La Gazzetta dello Sport - Romana
Il piano bis
Decise le squadre che ci sfideranno nei gironi dopo il trionfo di novembre. Il c.t. avvisa: «Se la Spagna avrà Nadal con Alcaraz...»
non ho capito la scelta della Serbia di giocare sulla terra. Però abbiamo vinto la Davis quando Djokovic c’era, battendolo pure. Ma gli avversari non mancheranno, la Coppa è un frullatore che richiede di essere al top, per quanto possibile, in due settimane specifiche: quella dei gironi e quella delle Finali».
▶Dunqu€, chi dovremo temere di più?
«La stagione è appena iniziata, settembre è lontanissimo e come sempre tutte le squadre approdate tra le migliori 16 saranno pericolose, anche se la superficie velocissima toglie sicuramente qualcosa a qualcuno. Al momento, dico Spagna, perché ospita un girone e le Finali in casa e potrebbe avere Nadal accanto ad Alcaraz. Poi Stati Uniti, per la profondità della rosa e Canada se stanno tutti bene. E Francia e Germania hanno grandi tradizioni, non dimentichiamolo».
▶Bra⏻il€ e Slovacchia non avevano in squadra neppure un giocatore tra i primi 100 eppure sono alla fase a gironi.
«È la magia della Davis. Non voglio ricorrere alla solita retorica della bandiera, ma non c’è dubbio che giocare per la propria nazionale ti dia una carica e un’energia diverse. E non scordiamoci la formula: con quattro singolari e un doppio come una volta, le differenze di valori sarebbero più marcate. Così, invece, i più forti hanno la pressione di dover vincere per forza e non possono commettere passi falsi, mentre chi è sfavorito gioca sicuramente con più serenità».
▶V€niamo a noi: aver vinto la Coppa Davis tenendo finalmente fede ai pronostici che ci accompagnavano da qualche anno aumenta le pressioni o ci permette di giocare con la mente più libera?
«Certamente avvertiamo la responsabilità di ripeterci, la Davis è un nostro obiettivo per questo e i prossimi anni e sono sicuro che potremo vincerla ancora, perché abbiamo le qualità adatte. Però non nego che il successo di novembre in qualche modo ci abbia tolto un peso, non dovremo più giocare con la tensione addosso di un risultato che non arriva mai malgrado le aspettative».
▶Dalla vittoria in Davis è uscito un Sinner con i superpoteri, fino al trionfo in Australia.
«Sapevamo che si trattava solo di
Daniil Medvedev ha annunciato il forfeit a Rotterdam la settimana prossima: salta così la possibile rivincita con Sinner dopo la finale agli Australian Open (nella foto). Il russo, vincitore un anno fa in finale proprio su Jannik, ora può essere scavalcato al numero 3 del mondo se l’azzurro vincerà il torneo: nessun italiano è mai stato così in alto nel ranking. aspettare, Jannik è un giocatore di una pasta speciale, ormai gli Slam sono il suo orizzonte. Con un campione così, l’Italia sarà sempre in prima fila per vincere la Davis, anche perché lo circondano compagni di grande spessore tecnico e umano. E il successo in Australia in pratica ha replicato quello in Davis: dopo le vittorie con Djokovic, era favorita l’Italia a Malaga ed era favorito lui a Melbourne, la gestione della pressione in entrambi i casi è stata perfetta».
Dopo le due vittorie con Djokovic, era il favorito: ha gestito alla grande la tensione
In Australia Bolelli e Vavassori sono stati eccezionali, ma ci sono equilibri da preservare
▶A proposito di Australia: Bolelli e Vavassori hanno giocato una finale Slam. La attendono i soliti problemi di scelta...
«Tutti si sentono capitani di Davis, ma nessuno prenderebbe il mio posto: ormai ci sono abituato. Simone e Andrea sono stati eccezionali, ma convocare due doppisti cambierebbe un po’ gli equilibri e alle Finali Sinner e Sonego hanno giocato alla grande, tanto che vorrebbero mettersi insieme per l’Olimpiade. A ogni modo c’è tempo per decidere, perfino le preconvocazioni di un mese prima non sono mai definitive. E comunque, se non avessimo avuto un bacino da cui pescare un Arnaldi, forse saremo usciti dalla Davis a settembre».