa soprattutt­o a centrocamp­o.

«Anche adesso: Pogba e Fagioli. E’ quello il vero gap con l’Inter, ma non solo quello: l’Inter gioca anche meglio».

▶ L’ultima: ma lei si rivede più in Barella o in Frattesi? E Frattesi non gioca troppo poco?

Manca, faceva bene pure in fase difensiva. Ma anche Rabiot, che crescita

«Inzaghi è cresciuto molto e anche se non stramerita­no, si portano a casa la partita»

Forse mi assomiglia più lui, ma visto come Frattesi si butta dentro cercando il gol?

«Forse in Barella, ma di Frattesi mi piace molto come si butta dentro, cercando il gol, e sicurament­e troverà il suo spazio. In fondo sono abbastanza simili, dunque in teoria dovrebbe prenderlo a Barella, ma siccome mi pare complicato, dico solo che si prenderà più minuti. Togliendol­i a chi, lo deciderà Inzaghi».

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«Ora Vlahovic sta bene, vedo dei giovani interessan­ti, ma con l'Empoli era da vincere»

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