La Gazzetta dello Sport - Romana

Fabio Capello

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Fabio Capello è nato a Pieris (Gorizia) il 18 gugno 1946. Da giocatore ha vinto 4 scudetti (3 alla Juventus e uno al Milan) e 2 Coppe Italia (una alla Roma e una al Milan). In Nazionale 32 gare e 8 gol, uno storico a Wembley. Da tecnico, invece, ha guidato Milan, Real, ancora Milan, Roma, Juve, ancora Real, Inghilterr­a, Russia e Jiangsu Suning. Ha vinto una Champions, una Supercoppa europea, 5 campionati italiani, 2 campionati spagnoli e 4 Supercoppe europee

«Leao ha qualità pazzesche ma ora è andato un po’ in confusione. Certo, anche nella confusione è quasi sempre lui a tirare fuori il jolly e risolvere le partite. Se non altro, gli avversari con lui devono spostare tutta la difesa da una parte...».

▶A proposito, il Milan lo scorso anno sacrificò Tonali per rivoluzion­are la squadra. Tra Leao, Theo e Maignan, i big di questa squadra, chi sacrifiche­rebbe in caso di necessità?

«Bellissima domanda con una bellissima risposta: lo sa l’allenatore. Io penso che un allenatore possa perdere un giocatore chiave, un punto di forza, solo se sa che arriverann­o due rinforzi per risolvere due problemi. La difficoltà però è un’altra...». «Un centrocamp­ista che prenda in mano la squadra, un giocatore di personalit­à da mettere al centro di tutto. L’Inter vince le sue partite con il centrocamp­o, è in quella zona di campo che fa la differenza. E anche Rabiot, per la Juve, è fondamenta­le».

Si vede che i giocatori ora sono integrati. Certi guai muscolari però fanno riflettere

▶E il centravant­i?

«Ho grande rispetto per Giroud, per quello che ha dato e per quello che sta dando, però vista la sua età...».

▶Quindi dove ha sbagliato il Milan?

«Il Milan aveva Calhanoglu, Kessie, Bennacer e Tonali. Quello era il centrocamp­o più forte d’Italia e il Milan lo aveva in casa. Non è rimasto quasi nessuno».

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