La Gazzetta dello Sport - Romana

Tutte le sfide di

BASKET Monaco-Partizan Belgrado, Zalgiris Kaunas-Istanbul,

- Di Paolo Ianieri

Una pista “antica”, di quelle da manici veri, dove il tracciato segue la morfologia del terreno. invece di nascere da uno studio al computer. Un po’ come Laguna Seca, con quel Cavatappi da affrontare ogni volta in apnea. O Spa, pista da puri veri, in auto oggi, ancor più in moto un tempo. Un anno dopo, Valentino Rossi riparte da Bathurst e dalla sua 12 Ore per dare il “la” alla stagione agonistica. Che da quando si è spostato alle quattro ruote è – e questa volta per davvero – quella destinata a definire il suo futuro nelle auto. Perché, se dopo il battesimo complicato di due stagioni fa con l’Audi, il 2023, con il passaggio alla Bmw, rappresent­ava la cartina di tornasole su quello che sarebbe riuscito a fare anche al volante, adesso che nel Fanatec Vale ha messo la spunta verde alle voci podio e vittoria (è successo nella sua Misano), ora si fa sul serio.

Con Marciello C’è la 12 Ore australian­a per iniziare a togliersi la ruggine invernale, con la gara che apre l’Internatio­nal GT Challenge in programma nel weekend del 45° compleanno del 9 volte iridato: libere il 16 febbraio, con torta e candeline annesse, qualifiche sabato e gara domenica 18. Lo scorso anno, l’esordio al volante della M4 GT3 vide Valentino, Augusto Farfus e Maxime Martin chiudere sesti al “Mount Panorama”. Questa volta, a Rossi e Martin nella vettura del team belga WR si aggiunge Raffaele Marciello, lo svizzero che in questi anni è diventato uno dei grandi specialist­i delle ruote coperte (3 GT World Challenge vinti, e due trionfi a Macao) e che Bmw ha strappato alla Mercedes. Un ingaggio di livello assoluto, che alza anche l’asticella delle aspettativ­e. «Valentino lo guardavo correre in MotoGP quando ero bambino, è un onore diventare suo compagno», ammette Marciello. La leggenda di quel che ha fatto in moto in una carriera durata dal 1996 al 2021, accompagne­rà Rossi per sempre. Ma se fino allo scorso anno per molti la sua presenza era giustifica­ta dal suo blasone motociclis­tico, i progressi mostrati nel 2023, 5° posto finale del GT World Challenge Europe, una vittoria e due podi in bacheca, hanno certificat­o la crescita agonistica del pesarese.

18 gare I campionati 2022 e 2023 servivano innanzitut­to a Valentino per capire se sarebbe stato in grado di fare il passo successivo. Ovvero, correre nel WEC, il Mondiale Endurance che negli otto appuntamen­ti in programma include la gara delle gare, ossia la 24 Ore di Le Mans. Non la correrà ancora con la Hypercar che la Casa tedesca farà debuttare quest’anno e che il pesarese ha provato (con soddisfazi­one di tutti) brevemente nei test in Bahrain, ma continuand­o con questa progressio­ne è chiaro che l’obiettivo (almeno per Vale) è puntato sul 2025. Intanto, sempre in compagnia di Martin (e un eventuale terzo membro in qualche altro appuntamen­to) quest’anno, oltre al Fanatec, inizierà a farsi le ossa nel campionato di massima importanza per le ruote coperte. Un bell’impegno, che alla fine lo porterà a correre in 18  Il campionato quest’anno avrà due sole categorie: Hypercar e LMGT3. Soppressa la LMP2.

Le gare sono otto:

2 marzo 1812 KM del Qatar 21 aprile 6 Ore di Imola 11 maggio 6 Ore di Spa

15-16 giugno 24 Ore Le Mans 14 luglio 6 Ore di San Paolo 1 settembre Lone Star (6 Ore) di Austin (foto) 17 settembre 6 Ore del Fuji 2 novembre 8 Ore Bahrain

appuntamen­ti. Mica male, no?

Tra auto e moto Il via è previsto con la 1812 km di Losail, in Qatar, sabato 2 marzo, la pista dove la settimana prima si terranno i test collettivi e che quella dopo ospiterà invece la prima gara del Mondiale MotoGP: probabile che “The Doctor”, archiviato il debutto nel WEC si fermi nell’Emirato per vedere i suoi ragazzi nella gara che da tradizione si corre sotto i riflettori. Non solo Marco

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Alla guida Valentino Rossi, 44 anni e a destra la Bmw M4 GT3s con cui correrà a Mount Panorama

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