La Gazzetta dello Sport - Romana
RIECCO PALTRINIERI TRA MARE E VASCA PER TORNARE AL TOP «HO I GIOCHI IN TESTA»
L’olimpionico inizia oggi nella 5 km le fatiche verso Parigi: «La Senna è il mio chiodo fisso»
molto combattute. Sono qui per capire».
▶ Una 5 km per rompere il ghiaccio.
«Il vento sembra calato con le onde, ma l’acqua è più fredda: sono pronto anche per questo mare».
▶E invece come se la immagina la 10 km olimpica?
«È il mio pensiero fisso, è qualcosa di nuovo anche rispetto a Doha. Una volta nella Senna ci ho nuotato (ma non nello stesso tratto dei Giochi; ndr) ed è un’esperienza, perché il fiume era molto sporco anche se calmo e con acqua non troppo fredda come piace a me. In due ore di gara si presentano difficoltà diverse anche rispetto al mare, la corrente cambia tra il centro ed i lati, bisogna saper sfruttare il circuito. Sarà affascinante comunque. Mi piacciono tutte le situazioni competitive».
▶ Comunque vada, Parigi cosa rappresenterà per lei?
«È stato tutto conseguenziale: ho vinto prima gli Europei sia in piscina sia in mare, ho vinto i Mondiali sia in piscina sia in mare, all’Olimpiade ho preso l’oro in piscina, ma non quello in mare. E non c’è mai stato un nuotatore italiano a medaglia in tre Olimpiadi. Se devo scegliere un solo oro, dico l’oro nel fondo».
▶ Nel 2014 cominciò a vincere ori mondiali: ha sempre la stessa fame?
«Non ho mai paura delle sfide, il nuoto lo vivo ancora come un gioco, lo trovo sempre stimolante anche se l’età avanza. È questa la vera sfida: cercare di rimanere competitivo. La prima medaglia l’ho vinta nel 2012. Poi ho sempre cercato di fare la cosa giusta giornalmente per arrivare al risultato alla fine. Senza sciupare tempo e affidarsi al caso. Non mi è mai successo che una gara andasse come l’avevo pensata».
▶Lavora in un gruppo che vince tanto ed è capitano di una Nazionale mai così forte.
«Ho attraversato varie generazioni, condividere questi percorsi è davvero bello. Da Rosolino agli anni con Detti e a questi con Acerenza, ci passi una vita con i ragazzi».
▶A Doha ha incrociato anche la sua Rossella Fiamingo, lì per una gara di scherma.
«Stiamo bene, di sport non ci raccontiamo lo sfinimento, ma parliamo di idee».
▶ Cosa la rende orgoglioso di tutti questi Mondiali sempre d’oro?
«La capacità di rimettermi sempre in gioco». s TEMPO DI LETTURA