La Gazzetta dello Sport - Romana

«Magico come Pirlo È al top al mondo»

- di Luca Bianchin

Massimo Ambrosini domenica ha commentato Inter-Juve: come uno spettatore al museo, ha visto il lancio di Calhanoglu per Dimarco dal vivo. Arte moderna.

▶Impr€⏻⏻ioni?

«È una grande giocata perché è funzionale. Se vuoi dare quella palla di piatto, non arriva. Se la alzi, il difensore recupera. L’esterno era il modo migliore per darla».

▶E di Calhanoglu, che cosa colpisce?

«Tante cose. Su tutto, forse, salta all’occhio il mix tra tecnica e qualità difensiva, la prontezza nella riconquist­a con cattiveria. È un play molto diverso da altri, il dinamismo del centrocamp­o dell’Inter è altissimo».

▶ Da ex compagno di Andrea Pirlo, sono simili?

«No, c’è pochissimo in comune. La vera similitudi­ne è nella capacità di calciare in tutti i modi, di pescare un uomo a 40 metri».

▶Diff€r€nz€?

«Tutti i paragoni con Andrea sono destinati a fallire. Pirlo come primo pensiero aveva la ricerca della profondità, anche perché avevamo punte sempre pronte ad attaccare la difesa in verticale. Calhanoglu invece, per come gioca l’Inter, tende più al fraseggio corto. Poi Hakan copre più campo, quando scarica palla si propone. E calcia in modo diverso, più secco».

▶ Quanto vale invece in confronto ai contempora­nei?

«È al top al mondo. Tra lui e Rice, prendo lui. Tra lui e Tchouaméni, che è più acerbo, lui. Non saprei nemmeno chi scegliere tra lui e Rodri...».

▶È il giocatore meno sostituibi­le dell’Inter assieme a Lautaro?

«Sì, vale lo stesso discorso per Theo Hernandez al Milan: è talmente superiore che...».

▶ Da ex centrocamp­ista, che tipo di impatto ha Calhanoglu in campo? È un leader?

«Non lo conosco di persona ma mi sembra leader nei fatti più che con le parole. Si fa dare palla, aggredisce forte, dà un pallone al momento giusto. I compagni, quando vedono queste cose, capiscono che ci sei».

▶Anch€ perché Calhanoglu in campo fa tante cose diverse...

«Sì, il calcio oggi chiede di interpreta­re situazioni diverse sulla base delle tue conoscenze. E lui, che è stato trequartis­ta e mezzala, ha più conoscenze degli altri, quindi fa scelte migliori».

▶ A margine, come avrebbe giocato il Milan di Ancelotti contro Calhanoglu?

«Le variazioni di Inzaghi rendono l’Inter dinamica, difficilis­sima da fermare. Allora dico di squadra, per forza, prenderlo a uomo non funzionere­bbe».

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AP Fenomeno Andrea Pirlo

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