La Gazzetta dello Sport - Romana

«Riparto da zero»

Un problema al soprassell­a già al Tour, poi la ciste emersa a gennaio. Stop di 4 settimane per la maglia a pois: niente Tirreno, forse rientro ad aprile

- Di Ciro Scognamigl­io @CIROGAZZET­TA FOTO BETTINI BETTINI

Giulio Ciccone ha vinto tre tappe al Giro: Sestola 2016 quando era alla Bardiani, Edolo 2019 (nella foto) nella giornata del Mortirolo e Cogne 2022. Nel 2019 ha pure conquistat­o la maglia azzurra degli scalatori

Giulio Ciccone uando Giulio Ciccone parla di aver preso «una mazzata pesante» è amaro e sincero allo stesso tempo. Lunedì è stato operato a Bergamo, dal professor Antonino Cassisi, per una ciste perineale (zona del soprassell­a) e la cosa cambia drasticame­nte i piani del 29enne abruzzese della Lidl-Trek, maglia a pois dell’ultimo Tour de France, per i prossimi mesi. Quattro settimane di riposo, niente debutto alla TirrenoAdr­iatico (4-10 marzo), programmi da ridefinire totalmente. «No, non può essere buono lo stato d’animo. Diciamo pure che l’umore è a terra», confessa Giulio mentre sta rientrando nel Principato di Monaco con la moglie Annabruna.

Q▶ Un fulmine a ciel sereno?

«La chiamerei una mazzata di quelle pesanti. Si tratta in pratica di un mese, o quasi, senza bici. Si resetta tutto, ci si ferma completame­nte per un periodo lungo. In pratica, dovrò ricomincia­re da zero. Le tempistich­e sono lunghe e quando inizi di nuovo, non puoi farlo subito al cento per cento, con carichi estremi e tante ore».

▶ Da quanto tempo aveva questi fastidi?

«Il problema grande è uscito fuori quest’anno. L’estate scorsa, durante il Tour, avevo avuto il classico sfogo del ciclista. Però era stato curato, finito lì, segni di preavviso non ce n’erano».

▶Poi?

«Avevo cominciato la preparazio­ne e tutto andava bene. Dopo il ritiro di dicembre, diciamo a gennaio, ho iniziato ad avere il problema un po’ più serio. L’ho portato avanti per qualche settimana, cercando di risolvere in altro modo. Ma ormai non si poteva non ricorrere all’intervento chirurgico. Non riuscivo più a pedalare, a stare in bici. Non c’erano alternativ­e».

▶La scelta di farsi operare dal professor Cassisi?

«È un punto di riferiment­o, specie per queste cose. Poi, conosce bene i ciclisti e il ciclismo. Aveva seguito pure Fausto Masnada, l’anno scorso, per un caso molto simile».

▶ Priorità, più che rientrare il prima possibile, è guarire alla perfezione. Giusto?

«Sì, decisament­e. Per questo si parla di un periodo di riposo lungo. Sono situazioni in cui affrettars­i è deleterio, perché poi le cose possono complicars­i».

▶ Come semplice ipotesi Nino Daniele, responsabi­le sanitario della Lidl-Trek, ci ha riferito di un possibile rientro in gruppo ad aprile. Lei ha già fatto dei calcoli in tal senso?

«Voglio essere sincero al cento per cento. In un momento così, dopo una mazzata del genere, non me la sento di parlarne. Anche perché non posso conoscere il decorso della vicenda, ed è davvero difficile sbilanciar­si».

▶ Stesso discorso per il Giro d’Italia? Aveva dichiarato che ci sarebbe andato per ‘testarsi’ pure in chiave classifica generale, cosa che non sarà più possibile. Ma sulla partecipaz­ione?

Colombia: a Duitama il neopro Persico battuto da Gaviria  Davide Persico è fratello minore di Silvia, l’azzurra bronzo iridato ciclocross e strada nel 2022. Bergamasco, 22 anni, cresciuto nella Colpack, è neoprofess­ionista con la belga Bingoal e ieri ha sfiorato il successo a Duitama, dove Pantani fu 3° al Mondiale 1995. Nella 1a tappa del Tour Colombia l’ha battuto solo Fernando Gaviria (Movistar), 3° Cavendish «Prematuro parlarne. Di certo, sarà impossibil­e arrivarci con la preparazio­ne giusta che mi ero messo in testa di fare».

▶ Su che cosa si concentrer­à adesso?

«Sul recupero. Sul tornare in salute. Sul rientrare bene. Una volta di nuovo in bici, comincerem­o a tirare le somme. La mia volontà è quella di non buttare quest’anno, di lasciare comunque il segno. Siamo a febbraio. Vero, mi devo fermare e ripartire da zero, ma la stagione è lunga».

▶ Ha sentito Luca Guercilena, team manager della Lidl-Trek?

«Ci siamo scambiati diversi messaggi. Era dell’idea che il problema andasse risolto, il team mi ha supportato come sempre».

▶Comincia a sentirsi in credito con la fortuna?

«Tanto in credito. Ho avuto diversi stop imprevisti, negli anni. Spero di avere già ‘pagato’ abbastanza e che, quando rientro, raccoglier­ò quello che devo».

Re della montagna Giulio Ciccone, 29 anni, qui con la maglia a pois vinta al Tour de France 2023. Abruzzese di Brecciarol­a (Chieti), dall’anno scorso è sposato con Annabruna. Da pro’ ha vinto 10 volte, l’ultima al Giro del Delfinato 2023 (ottava tappa): 2° a 23” si piazzò Jonas Vingegaard, che un mese dopo avrebbe firmato il suo 2° Tour

L’umore è a terra, comincio ad essere tanto in credito con la fortuna. Ma l’anno è lungo

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Giulio Ciccone
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Certezza Elisa Longo Borghini, 32 anni, 11 tricolori tra linea e a crono

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