La Gazzetta dello Sport - Romana

Avanti insieme L’Empoli di Nicola fa un altro passo Genoa, bene così

Il palo ferma Cambiaghi, terzo risultato utile di fila dei toscani col nuovo tecnico ALLENATORE BARICENTRO ALLENATORE BARICENTRO ARBITRO MARTINEZ DE WINTER BANI VASQUEZ SPENCE MALINOVSKY­I FRENDRUP BADELJ SABELLI (Martin RETEGUI GUDMUNDSSO­N VITINHA ALL. GI

- Di Simone Battaggia INVIATO A EMPOLI

EMPOLI (3-4-2-1)

Caprile; Ismajli, Walukiewic­z, Luperto; Bereszynsk­i (dal 9’ s.t. Cacace), Grassi (dal 25’ s.t. Kovalenko), Maleh, Gyasi; Zurkowski (dal 25’ s.t. Destro), Cambiaghi (dal 40’ s.t. Fazzini); Cerri (dal 9’ s.t. Cancellier­i)

PANCHINA Perisan, Berisha, Goglichidz­e, Pezzella, Shpendi, Niang

Nicola

ESPULSI nessuno

AMMONITI Cambiaghi per gioco scorretto, Walukiewic­z per comportame­nto non regolament­are CAMBI DI SISTEMA nessuno

MEDIO 51,8 metri

GENOA (3-5-2)

Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Spence, Malinovsky­i (dal 1’ s.t. Ekuban), Frendrup, Badelj, Sabelli (dal 31’ s.t. Martin); Retegui (dal 31’ s.t. Vitinha), Gudmundsso­n

PANCHINA Leali, Sommariva, Thorsby, Bohinen, Strootman, Vogliacco, Cittadini, Romano, Pitino

Caridi (Gilardino squalifica­to)

ESPULSI De Winter al 47’ s.t. per doppia ammonizion­e (entrambe per gioco scorretto)

AMMONITI Sabelli per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-4-1-2

MOLTO BASSO 47,1 metri

Feliciani di Teramo

VAR Di Paolo

NOTE paganti 3.793, incasso di 119.583,90 euro; abbonati 6.581, quota di 51.105,97. Tiri in porta 5 (con un palo)2. Tiri fuori 3-3. In fuorigioco 1-3. Angoli 7-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’. quarci di futuro. Uno 0-0 di solito piace a pochi, ma Empoli e Genoa hanno buoni motivi per trovarci dentro qualcosa di buono, anche al di là delle strisce positive tre gare senza sconfitte per gli azzurri e tutte sotto la guida di Nicola, otto risultati utili di fila per i rossoblù - che restano aperte. Le due squadre hanno una cilindrata diversa e quindi alla fine sono i toscani a sorridere di più, anche se arrivano all’ultimo quarto d’ora con il fiato lungo, rischiando di finire impallinat­i da una squadra che Gilardino - in tribuna per squalifica: in panchina c’era il vice Caridi - ha abituato a crescere, a distenders­i, a rimontare. L’impianto che l’ex bandiera rossoblù Davide Nicola ha approntato a Empoli però è solido, l’agonismo che pretende esalta i tre dietro e se è vero che la partenza di Baldanzi verso Roma toglie molto in creatività, Cambiaghi e Maleh sanno comunque come dare fastidio. E così il Genoa che doveva fare la partita si è trovato per lunghi tratti a chiudere, a tamponare, e sarebbe anche andato sotto se un palo non avesse salvato Martinez a inizio ripresa. Solo nel finale ha mostrato ciò che potrebbe essere, con un Gudmundsso­n libero di spingere, un Ekuban che lotta su ogni palla

Se quel Vitinha che, in un quarto d’ora, ha già fatto capire di avere letture e movimenti di un’altra categoria.

Mugugni Il fatto è che il popolo del Grifone - più di 3.500 tifosi a Empoli - sta iniziando a prenderci gusto. In tribuna partono i mugugni verso un Retegui in tono minore e una difesa che per un tempo ha gigioneggi­ato, ma da lontano il quadro appare più bello e il secondo tempo ha toni luminosi, anche se questa volta alla squadra con più punti costruiti in rimonta sono 11 - non riesce il colpo. Anzi, nel primo tempo traballa un po’. Il ritorno di capitan Badelj e di Frendrup in mezzo al campo sono una garanzia di ordine e di combattime­nto, ma dietro De Winter inizia presto a soffrire le iniziative di Cambiaghi sulla sinistra. Maleh calcia una punizione maligna che Retegui spizza e che attraversa lo specchio della porta tra i brividi genoani, lo stesso Cambiaghi slalomeggi­a ed entra in area chiudendo debolmente sul primo palo. Poca roba alla fine dei conti, ma la difesa manda scricchiol­ii e davanti le cose non vanno meglio: la palla gira poco, Gudmundsso­n deve abbassarsi per essere servito - e comunque ha sempre addosso Ismajli o Bereszynsk­i -, le imbucate di Malinovsky­i non sono precise o trovano Retegui in fuorigioco. Come capita a Sabelli, che al 26’ segna ma è in offside.

Risposta

6 disattenzi­oni.

5 Nel primo tempo soffre Cambiaghi. Perde palle pericolose. Disattento e falloso.

6 Fisico ed esperienza, resta freddo e tiene la diga quando l’Empoli spinge.

6 Combatte in interdizio­ne, non illumina il gioco ma dietro è il più attento.

6 Interpreta alcune palle in area con leggerezza. Meglio nella ripresa, avanza senza pungere.

5,5 Poco preciso nei lanci quando deve servire le punte.

6,5 Non a caso è primo per contrasti in A: lui il suo lo fa sempre.

6 Direttore d’orchestra, dà equilibrio ma fatica a incidere.

6 Spinge sulla fascia sinistra

6)

Pochi interventi, senza 5,5 Lotta, ma finisce nella ragnatela della difesa dell’Empoli.

5,5 Pigro per un tempo, poi sale di livello ma non è la sua migliore partita.

6 Apre spazi e mostra un’altra cilindrata. Solo un quarto d’ora pieno di promesse.

6 Ekuban, Vitinha e l’assetto della ripresa convincono, ma non riesce a risolverla nel finale.

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