La Gazzetta dello Sport - Romana
UN TATUAGGIO E RIVIVE LA STORIA DELL’EROE TRAGICO DI GIRO E TOUR
Il 14 febbraio 2004 moriva Pantani Nel romanzo di Ceniti, un padre racconta al figlio le imprese di Marco
Francesco Pannofino Attore, ha fatto “Il caso Pantani”
Da domani in edicola 12,99 euro più la Gazzetta La copertina di ”Chiedimi chi era Pantani” di Francesco Ceniti, 270 pagine. Da domani con la Gazzetta: 12,99 euro più il giornale
Èun romanzo di iniziazione, che prende lo spunto dal tatuaggio di un pirata sul polpaccio del padre, tifosissimo di Pantani. La domanda del figlio diventa così la voce con cui il papà racconta la storia del proprio mito, tra esaltazione, lacrime e, soprattutto, rabbia. È questa la chiave scelta dal nostro collega e scrittore Francesco Ceniti nel romanzo “Chiedimi chi era Pantani”, il libro-Gazzetta che esce domani in abbinamento al giornale nel ventennale della morte del Pirata. Era il 14 febbraio 2004, la stanza di un residence di Rimini. Un prima e un dopo che ancora scuote le coscienze, e fatica a trovare la verità vera.
Le voci La prefazione è di Urbano Cairo, presidente di Rcs MediaGroup: «Che emozione regalava vederlo salire in montagna e staccare tutti, dritto sui pedali, digrignando i denti. Mentre Marco pedalava, milioni di tifosi davanti alla tv urlavano e soffrivano con lui. Tra quei milioni c’ero anch’io. Fu grazie a Pantani che mi riavvicinai con passione al ciclismo». E Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, nel suo contributo spiega che «Pantani ha vinto per tutti, come solo succedeva agli eroi della mitologia e ai grandi vincitori del passato». E poi: «Per lui mi sono denudato negli stati d’animo più infantili e fragili. Per me il ciclismo è salita e vederlo pedalare lungo un tornante era come condividere la grande solitudine di chi si misura con l’ascesa e l’ascesi... E se gli vogliamo ancora bene, se vogliamo ancora bene al ciclismo, dobbiamo avere il coraggio di prendere alla lettera le parole che ha vergato prima di lasciarci. Parole a volte sconnesse, ma piene di autenticità». Ci sono poi quindici contributi di amici e rivali di Pantani, da Agostini a Berzin, da Indurain a Ullrich, da Chiappucci a Bugno, da Garzelli a Martinelli, fino a Fausto Pezzi, figlio di Luciano, che
Ero un ex ciclista: a Marco è stato tolto tutto, vita compresa, a Armstrong è stato consentito tutto
Urbano Cairo s TEMPO DI LETTURA 3’20”
Quando in salita si toglieva il cappellino giallo o la bandana, quello era il segnale per qualsiasi corridore che lui sarebbe scattato: non restava che guardare la sua ruota posteriore allontanarsi sempre più presidente di Rcs MediaGroup: così nella prefazione del libro