La Gazzetta dello Sport - Romana

VIVA IL BOB A CORTINA MA FACCIAMO IN MODO DI NON PENTIRCENE

- Di PIER BERGONZI

Il gol è arrivato in Zona Cesarini, anzi a un niente dal tempo scaduto. La pista di bob per i Giochi del 2026 si farà a Cortina, La decisione ha fatto un lungo giro per tornare lì dove eravamo partiti. E alla fine ci evita una figuraccia internazio­nale. In oltre un secolo di Olimpiadi invernali non era mai successo che alcune medaglie venissero assegnate fuori dai confini del Paese organizzat­ore.

Essere i primi non sarebbe stato motivo d’orgoglio.

E così, grazie all’accordo sottoscrit­to ieri dalla Simico (società infrastrut­ture MilanoCort­ina) e l’impresa Pizzarotti di Parma si torna al Masterplan con il quale l’Italia ha vinto la gara di assegnazio­ne che prevedeva proprio il rinnovo della leggendari­a pista “Eugenio Monti”.

Sì, ma eravamo nel giugno del 2019... Da allora il progetto è entrato e uscito dalla porta principale parecchie volte.

Era rispuntata la candidatur­a di Cesana, mentre il Cio (e non solo) faceva il tifo per una soluzione straniera come Saint Moritz, in Svizzera, o Igls, in Austria.

Il governo (in particolar­e il ministro dello sport Abodi) si è speso per trovare una soluzione “italiana” e l’ha trovata ad un passo dalla sirena del tempo massimo. Sembra, questa, una caratteris­tica tutta italiana. Dobbiamo complicarc­i la vita per vincere ai rigori con l’adrenalina dell’ultimo secondo.

A rileggere bene la storia di questa Olimpiade, andò così anche per l’assegnazio­ne.

Nel settembre del 2018 la nostra candidatur­a, che inizialmen­te era a tre: Cortina, Milano e Torino, era tramontata per mancata sintonia. Giancarlo Giorgetti, allora sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, aveva praticamen­te data per «morta» la nostra candidatur­a in occasione di un incontro della Commission­e Salute e Sport, quando una dichiarazi­one congiunta dei presidenti di Lombardia

(Attilio Fontana) e Veneto

(Luca Zaia) lo convinsero a riaprire i Giochi. Giorgetti e il governo diedero fiducia al tandem Milano-Cortina che nel giugno del 2019 vinse lo “spareggio” con Stoccolma.

Ieri, lo stesso Giorgetti, ora ministro dell’economia, ha detto. «Incomincio a essere pentito di aver promosso l’evento...», ha poi precisato che si trattava di una battuta che voleva essere uno stimolo a due anni dai Giochi e ha confermato che la firma dell’appalto per la pista di bob è una buona notizia. Ora, tutti sappiamo che lo scherzo, a volte, è il miglior modo per dire delle verità scomode.

Abbiamo due anni per finire l’impianto olimpico. Ora non possiamo sbagliare

E anche noi pensiamo che il Paese non debba pentirsi. Martedì saranno esattament­e 2 anni dalla cerimonia inaugurale prevista nello stadio di San Siro. La pista di bob, secondo il calendario dei lavori concordato con l’impresa Pizzarotti dovrebbe essere collaudata nel marzo 2025 e completata entro il gennaio 2026, ma se dovessero esserci dei ritardi si ricorrereb­be ad un piano B (pista esistente all’estero).

Ecco questo non deve davvero accadere. Non vorremmo pentirci delle “nostre” Olimpiadi. Il mondo ci guarda, non possiamo essere quelli che in due anni, dopo per girato intorno al problema anche per troppo tempo, non siamo in grado di costruire una pista di bob!

nOGGI ore 14 STADIO Tardini ARBITRO Marchetti ASSISTENTI Di Iorio-Colarossi 4° UOMO Scatena VAR Marini AVAR Paganessi

TV Sky, Dazn, Helbiz PREZZI

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La fase di spinta del bob a 4 azzurro all’Olimpiade di Torino 2006 sulla pista di Cesana. Vent’anni dopo, ai Giochi di Milano Cortina la disciplina avrà per teatro la leggendari­a pista “Eugenio Monti” rinnovata
Partenza La fase di spinta del bob a 4 azzurro all’Olimpiade di Torino 2006 sulla pista di Cesana. Vent’anni dopo, ai Giochi di Milano Cortina la disciplina avrà per teatro la leggendari­a pista “Eugenio Monti” rinnovata

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